Scintille di scienza

La voglia di scoprire e farsi domande sui fenomeni che ci circondano sono i primi passi per “fare scienza”. Ogni domanda che i ragazzi si pongono, quindi, deve essere sfruttata per stimolare la loro voglia di conoscenza. Un modo efficace per appassionare gli studenti è avviare l’unità con un ingaggio veloce e di gruppo che sia come una scintilla che accenda la curiosità della classe. Iniziare una nuova unità con un’attività coinvolgente consente di raggiungere con maggiore successo gli obiettivi di apprendimento poiché permette di contestualizzare l’argomento con la realtà dei ragazzi, stimolando il dibattito e allenando la riflessione; consente alla classe di confrontarsi con quanto sa o crede di sapere e permette al docente di individuare facilmente misconcezioni derivanti da esperienze pregresse degli studenti.

Il coinvolgimento si può attuare con varie strategie. 

Una metodologia di ingaggio ben collaudata e versatile è quella dell’hands-on, letteralmente il “metterci le mani sopra”, cioè l’indagine diretta, attraverso la manipolazione di reperti o l’osservazione di immagini. Si tratta di un percorso di conoscenza attiva che, accompagnato da opportune domande, è capace di stimolare la scoperta e favorire la discussione, la comprensione e la verbalizzazione delle nuove conoscenze. Questa modalità di “fare scienza” a scuola non va esasperata, correndo il rischio di creare disagio in chi non riesce a mettersi in gioco nell’apprendimento attivo; deve invece essere gestita e modulata dal docente, affinché si crei un ambiente emotivo positivo e inclusivo che favorisca un apprendimento efficace.

Originali spunti per l’ingaggio della classe derivano anche dalle altre discipline scolastiche. Forse non ci avete mai pensato, ma anche una poesia, un brano letterario o un articolo di giornale, selezionati con il collega di Italiano, possono creare interesse e introdurre argomenti scientifici. Per esempio, partendo dalla lettura della Canzone dell’ulivo di Pascoli si può iniziare a parlare di piante; commentando un brano tratto dal libro Il vecchio e il mare di Hemingway vi potete aprire la strada per affrontare le relazioni ecologiche. E perché non aprire l’unità sull’apparato circolatorio o su quello respiratorio dopo aver svolto una lezione di scienze motorie? È certamente più facile per gli studenti riflettere su quello che succede al corpo dopo uno sforzo fisico. Attenzione, però, perché gli input provengono anche dalla sfera extrascolastica e sono in genere proprio quelli più vicini ai ragazzi: un film, un fumetto, una pubblicità nascondo spesso contenuti scientifici da cui si può partire per esplorare un argomento. Avete mai pensato, per esempio, di parlare di fisica analizzando i poteri dei supereroi?

Non ultimo, anche il gioco può essere una tecnica efficace da sfruttare nell’insegnamento, sia per iniziare un argomento testando le conoscenze pregresse dei ragazzi, sia per una valutazione in itinere che non si presenti come una vera e propria verifica. Il gioco, se ben organizzato, è in grado di stimolare la curiosità e, nel caso presenti un pizzico di competizione, sarà accolto ancora più positivamente. Oggi, con l’avvento della tecnologia, riuscire a includere l’uso di tablet o di smartphone durante il gioco didattico può aiutare ad avvicinare ancora di più l’argomento della lezione alla realtà degli studenti. Il sito Kahoot!, per esempio, permette di realizzare veri e propri quiz da utilizzare in classe o da assegnare come compito a casa. Questi quiz, che possono contenere testi o immagini a piacimento, si dimostrano degli ottimi strumenti inclusivi, utilizzabili anche da studenti con difficoltà.

Matescienze Live

Per approfondire

  • Kahoot!, piattaforma di apprendimento basata sul gioco.

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SUPERSCIENZIATI!

SuperScienziati!, il nostro corso di scienze per la scuola secondaria di primo grado, di Cristina Banfi, Diego Mattarelli, Emanuela Pagliari, Enrica Soroldoni – Rizzoli Education, 2021.

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Un’estate a regola d’arte | Le mostre da non perdere nell’estate italiana

Dopo questa lunga pausa, rientrare in un museo o visitare una galleria d’arte ha il sapore del primo giorno di scuola: tutto sa di nuovo ed emoziona, ma presto ci si sente a proprio agio come sempre, felici di riscoprire un mondo che ci è mancato. L’estate 2021 propone lungo tutto il territorio italiano un ricco e interessante calendario di mostre, che, oltre ad essere belle, aprono spiragli significativi e offrono suggestioni che potremo riportare nella nostra attività in classe con il nuovo anno scolastico. Ve ne proponiamo una selezione, organizzata per capitoli/temi che possono rappresentare altrettanti contenuti di stimolo e approfondimento. 

Confronti e simmetrie

Il tema del confronto e soprattutto del confronto passato-presente è un argomento su cui riflette la scuola, sollecitata nel suo difficilissimo ruolo di risvegliare le coscienze degli studenti all’attenzione per il patrimonio culturale, attraverso chiavi di lettura più contemporanee e prossime all’immaginario visivo degli adolescenti. Ma è un tema su cui ragiona la cultura in generale, che trova nel rapporto tra il passato e il presente, una chiave sempre molto forte di consapevolezza e di identità, individuale e collettiva.

