Il tema che abbiamo deciso di trattare questo mese è quello del gioco a scuola. Nel riflettere su quale approfondimento proporre ci sono venuti in mente diversi giochi da tavolo molto validi che proponiamo regolarmente tra cui il Senet, il Ludus Duodecim Scriptorum e gli Scacchi.
I primi due giochi Ginevra li propone durante gli approfondimenti di storia legati alle grandi civiltà; per quanto riguarda gli scacchi invece, Giuditta li propone nella normale attività curricolare come potenziamento di innumerevoli competenze e abilità. L’esperienza di Giuditta con gli scacchi è iniziata nel 2009, quando per la prima volta si è avvalsa della valida competenza degli istruttori e delle istruttrici del Circolo UST di Trento per guidare i bambini e le bambine nella scoperta di questo gioco. In seguito, dopo aver avuto modo di comprendere il meccanismo alla base del gioco e in che modo questo potesse diventare un valore aggiunto a scuola, Giuditta ha seguito alcuni corsi per diventare istruttrice a sua volta.
Il movimento dei pezzi, legato a regole geometriche fa subito pensare che gli unici vantaggi che si possano avere dalla pratica costante di questo sport siano quelli di sviluppare la geometrizzazione del pensiero e le abilità di calcolo, tuttavia questo è solo uno degli aspetti positivi di questo gioco dalle innumerevoli sfaccettature. Ogni partita prevede che i due avversari muovano i pezzi a turno: questo aiuta i bambini e le bambine a sviluppare la pazienza. Ad ogni mossa segue una contromossa, e ogni azione ha una causa e una conseguenza, questo permette di lavorare sulla successione spazio-temporale e sulle relazioni di causa ed effetto.
Prima di muovere un pezzo il giocatore o la giocatrice deve osservare la scacchiera, la posizione dei pezzi e valutare la mossa appena fatta dall’avversario; quando muove, deve prevedere cosa farà l’avversario o l’avversaria. Tutto questo comporta un rafforzamento delle capacità di osservazione, riflessione, memorizzazione, astrazione, previsione e decisione. Man mano che si imparano nuove strategie da mettere in pratica, si rinforzano anche le competenze di memoria e si sviluppa in particolare la memoria visiva. Studiare strategie codificate permette inoltre di acquisire un metodo di indagine e analisi e di sviluppare capacità di progettazione in vista di uno scopo.
A tutto questo si aggiunge la necessità di sviluppare attitudini psicologiche, di creatività e fantasia necessarie alla risoluzione dei problemi che si devono affrontare durante la partita. Infine, ma non ultimo per importanza, il gioco degli scacchi permette di consolidare e potenziare il controllo emozionale sia per gestire le emozioni durante la partita, sia per gestire la pressione pre-partita e le emozioni in caso di vittoria e sconfitta. Per esperienza diretta possiamo dire che, dopo un training di tre mesi in classe seconda, i bambini e le bambine dimostrano tempi di attenzione più lunghi e maggiore capacità di mantenere una posizione composta al banco rispetto a bambini e bambine che non praticano questo sport.
In classe quinta si ottengono sessioni di gioco della durata di 40-60 minuti in cui gli alunni e le alunne dimostrano concentrazione e attenzione costanti. Questi risultati si riflettono nella didattica di tutti i giorni, durante le attività individuali e gli esercizi in classe, dove gli alunni e le alunne dimostrano concentrazione, autonomia e spiccata capacità nella risoluzione di problemi.
Il gioco degli scacchi è inoltre uno sport che permette di promuovere la parità di genere in quanto non ci sono disparità legate alla forza e prestanza fisica. Questo gioco può essere inoltre praticato da bambini e bambine con disabilità fisica e utilizzato con efficacia e soddisfazione anche per i bambini e le bambine che presentano disturbi specifici di apprendimento. Anche per introdurre il gioco degli scacchi abbiamo deciso di partire da una storia; la nostra scelta è caduta sul passaggio di “Alice attraverso lo specchio” in cui Alice incontra la Regina Rossa e diventa un pedone della scacchiera.
Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:
- prima parte: lettura e interpretazione della storia;
- seconda parte: presentazione del movimento dei pezzi degli scacchi;
- terza parte: videotutorial con i passaggi per realizzare il minilapbook contenente la scacchiera portatile.
Video
MATERIALI AGGIUNTIVI
LE AUTRICI
Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.
Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.
Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.