  • Botticelli. Il suo tempo. Il nostro tempo (al Mart di Rovereto fino al 29 agosto 2021)
    Due personaggi del mondo della cultura come lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi e il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, hanno deciso di dar vita a un suggestivo gioco di specchi intorno alle opere di Botticelli, il primo “influencer” della storia dell’arte. La prima sezione della mostra presenta la figura e l’opera di Botticelli e della sua bottega, mentre nella seconda parte i capolavori dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta a oggi mostrano quanto e come Botticelli possa essere considerato l’artista a cui tutta la nostra cultura visiva fa riferimento, il perno attorno al quale ruota il concetto stesso di bellezza.
    http://www.mart.trento.it/botticelli
  • Picasso, de Chirico, Dalì. Dialogo con Raffaello (al Mart di Rovereto fino al 29 agosto 2021)
    Molto stimolante l’incontro di questi tre giganti dell’inquieta avanguardia novecentesca con la pittura di Raffaello. Se ci sembra comprensibile e, quasi, inevitabile, la venerazione che per l’urbinate aveva de Chirico, restiamo stupiti dal corto circuito mentale e culturale che crea il confronto di Dalì con Raffaello, andando oltre, prima e dopo, la sua esperienza surrealista. Come pure scopriamo, se ancora non lo avessimo capito, quanto forte e grandiosa fosse la personalità di Picasso, che di tutto quanto è arte umana si cibava, trasformandola. Visitare questa mostra è anche un modo per uscire fuori dagli stereotipi culturali sull’avanguardia in generale e sul percorso artistico di questi tre maestri in particolare.
    http://www.mart.trento.it/raffaello
  • Vedere la musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie (al Palazzo Roverella di Rovigo fino al 4 luglio 2021)È possibile ascoltare la musica con gli occhi? Si può dare forma al suono e colore all’invisibile? Domande come queste hanno generato una lunga storia di relazioni tra le arti figurative e la musica. La mostra analizza come queste due arti si intrecciano nell’età contemporanea, dalla stagione simbolista fino agli anni Trenta del Novecento, attraverso capolavori di grandi maestri come Kandinskij, Renoir, Chagall, Klee, Boccioni, Balla, oltre a preziosi disegni di Picasso e Le Corbusier. Per scoprire quanto le due sfere espressive di pittura e musica siano legate da infinite, originali sfaccettature.http://www.palazzoroverella.com/mostra/vedere-la-musica/

700 anni di matrimonio

Tale è la durata dell’indissolubile connubio che lega Dante all’arte. A partire dai versi immortali che il fiero fiorentino ha dedicato a Cimabue e Giotto, come a Oderisi (l’ignoto miniatore) che molto hanno contribuito alla fama imperitura degli artisti. Ma il poeta stesso è stato a sua volta oggetto di attenzione, studio e addirittura venerazione da parte di artisti italiani e stranieri che ancora oggi si confrontano con la sua figura, la sua opera, la sua spessa dottrina culturale e morale.

  • Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona (alla Galleria d’Arte Moderna A. Forti, Museo di Castelvecchio e altre sedi, Verona, 11 Giugno – 03 Ottobre 2021)
    La mostra celebra il divino poeta e insieme Verona, la città che gli ha dato asilo nel suo lungo esilio. Il progetto espositivo propone oltre 100 opere tra dipinti, sculture, opere su carta, tessuti e testimonianze materiali dell’epoca scaligera, codici manoscritti, incunaboli e volumi a stampa in originale e in formato digitale. Due i nuclei tematici principali: il primo ricostruisce il rapporto tra Dante, Verona e il territorio veneto nel primo Trecento, il secondo si concentra sul revival ottocentesco di un medioevo ideale tra Verona e il Veneto.
    https://studioesseci.net/mostre/tra-dante-e-shakespeare-il-mito-di-verona/
  • Dante. La visione dell’arte (ai Musei di San Domenico, Forlì, 30 aprile – 11 luglio 2021)
    L’esposizione offre una rilettura della figura di Dante e della sua opera attraverso le immagini che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, in un arco temporale che va dal Duecento al Novecento. L’obiettivo è presentare le molteplici traduzioni figurative della potenza visionaria del poeta, con una particolare attenzione alle analogie tra le sue parole e circa 300 opere d’arte con cui gli artisti ne hanno dato interpretazione nei secoli: Giotto, Beato Angelico, Michelangelo, Tintoretto fino ad arrivare a Sartorio, Previati, Casorati e altri maestri del secolo scorso.
    https://www.mostradante.it/#cookie_ok

Largo alle donne!

Alla luce delle necessità, ormai non più procrastinabili, di una politica culturale di parità di genere reale e non solo formale, anche la storia dell’arte deve fare la sua parte dedicando del tempo a studiare e far conoscere l’altra metà… dell’arte. E qui, a parte alcune sporadiche figure fortunate (come Gentileschi, l’Artemisia ovviamente, o Carriera) che sono riuscite a penetrare nelle fortezze (quasi) inespugnabili dei manuali scolastici, si deve partire proprio da zero, dalla formazione di base di una nazione, che per decenni ha pensato che l’arte non fosse un mestiere da donne, se non in tempi molto recenti, e comunque sempre in una posizione ancillare.

Senza voler leggere le trame del passato con i valori e le consapevolezze culturali ed etiche della contemporaneità, che ci porterebbe sulla strada della fiction, è sicuramente indispensabile che la storia dell’arte, sia nel suo ruolo formativo, all’interno di scuole di ogni ordine e grado, sia nel suo ruolo scientifico riveda il palinsesto della disciplina, offrendo la possibilità a un pubblico ampio, e non necessariamente di addetti ai lavori, di conoscere figure e opere di artiste in epoche diverse dalla più stretta contemporaneità. A questo scopo sono molto interessanti alcune mostre che dedicano spazio e visibilità a personalità di tutto rispetto nella cultura artistica del proprio tempo.

  • FEDE GALIZIA. Mirabile pittoressa (al Castello del Buonconsiglio, Trento, 03 Luglio 2021 – 24 Ottobre 2022)
    Riemerge dalla polvere la figura di Fede Galizia, artista che ha goduto di uno straordinario successo al suo tempo e ha visto le sue opere su altari e in palazzi imperiali, come la corte di Rodolfo II d’Asburgo. Perché Fede Galizia piaceva tanto? Quali sono le ragioni del suo successo nell’epoca in cui visse? Relegata nei decenni successivi a pittrice di genere in quanto autrice di nature morte, Fede Galizia è in realtà un’artista a tutto tondo che ha realizzato anche pale d’altare e ritratti. Un’artista tutta da riscoprire!
    https://studioesseci.net/mostre/fede-galizia-amazzone-nella-pittura/#cartellaStampa
  • Le signore dell’arte (a Palazzo Reale di Milano  fino al 25 luglio 2021)
    Oltre 130 opere di 34 artiste vissute tra il ‘500 e il ‘600, tra le quali Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Giovanna Garzoni e tante altre, per raccontare incredibili storie di donne talentuose e “moderne”. La mostra racconta non solo la maestria compositiva di queste pittrici, ma anche il ruolo sociale che hanno rivestito nel loro tempo: alcune affermate presso le grandi corti internazionali, altre vere e proprie imprenditrici, tutte capaci di confrontarsi con i propri ideali e con diversi stili di vita.
    https://www.palazzorealemilano.it/mostre/storie-di-donne-tra-500-e-600
  • Frida Kahlo: Ojos que no ven corazón que no siente (al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, fino all’11 luglio 2021)
    Su Frida Kahlo si è visto, scritto e detto quasi tutto e la mostra è una testimonianza dell’infinito amore che questa artista (ma soprattutto la donna che è stata) ha saputo suscitare a decenni di distanza in un pubblico vastissimo ed eterogeneo. Per la prima volta in Europa viene mostrata al pubblico una selezione unica, appassionante e rivelatrice di fotografie e lettere che si riferiscono a momenti conosciuti ed inediti della vita di Frida Kahlo: un tuffo nel suo mondo e nella sua intimità, come si fa quando si fruga nei cassetti alla ricerca dei ricordi di un’amica perduta. Que Viva Frida!
    https://fridakahlonapoli.it/

Abbiamo sempre voglia di arte contemporanea

I linguaggi e le figure del nostro tempo sono quelli che ci intrigano di più, perché parlano ai nostri sensi e alla nostra mente con una sintassi nella quale siamo coinvolti fino al collo. Dedichiamoci ad alcune mostre che ci aiutano a restare sul pezzo!

  • American Art 1961-2001 (a Palazzo Strozzi, Firenze, 20 marzo – 25 luglio 2021)
    Quei quaranta anni sono gli anni iconici della fine del millennio, gli anni della mitologia della contemporaneità. E in quella mitologia rientrano le 55 figure di artiste e artisti americani (da Andy Warhol a Kara Walker) che popolano le sale della mostra: uno straordinario percorso attraverso 80 importanti opere che hanno segnato l’arte americana dall’inizio della Guerra del Vietnam fino all’attacco dell’11 settembre 2001.
    https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/american-art-1961-2001/
  • Bruce Nauman: “Contrapposto Studies” (alla Punta della Dogana, Venezia, 23 maggio 2021– 09 gennaio 2022)
    Bruce Nauman è una delle personalità più significative del panorama artistico contemporaneo internazionale e dagli anni ’60  ha esplorato linguaggi artistici diversi – dalla fotografia alla performance, dalla scultura al video – sperimentandone le potenzialità concettuali e indagando la definizione stessa di pratica artistica. Il percorso espositivo affianca a lavori storici la sua produzione più recente e, in particolare, la serie di opere video che ha realizzato negli ultimi cinque anni a partire dalla rivisitazione di uno dei suoi primi lavori, il celebre Walk with Contrapposto del 1968.
    https://www.palazzograssi.it/it/mostre/in-corso/bruce-nauman-contrapposto-studies/
  • Una storia per il futuro. Dieci anni di MAXXI (al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, 28 gennaio – 4 agosto 2021)
    A 10 anni dalla sua fondazione il MAXXI si interroga sulla propria identità in questi 10 anni, rivolgendo lo sguardo al futuro e al ruolo che l’istituzione dovrà avere negli anni a venire. La mostra, frutto di un appassionato lavoro di ricerca, riflessione e dibattito, esplora 5 grandi temi (città, piazza, mondi, realtà, credo) e posa lo sguardo sul primo decennio del XXI secolo attraverso il punto di vista del MAXXI e degli artisti che lo hanno animato e trasformato, facendo emergere il profondo legame che unisce creazione artistica e realtà contemporanea.
    https://www.maxxi.art/events/una-storia-per-il-futuro-dieci-anni-di-maxxi/
  • Aldo Rossi. L’architetto e le città (al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, 10 marzo – 17 ottobre 2021)
    Una retrospettiva che analizza lo straordinario contributo teorico e pratico di un “architetto anomalo”. In mostra materiali provenienti da archivi e collezioni di tutto il mondo: i celebri disegni, i progetti, gli scritti e una spettacolare sequenza di modelli, una sorta di città immaginaria, groviglio di idee, immagini, luoghi, identità e memoria.
    https://www.maxxi.art/events/aldo-rossi-larchitetto-e-le-citta/

Il mito è il nostro specchio: guardandoci dentro, vediamo noi stessi

“È stata un gran flagello questa peste; ma è anche stata una scopa; ha spazzato via certi soggetti che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più”. 

L’epidemia di Covid-19 non è ancora finita, ma considerazioni simili a quelle di Don Abbondio già serpeggiano. Nel mondo della scuola prende forza, per esempio, l’idea che la didattica emergenziale imposta dalla pandemia sia stata un salutare scossone, utile a “spazzare via” prassi didattiche superate. La traduzione dal greco e dal latino è nell’occhio del ciclone; il ragionamento è semplice: per più di un anno abbiamo tirato avanti benissimo senza compiti in classe; tanto vale prenderne atto e procedere a una radicale riforma delle materie classiche.

Via il latino e il greco, allora. Via anche l’epica, e quindi il mito? Nell’ondata di cancel culture che sta minacciando i programmi scolastici di mezzo mondo, la domanda sorge spontanea. Ma è difficile, se non impossibile, cancellare il mito dalla scuola, perché è difficile cancellarlo dalla nostra vita. L’abbiamo dentro di noi: una tradizione ininterrotta (artistica, letteraria, folklorica) l’ha sedimentato nella nostra coscienza culturale. Noi pensiamo, immaginiamo, giudichiamo applicando categorie e modelli che ci vengono in larga misura dal grande serbatoio della mitopoiesi antica.

La forza del mito classico nel cinema

L’attualità del mito classico è confermata dalla sua prepotente presenza nei linguaggi della modernità. Nel cinema, per esempio. Lo si vede anche, e soprattutto, nelle opere dei cineasti più originali e innovativi. Prendiamo Kill Bill, di Quentin Tarantino: un film che trasuda citazioni omeriche. La scena in cui Hattori Hanzo consegna alla protagonista la spada forgiata per lei, riproduce l’episodio iliadico in cui Teti depone ai piedi di Achille le armi fabbricate da Efesto. Il massacro nella Casa delle Foglie Blu è un’evidente citazione della Mnesterofonia odissiaca. 

Omerico è l’impianto concettuale di Matrix. Nella scena madre il protagonista, Neo, deve scegliere se inghiottire la pillola blu, che lo lascerà immerso in una felice e artificiale inconsapevolezza, oppure la pillola rossa che lo restituirà a una vita autentica, anche se dolorosa. Il modello è la drammatica scena dell’Odissea in cui Calipso tenta per l’ultima volta di persuadere Odisseo a rimanere con lei a Ogigia, in un eterno e trasognato oblio; Odisseo rifiuta: come Neo, sceglie la vita vera, con il suo portato di sofferenze. 

L’attualità della tragedia: Edipo, Pelasgo, Alcesti

L’attualità del mito si manifesta con particolare forza nella tragedia. La tragedia drammatizza le vicende mitiche: le presenta come se avvenissero ora. Si produce così un transfer emotivo: lo spettatore si immerge in una storia che gli entra in corpo e lo prende al cuore. Questo è la tragedia: mito che si fa carne. Quando Edipo scopre di essere quel che mai avrebbe immaginato di essere, ogni spettatore è costretto a guardarsi dentro, in cerca della verità su se stesso. 

La tragedia è un faro che illumina anche le situazioni della nostra vita collettiva. Pelasgo, che nelle Supplici accoglie le Danaidi venute dall’Egitto (pur consapevole che la sua decisione esporrà la città al rischio di un conflitto) interroga la nostra coscienza sul tema dei migranti. Folgorante, in tempo di pandemia, è l’attualità dell’Alcesti; il litigio tra Admeto e Ferete (che si accusano a vicenda di essere sopravvissuti sfruttando il sacrificio di una donna) evoca il drammatico problema del diritto alla vita: se bisogna scegliere chi ammettere alle cure e chi abbandonare, è giusto salvare i giovani e condannare i vecchi? 

I suoni del mondo: le onomatopee

Durante l’estate è possibile visitare luoghi diversi da quelli frequentati abitualmente. Queste uscite diventano occasione e spunto per osservare e ascoltare l’ambiente. Riconoscere i suoni e codificarli in parole scritte unisce due competenze specifiche del curricolo di italiano: quella dell’ascolto e quella della scrittura.

Partendo dall’albo “A caccia dell’orso” di Michael Rosen e Helen Oxenbury possiamo accompagnare i bambini e le bambine alla scoperta sia dei suoni che l’uomo provoca con le sue azioni quando interagisce con l’ambiente, sia dei suoni naturali.

In questa attività proponiamo diversi template: uno specifico per raccogliere i suoni e le onomatopee proposti nell’albo e altri generici per affrontare in maniera più ampia l’argomento delle onomatopee, tra cui i versi degli animali e i suoni descritti nei fumetti. Completa i materiali una tabella vuota per poter elencare altre tipologie di onomatopee.

Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:

  • prima parte: lettura e interpretazione della storia;
  • seconda parte: presentazione del lavoro;
  • terza parte: video tutorial con i passaggi per realizzare il template.

Video

 

MATERIALI AGGIUNTIVI

Scarica il template

LE AUTRICI

Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.

Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.

Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.

Una pausa attiva

So many books, so little time”, avrebbe detto Frank Zappa: chi non ha mai provato la frustrante sensazione di pensare “così tanti libri e così poco tempo”?

Ebbene, ci siamo quasi. Un’altra estate è alle porte e per un po’ potremo dedicarci a un’attività che è allo stesso tempo formativa, rilassante e motivante. La lettura, ovviamente. In anticipo sulle proposte che troverete su siti Internet e riviste più o meno specializzate, anche noi abbiamo provato a stilare la lista degli imperdibili 5 + 5. 

Cinque titoli per noi docenti e cinque da consigliare alle nostre classi. Cominciamo dai bambini e dalle bambine, ovviamente.

  1. Un giretto in barca e altre storie” di Sergio Ruzzier, edito da Topipittori. Consigliato a partire dai tre anni, ma spassosissimo per tutte le età. Fox e Chick -una volpe e un pulcino- vivono insieme delle avventure e si divertono. Sono amici, ma non vanno sempre d’accordo…
  2. Nuvolario” di Sarah Zambello e Susy Zanella, edito da Nomos Edizioni. Si può scrivere un bell’albo illustrato solo con le nuvole? Sì, si può e questa ne è la dimostrazione: un albo che ci fa rivolgere lo sguardo verso l’alto e ci ricorda che quello che vedi lassù ha sempre affascinato l’Umanità. Merita di essere guardato con occhi nuovi.
  3. Il tappeto volante del Bulgistan” di Ole Lund Kirkegaard, edito da Iperborea. Più di una fiaba orientale, più di un racconto di avventura. E’ l’opera di un maestro di scuola elementare danese, uno dei più noti autori di letteratura per l’infanzia del suo Paese, insignito del Premio per la letteratura per ragazzi del Ministero della Cultura danese. “Il tappeto volante del Bulgistan” è stato illustrato dallo stesso Kirkegaard.
  4. Mustang” di Marta Palazzesi, edito da Il castoro. Una storia ambientata nel Texas della metà dell’Ottocento. Un’ambientazione western, una ragazza di nome Ako e Robb, un  bianco che rischia di  essere travolto da un branco di Mustang. Storia di cavalli, libertà e amicizia.
  5. Come mettere il mondo a testa in giù” di Ivan Sciapeconi, edito da Giunti. Il fatto che Ivan Sciapeconi, insieme a Eva Pigliapoco, firmi questo articolo non vi deve far pensare male. Lui non voleva, lei ha insistito. Lui ha continuato a dire di no, ma pochi minuti prima di inviare il testo, lei l’ha cambiato di testa sua. Perché? Perché “Mettere il mondo a testa in giù” è un obiettivo ambizioso e il protagonista (prof. Zanni dall’ambiguo passato) dà indicazioni troppo importanti per far finta di nulla. Il nostro augurio è che ognuno possa incontrare un signor Zanni nel corso della propria esperienza. 

 Se vi sono piaciuti i consigli per bambini e bambine, ecco quelli per voi. Prendete nota.

  1. La classe” di Christina Dalcher, edito da Nord. Romanzo distopico in cui gli studenti e le studentesse vengono selezionati in base a un test. I migliori da una parte, i peggiori dall’altra. Non può succedere, vero? Forse.
  2. I vagabondi efficaci e altri scritti” di Fernand Deligny, edito da Edizioni dell’asino. Deligny si definiva un deragliatore, uno che lavorava per far saltare i binari di quei bambini naturalmente indirizzati verso i riformatori. Un educatore anomalo, di un’anomalia necessaria.
  3. Come i bambini” di Mitchel Resnick, prefazione di Ken Robinson. Edito da Erickson. Resnick è a capo del Media Lab del MIT (Scratch, per esempio…) e ci dice una cosa molto semplice. Bisognerebbe invertire la piramide. Dovremmo prendere spunto dalla scuola dell’infanzia. Creatività, manipolazione, sperimentazione…
  4. La lezione segmentata, ritmata, varia, integrata” di Dany Maknous, edito da Zanichelli.  Un antidoto alla caduta di attenzione da parte degli alunni. e delle alunne. Un testo pensato per la scuola secondaria, ma che ha molto da dire a tutti i docenti.
  5. 101 idee per insegnare oltre la distanza”, a cura di Ricerca e sviluppo, edito da Erickson. Con la didattica a distanza abbiamo finito, speriamo. A settembre ci ritroveremo tutti in classe, speriamo senza mascherine e speriamo anche con tanta libertà di abbraccio. Tuttavia, le esperienze di didattica a distanza non devono essere dimenticate: rappresentano uno straordinario repertorio di sperimentazione didattica e organizzativa. In questo volume, sono raccolti esempi eccellenti.

Non resta che augurarvi buona pausa attiva!

La matematica e il gioco. Parte II | I giochi matematici

Cara lettrice, caro lettore,

proseguiamo il nostro percorso sui legami tra giochi e matematica iniziato il mese scorso. Nell’articolo di maggio abbiamo parlato della teoria matematica dei giochi, che include anche situazioni della vita quotidiana o professionale che non riconosciamo come ludiche. Questo mese, invece, celebriamo l’inizio delle vacanze con tre veri e propri giochi matematici. Ciascun gioco presenta due domande: una chiede di risolvere un enigma, l’altra di riflettere più a fondo sulle sue proprietà matematiche.

Questioni di eredità

È il XVI secolo. Stai tornando a Baghdad a dorso di cammello dopo una visita alla città di Samarra. Sulla strada incontri tre persone che litigano presso un branco di cammelli. Incuriosito, chiedi loro il motivo del litigio: i tre ti spiegano che sono fratelli e hanno ricevuto in eredità trentacinque cammelli con l’indicazione di darne la metà al fratello maggiore, un terzo al fratello mediano e un nono al fratello più giovane. Però non è possibile effettuare la divisione, siccome 35 non è divisibile né per 2, né per 3, né per 9.

  • Come puoi risolvere il problema dell’eredità in modo soddisfacente per tutti, guadagnandoci addirittura un cammello?
  • Come mai è possibile risolvere il problema dell’eredità guadagnando un cammello?

Il problema dell’eredità è raccontato in modo affascinante da Malba Tahan nel romanzo L’uomo che sapeva contare.

Chi sta vincendo?

Nel 1637, un anno prima dell’apertura del Casinò a gestione pubblica della Serenissima Repubblica di Venezia, ti trovi con un compare (o una compare) a giocare illegalmente. Ciascuno di voi sceglie testa o croce, poi si lancia una moneta: chi indovina vince una mano. Il primo giocatore che vince sei mani ha vinto la partita e l’altro gli deve dare un bezzone (una moneta del valore di sei bagattini). A un certo punto del gioco tu hai vinto tre mani e il tuo compare cinque. In quel momento arrivano le guardie e vi costringono a scappare. Prima, però, dovete decidere come spartire la posta.

  • Chi sta vincendo e perché?
  • Qual è la somma più equa che dovresti versare al tuo compare, tenendo conto dello stato attuale della partita?

Questo problema e le soluzioni proposte nella storia da diversi matematici sono spiegati dal professor Domingo Paola nella sua presentazione.

Il passaggio impossibile

Ritaglia nel centro di un foglio di carta un foro quadrato i cui lati misurano 7 cm. Poi ritaglia su un cartoncino rigido un cerchio di 11 cm di diametro.

  • Il diametro del cerchio è maggiore della diagonale del quadrato, eppure c’è un modo per far passare il cerchio attraverso il foro quadrato senza effettuare ulteriori tagli e senza deformare il cartoncino. Riesci a trovarlo?
  • Qual è il cerchio di diametro massimo che puoi far passare per il foro quadrato senza effettuare ulteriori tagli?

La soluzione del primo quesito è presentata dal professor Tadashi Tokieda nel video: https://www.youtube.com/watch?v=AvFNCNOyZeE

Per approfondire

In Internet si possono trovare numerose risorse di matematica ricreativa. Ne segnaliamo alcune:

Il re della matematica ricreativa è stato il matematico statunitense Martin Gardner. Nella sua lunga attività ha scritto diversi libri dedicati ai giochi matematici. Una sua breve biografia a cura del Politecnico di Torino si può leggere alla pagina:
https://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Interventi/Articoli/Gardner/Gardner.htm

La musica è vita

In occasione della Settimana nazionale della musica a scuola, il Ministero dell’Istruzione invita le scuole a partecipare alla Rassegna nazionale delle Istituzioni scolastiche “La musica unisce la scuola”, in programma dal 24 al 29 maggio 2021 e organizzata dal Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, in collaborazione con INDIRE. La rassegna si svolgerà sulla piattaforma INDIRE, dove le scuole hanno condiviso video e progetti delle attività musicali poste in essere nell’anno scolastico 2020-2021.

E proprio in questi giorni il mondo dello spettacolo si sta riattivando: finalmente quest’estate torneranno i concerti e gli spettacoli dal vivo, molti artisti stanno infatti annunciando le loro tournée estive. Il motivo per cui la musica ci è mancata tanto, è che oltre a essere un linguaggio ormai indispensabile nel complesso apparato comunicativo odierno, essa è nutrimento per il nostro corpo, e non solo a livello emotivo. La musica è vita, come dice il Maestro Salvatore Accardo, nell’intervista che apre il nostro corso Effetto Stradivari, di cui è autore.

Studiare la musica è come mangiare, come bere, come dormire. È un’esigenza del corpo, un’esigenza della mente, un’esigenza dell’anima. Un’esigenza del cuore anche, perché la musica è prima di tutto emozione e – poiché senza emozione non c’è vita – possiamo concludere che la musica è vita. Attraverso le emozioni viene prodotta energia e l’energia non è mai unidirezionale: emozioni ed energia si danno e nello stesso tempo si ricevono. Così studiando musica si viene arricchiti e allo stesso tempo si arricchisce.

Il tema dell’ascolto inoltre è quanto mai attuale, in questo tempo in cui il frastuono dei media ci investe in vari modi, condividere un’esperienza musicale è un ottimo esercizio di confronto. “Fare musica è la metafora della vita perché, nella musica come nella vita, quando finisce la tua libertà, comincia quella di chi sta suonando con te… Suonare insieme insegna, dunque, a vivere insieme.” – afferma il violinista e direttore d’orchestra.

Ascoltare musica è un’esperienza fondamentale, ma ancora più importante è garantire ai ragazzi esperienze di ascolto di qualità. In un appuntamento di MusicArt Live, Salvatore Accardo suggerisce di proporre ascolti di musica classica anche ai più piccoli, per esempio partendo da Vivaldi e da Mozart: le loro composizioni non sono eccessivamente complesse e soprattutto riescono a suscitare emozioni, e far sì che il corpo partecipi anche emotivamente all’ascolto. Un altro suggerimento prezioso del Maestro, è quello di partecipare con la classe alle prove aperte di un’orchestra. Il suono di un’orchestra, di musicisti che suonano dal vivo, è molto più potente di qualsiasi riproduzione.

La musica è vita, e ora che con le riaperture abbiamo cominciato a riappropriarci di alcuni gesti collettivi, andare ad ascoltare di nuovo musica dal vivo sarà una vera liberazione.

Per approfondire 

 

Cien años de morriña de Emilia Pardo Bazán

El 12 de mayo 2021 se conmemoró el centenario de la muerte de Emilia Pardo Bazán (La Coruña, 1852 – Madrid, 1921), una escritora que destaca no solo porque fue una mujer libérrima en una sociedad que oprimía a la mujer, sino también por ser una figura poliédrica y una de las grandes novelistas del siglo XIX-XX. Mujer de gran personalidad, defendió los derechos de la mujer y no se dejó amilanar ante las críticas machistas y privas de sustancia recibidas de importantes personalidades del mundo de la cultura, como Juan Valera, José María Pereda o el filólogo, crítico literario e historiador Menéndez Pelayo. De ella dijeron:

  • “Parece una sandía con patas.” (Juan Valera);
  • “Por el ansia de llamar la atención es capaz de bailar en cueros vivos en la Puerta del Sol.” (José María Pereda);
  • “Literata fea con peligro de volverse libre pensadora.” (Menéndez Pelayo).

A veces la vida es justa, ¿quién se acuerda de ellos? Pocos. En cambio, la figura de Emilia Pardo Bazán, cien años después de su muerte, emerge más reconocida y libre que nunca, al igual que sus ideas.

Podríamos resumir su vida en los siguientes diez puntos:

  • Academia;
  • Cátedra;
  • Educación;
  • Feminismo;
  • Violencia de género;
  • Galicia;
  • Galdós;
  • Literatura;
  • Producción literaria;
  • Pazo de Meirás.

Animad a vuestros alumnos a descubrir por qué esos diez puntos definen la vida de la autora.

Visitad los siguientes enlaces para conocer mejor la autora y su obra:

En el siguiente enlace podemos encontrar muchos más datos de la autora: https://www.rtve.es/buscador?q=emilia+pardo+bazan

Como usar la autora en clase repasando léxico y gramática

Para repasar el pasado os dejamos unos enlaces breves: 

Para hablar de moda y de naturaleza en clase: la autora era una apasionada de moda, en nuestros días podría ser una importante influencer o youtubera con muchos seguidores. 

Lecturas

Cómo siempre, aquí os dejamos algunas lecturas que podéis usar en vuestras aulas.

  1. Insolación en versión tebeo, basado en la obra de la escritora, ilustrado por el artista Javier de Juan. Esta obra es la más feminista de la escritora y trata de la relación amorosa protagonizada por una mujer gallega que sobrevivió a un matrimonio de conveniencia. Editorial: Narrativa de Cordelia. ISBN: 978-84-18141-24-9
  2. Emilia Pardo Bazán, una mente poderosa, escrito por María Canosa e ilustrado por Bea Gregores. Este libro busca acercar a todos los públicos, aunque especialmente a los niños, la figura poliédrica de Emilia Pardo Bazán a través de momentos de su apasionante vida. Nos sorprenderá la niña curiosa y gran lectora, la mujer enamorada e independiente y la autora de carácter, rebelde al rol que se esperaba de toda dama en un entorno social y familiar privilegiado. ISBN: 978-84-18667-06-0
  3. Algunos cuentos

Frases célebres de la autora

“[También a Santa Teresa] le habrían dado con la puerta en las narices.” (Al ser rechazada por la Academia)”

Yo soy una radical feminista. Creo que todos los derechos que tiene el hombre debe tenerlos la mujer

¿Sabías que

Emilia Pardo Bazán fue la primera mujer que escribió una novela policiaca en la literatura universal?

Il faut vraiment continuer à étudier l’Union?

Parmi les grands thèmes qu’il faut aborder avec nos élèves il y a l’Union Européenne: son histoire, les pays membres, ses institutions et ses priorités ont toujours été présents dans les programmes scolaires. Présenter l’Union Européenne constitue un défi dur à relever parce que les nouvelles générations, qui ont toujours remis en cause leurs ainés, semblent être peu intéressées par cette association volontaire d’États européens.

Même la sortie du Royame-Uni, le 31 janvier 2021, qui a vu beaucoup de jeunes réagir avec déception à la victoire du Brexit, semble désormais une question moins importante surtout à cause de la pandémie actuelle. En plus, les désaccords entre ses membres, le désintérêt des pays voisins à en faire partie et la crise migratoire de ces dernières années ne font qu’alimenter le manque de curiosité envers les apprentissages interculturels.

Une question, alors, s’impose: faut-il continuer à étudier l’EuropeLa réponse est, plus que jamais, oui! Pourquoi? Parce qu’elle influence notre vie au quotidien, indépendamment de notre lieu de résidence, de notre travail et de nos activités. Comment ?

Eh bien, depuis sa constitution, en 1957, par le traité de Rome qui institue la Communauté économique européenne, elle garantit la paix et la sécurité, elle nous permet de vivre et travailler dans n’importe quel pays de l’Union, elle se bat pour l’égalité de traitement pour tous, elle exerce une grande influence politique sur la scène internationale…

Il faut aussi remarquer que l’Union Européenne consacre une attention particulière aux jeunes : pendant ces dernières années, en effet,  on a cherché à associer davantage les jeunes à sa vie politique, comme en témoignent les projets  « Corps européen de solidarité » (financement et soutien pour ceux qui ont entre 18 et 30 ans) et « DiscoverEU » (voyages dans les pays membres de l’Union). Et il ne faut même pas oublier le programme Erasmus+ en faveur de l’éducation, de la formation, de la jeunesse et du sport en Europe.

Alors, voilà de quoi consacrer encore notre attention à l’Union !

Ressources en ligne pour mieux connaître l’UE et ses projets :

Modelli e scuola

La pratica scolastica rende spesso “passiva” l’acquisizione di modelli e teorie scientifiche: non sono ancora molti i momenti in cui gli studenti sono invitati ad essere costruttori attivi delle proprie conoscenze e – con esse – degli strumenti per leggere la realtà in chiave scientifica. Le ragioni di questo sono molteplici, ma l’intenzione delle ultime riforme della scuola italiana è quella di indicare un’altra strada. Nella parte dedicata alla scuola secondaria di primo grado, le Indicazioni Nazionali fanno riferimento a numerosi obiettivi tipicamente associati a proposte di modellistica “attiva”. 

In particolare, si prevede che lo studio delle scienze fornisca un metodo d’indagine per la spiegazione dei fenomeni via la costruzione di modelli interpretativi revisionabili, favorendo la formulazione di domande e mettendo in evidenza modi di ragionare, strutture di pensiero e informazioni trasversali. Tra i traguardi di competenze si può citare lo sviluppo di schemi, modelli e semplici formalizzazioni.

Per la matematica, invece, si prevede che fornisca strumenti per l’interpretazione dei fenomeni e per la descrizione scientifica del mondo, costituendo un naturale contesto per porsi problemi significativi e per esplorare e percepire relazioni ricorrenti. Traguardi di competenze decisamente pertinenti sono lo sviluppo di un atteggiamento positivo nei confronti della materia attraverso esperienze significative e, soprattutto, il riconoscimento dell’utilità di certi strumenti matematici.

Modelli e coding

Gli obiettivi indicati dalle Indicazioni Nazionali sono estremamente ambiziosi. Una buona maniera di provare a declinarli in pratica è attraverso l’impostazione di attività di coding allo scopo di costruire simulazioni di fenomeni reali. Tali attività richiedono un esercizio continuo di osservazione, descrizione e ragionevole semplificazione dei fenomeni, che sono passaggi tipici della modellistica scientifica e – pertanto – della costruzione di teorie scientifiche. Si tratta di occasioni in cui si esercita il pensiero computazionale e che possono rappresentare un’ottima via per perseguire i traguardi di competenze citati attraverso un percorso interdisciplinare e laboratoriale.

Un esempio

Poniamo di voler simulare la crescita di una colonia di batteri unicellulari, che si duplicano per mitosi. Un tale contesto si presta a essere introdotto nell’ambito di una lezione di scienze sulla mitosi, per passare poi a una fase di coding con linguaggi di programmazione a blocchi come Scratch o il suo “cugino” leggermente più avanzato Snap, per concludersi magari con una riflessione più profonda sui meccanismi di base in cui allenare competenze matematiche quali le proprietà delle potenze o la realizzazione di grafici.

Non serve arrivare a livelli di sofisticazione elevati: si può dire molto già considerando un modello molto semplice in cui, partendo con una sola cellula, si prevede che essa e le sue figlie si duplichino al ritmo costante di una replicazione ogni 2 secondi. Quante cellule ci sono dopo 10 secondi? E dopo 1 minuto? L’analisi dei dati prodotti da questa simulazione può essere fatta registrando periodicamente il numero di batteri presenti e tracciando un grafico che rappresenti come varia questo valore nel tempo. La produzione di un grafico, in questi casi, diventa quasi una necessità per avere una migliore comprensione dei risultati.

Questi sono problemi la cui soluzione diretta tramite carta e penna potrebbe risultare difficile a molti studenti. Essa può allora essere conquistata passo dopo passo, grazie al fatto che trovare il modo di codificare le informazioni e doverle “spiegare” al computer obbliga i ragazzi a semplificare e scomporre il problema per isolare i meccanismi di base e replicarli virtualmente.

La conquista della soluzione, a questo punto, diventa un traguardo significativo e apprezzabile anche nella sua forma matematica più astratta, la quale – senza un adeguato lavoro volto alla sua progressiva “scoperta” – probabilmente confonderebbe i ragazzi. Nella realtà e in particolare nel mondo della scienza c’è una miriade di occasioni in cui scavare per trovare buoni spunti per attività di questo tipo, che portino i ragazzi ad approcciare la matematica e le scienze in modo diverso dal solito. Non resta che, con un po’ di inevitabile fatica, mettersi al lavoro!

Un diagramma di un tipico processo di costruzione di un modello scientifico.

Un esempio di implementazione di un programma che simula una crescita cellulare semplificata, realizzato con Snap!. Il codice completo si trova qui.

Per approfondire

Live streaming:

Programmazione a blocchi:

Il laboratorio:

Pensiero computazionale e competenze digitali: