Os maios

En Galicia, como en todos los lugares del mundo, a lo largo de la historia, se ha celebrado el renacer del mundo vegetal. En Galicia, estas fiestas toman la forma de los “maios”. Esta en una celebración pagana que se remonta a la prehistoria, al periodo en que apareció la agricultura, en la que nuestros antepasados invocaban a los dioses para pedirles que hubiera buenas cosechas. Este rito se realizaba con los “maios” que eran coloridas estructuras de flores que adoptaban todo tipo de formas, con música y poesía. 

Hay diferentes tipos de “maios”:

  • los “maios humanos”, se mantienen en pocas localidades. En pasado, consistían en cortar el árbol más bonito y plantarlo en la plaza principal, pero con la llegada del cristianismo el árbol pasó a ser una cruz; 
  • los “maios figurados”, típicos del norte de Galicia: en esta fiesta los niños se visten con ramas, bailaban y realizaban arcos de flores;
  • los “maios” artísticos, típicos del sur de Galicia: son estructuras de diferentes formas que se adornan con motivos vegetales.

En muchas localidades se celebran concursos para festejar los “maios”, en los que los participantes deben presentar estructuras vegetales o componer coplas.

Fuentes

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Vídeos

I festival dell’estate da non perdere

LA PICCOLA INVASIONE

Giovedì 1 – domenica 4 giugno 2023 – Ivrea (Torino)

La parte del festival La grande invasione dedicata ai più piccoli

La Piccola Invasione offre a bambini e ragazzi l’occasione preziosa di incontrare autori, di ascoltare storie e di divertirsi e inventarsi con l’illustrazione e l’immagine. In collaborazione con tutte le scuole di Ivrea crea occasioni di incontro per studenti e insegnanti.

Fanno parte della Piccola Invasione i giornalisti in erba della redazione Le Cavallette, che saltellano qua e là per raccontare il festival con la loro rivista.

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina.

 

ANDERSEN FESTIVAL

Giovedì 8 – domenica 18 giugno 2023 – Sestri Levante (Genova)

A trasformare Sestri Levante, in Liguria, in un suggestivo angolo di Danimarca ci pensano l’Andersen Festival, uno dei più importanti festival italiani dedicato alle favole e al teatro, e l’omonimo premio letterario. Dalle letture alla ricostruzione delle tipiche atmosfere danesi, dall’8 al 18 giugno un grande teatro sul mare per grandi e bambini.

La stessa cittadina si trasforma nel corso dell’evento grazie anche mostre, esposizioni ed eventi che ne ridisegnano gli spazi urbani e sarà possibile “vivere” nei luoghi che hanno ispirato Andersen (la nativa Odense e l’isola di La Fionia) e respirarne l’universo creativo. Grandi protagonisti dell’evento, che ha come linee guida principali il teatro fisico e non verbale e il racconto, sono i bambini: sia perché è il loro lo sguardo (curioso e privo di pregiudizi) con cui tutti dovrebbero imparare a leggere il mondo sia perché sono diversi i laboratori e le attività che nel corso del Festival li vedono protagonisti attivi.

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UNA MARINA DI LIBRI

Giovedì 8 – domenica 11 giugno 2023 – Palermo

Il fascino dell’eresia

“Il fascino dell’eresia” è il tema della quattordicesima edizione di Una Marina di Libri, il Festival dell’editoria indipendente, che si svolgerà da giovedì 8 a domenica 11 giugno, a Parco Villa Filippina (piazza San Francesco di Paola, 18) a Palermo. Tante le novità previste all’interno della rassegna, oltre alla presenza di importanti nomi della letteratura italiana e straniera che porteranno a Una Marina di Libri le loro ultime pubblicazioni, ci sarà spazio per eventi collaterali legati al mondo della cultura e dell’arte.

Come è d’abitudine, il festival ospiterà le più significative case editrici indipendenti del panorama culturale italiano e proporrà un ampio e ricco calendario di eventi per adulti, ragazzi e bambini: dalle presentazioni in anteprima ai dibattiti, dai laboratori alle letture animate per i più piccoli, dai concerti ai momenti dedicati a teatro, musica, cucina etc. 

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LIBRO APERTO

Venerdì 9 – domenica 11 giugno 2023 – Baronissi (Salerno)

Libro Aperto è un festival diffuso dedicato interamente alla letteratura per ragazzi. Bambini e ragazzi tra i 5 e i 19 anni, divisi per fasce d’età, saranno chiamati a valutare e scegliere tra capolavori dello scenario letterario italiano, accuratamente selezionati e candidati da una giuria tecnica.

I giovani lettori saranno completamente immersi in laboratori creativi, masterclass, spettacoli, incontri con gli autori e con ospiti del mondo dello sport e dei social. Nei tre giorni di Festival le principali piazze cittadine saranno i luoghi nei quali si svolgeranno attività e laboratori adatti ad un pubblico a partire dai 3 anni. Laboratori di lettura per grandi e piccini, swap party, eventi teatrali, sport, musica e appuntamenti legati al riciclo e alla sostenibilità.

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MARE DI LIBRI

Venerdì 16 – domenica 18 giugno 2023 – Rimini

Mare di libri è un festival realizzato dagli adolescenti; sono più di cento i volontari delle scuole medie e superiori che divisi in squadre (ognuna con il proprio compito specifico) svolgono tutte le mansioni legate alla gestione del festival: vendita di libri e biglietti per gli eventi, allestimento delle sale, coordinazione di giochi e laboratori, realizzazione di materiale audiovisivo fino all’accoglienza degli autori e degli ospiti. 

Anche in questa edizione ospiti internazionali, editori, autori, autrici, ragazzi e ragazze si incontreranno per dialogare sulle parole, sui libri, sui linguaggi e attraverso di essi. Tre giorni di eventi, presentazioni, letture e approfondimenti che portano in città anche gruppi di lettura, scuole e appassionati da tutta Italia, in un evento unico sul panorama nazionale e che, negli anni, è diventato un punto di riferimento per il settore editoriale.

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FESTA DELLA LETTERATURA BIMBI A BORDO

Giovedì 31 agosto – domenica 3 settembre 2023 – Guspini (Sud Sardegna)

Ombra – Luce

La festa della letteratura Bimbi a Bordo si presenta come un crocevia di sguardi sulla cultura dell’infanzia e un’occasione di incontro tra visioni e linguaggi che considerano l’oggetto libro lo strumento capace di dar vita alla rivoluzione dei piccoli passi.

La festa BaB ha una sezione dedicata alla sonorità della parola per la fascia 0/3 anni, una sezione specifica rivolta all’adolescenza e uno spazio adulti nel quale si riflette insieme aiutando i grandi ad incontrare il mondo dei più piccoli sugli stessi temi. I temi prescelti guardano con attenzione alle trame autentiche più apprezzate dai bambini lettori e alle grandi domande inaggirabili ancora considerate per certi aspetti “tabù”.

In questa edizione si è deciso di esplorare un territorio denso di storia e storie, ricco di bellezze naturali e di archeologia industriale, nuovi spazi consentiranno agli autori-ospiti di parlare di tante argomenti legati alla luce e al buio, al bene e al male, alla terra, al cielo e alle stelle, alla notte e al giorno, esplorando ciò che siamo percorrendo la nostra parte oscura e quella più luminosa.

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina.

Diritto alla libertà di parola e Diritto alla libertà di stampa

Ogni anno, il 3 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa con lo scopo di ricordare l’importanza della libertà di parola, libertà sancita dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Per avviare una riflessione con i bambini e le bambine sull’importanza di potersi esprimere liberamente, abbiamo pensato di proporre un’attività che partisse proprio dalle parole, dal loro significato e dalla loro provenienza.

Sui dizionari per la Scuola Primaria, non è presente l’etimologia delle parole, eppure trattare questo argomento può essere molto interessante per gli alunni e le alunne che scoprono che le parole hanno una storia lunga e che spesso derivano da lingue di antichi popoli come i Greci e i Romani, argomenti che vengono trattati contemporaneamente nel curricolo di storia. La cosa stupefacente è che spesso si scopre che alcune parole inizialmente avevano un significato diametralmente opposto a quello che rivestono oggigiorno.

Un esempio? La parola scuola deriva dal greco “scholé” che significa “tempo libero” nell’accezione di un tempo in cui è possibile mettere a riposo i muscoli e mettere a frutto le proprie capacità intellettuali. Sicuramente i nostri alunni e alunne, se interpellati su cosa significhi la parola scuola non penserebbero mai e poi mai al tempo libero, ma piuttosto a un tempo occupato, pieno di cose da fare obbligatoriamente, nel quale devono stare un tempo stabilito e svolgere compiti assegnati: di fatto darebbero una definizione molto simile a quella di lavoro. 

Questa discrepanza di significato ci permette di avviare una riflessione con i bambini e le bambine sul fatto che in passato studiare era un privilegio di pochissime persone, che solo i ricchi potevano studiare e che solo nel XX secolo il diritto di istruzione è diventato universale per ragazzi e ragazze ma che in alcuni paesi questo diritto è negato ancora oggi. In questa ottica, le ore trascorse sui libri possano essere considerate un dono di inestimabile valore, che ci permette di prepararci per quello che sarà il nostro lavoro del futuro. 

Un ottimo modo per coinvolgere maggiormente i bambini e le bambine è raccontare loro la storia di Malala Yousafzai attraverso articoli di giornale, video-interviste e le sue parole: Anche se avevamo sempre amato la scuola, non ci eravamo resi pienamente conto di quanto fosse importante l’istruzione prima che cercassero di togliercela. Studiare, leggere, fare i compiti non era solo un modo come un altro di passare il tempo, era il nostro futuro”Attraverso le sue parole è possibile mettere in risalto la ribellione messa in atto da questa giovane per garantire il proprio diritto allo studio e alla libertà di parola. 

Il libro che abbiamo scelto questo mese per accompagnare l’azione didattica è “Il viaggio delle parole” di Andrea Marcolongo e Andrea Uncini edito da Mondadori; si tratta di un albo illustrato che prende in considerazione alcune parole della lingua italiana e che, attraverso l’etimologia delle stesse, avvia delle riflessioni approfondite su come il significato delle parole cambi e con esso cambino i comportamenti delle persone. Conoscere le parole e il loro significato vuol dire essere liberi di utilizzarle in modo da veicolare le proprie idee e messaggi.

Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:

  • prima parte: lettura espressiva della storia;
  • seconda parte: presentazione del lavoro;
  • terza parte: video tutorial con i passaggi per realizzare il template.

VIDEO

MATERIALI

LE AUTRICI

Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.

Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.

Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.

Soluzione di problemi e libertà di scelta: sinergia vincente!

Le Indicazioni Nazionali del 2012, ribadiscono in modo molto chiaro come il risolvere problemi, affinare le capacità di ragionamento e operare scelte strategiche, siano obiettivi fondamentali che la scuola deve perseguire e promuovere in ogni studente, anche attraverso la richiesta di argomentare e giustificare le proprie scelte e decisioni.

Nelle Indicazioni emerge chiaramente la rilevanza che il problem solving dovrebbe avere all’interno della pratica didattica: “Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali rispondere semplicemente ricordando una definizione o una regola. (…) L’alunno analizza le situazioni per tradurle in termini matematici, riconosce schemi ricorrenti, stabilisce analogie con modelli noti, sceglie le azioni da compiere e le concatena in modo efficace al fine di produrre una risoluzione del problema. Un’attenzione particolare andrà dedicata allo sviluppo della capacità di esporre e di discutere con i compagni le soluzioni e i procedimenti seguiti”. 

La soluzione di problemi in classe

Per realizzare in pratica quanto richiesto dal documento ministeriale, è necessario a scuola, progettare e pianificare percorsi didattici che consentano a ciascuno studente, di esplorare ed interpretare situazioni problematiche diverse (e non solo problemi applicativi di conoscenze o procedure), sulle quali operare inferenze e per le quali sia possibile trovare diverse strategie risolutive, scegliendo quelle ritenute più efficaci e poi da verificare.  Si parla, in questo caso di problemi strategici, situazioni aperte spesso attinte dalla realtà, a più soluzioni diverse, che guidano i bambini all’applicazione coerente ed efficace di molteplici forme di rappresentazione e operazionalizzazione delle strategie messe in campo.

È una questione di scelta, gli alunni sono liberi di poter scegliere, tra una serie di possibili percorsi risolutivi da scoprire, quelli o quello ritenuti coerenti per quella situazione e più efficaci. La possibilità di riflettere, scegliere liberamente e argomentare con responsabilità le decisioni prese, stimolano in ciascuno il proprio pensiero creativo e critico richiedendo di immaginare e individuare, creativamente, soluzioni alle diverse situazioni problematiche che via via si propongono di risolvere, attivando processi di analisi, ragionamento, valutazione e comunicazione. 

Un possibile percorso didattico

La seguente unità di lavoro, è stata progettata e sperimentata con alunni di classe 4 e 5 ma con le dovute “attenzioni didattiche” può essere facilmente adattabile anche per le altre classi. L’efficacia del lavoro presentato è risultata notevole sia per la possibilità, data a ciascun bambino, di sperimentarsi come abile solutore di problemi scegliendo le strategie ritenute  via via più adeguate, sia per la fiducia riposta nelle scelte che, liberamente ognuno  è stato chiamato a prendere, condizione necessaria per far crescere la responsabilizzazione nei confronti del proprio operato.

Tutta la proposta didattica viene realizzata utilizzando una modalità cooperativa: “Il Roundtable simultaneo, questo permette all’alunno di non “sentirsi solo” di fronte ad una nuova situazione problematica da risolvere, ma senza rinunciare ad un proprio spazio di lavoro e di riflessione individuale. Garantire a ciascuno il proprio spazio di intervento sia nella attività di riflessione-soluzione, sia nella attività di discussione e argomentazione collettiva finale, all’interno dello spazio protetto del piccolo gruppo, abilita ciascuno ad essere protagonista e co-costruttore, allo stesso tempo, di soluzioni e decisioni condivise insieme. 

Il Roundtable simultaneo

La tecnica cooperativa proposta fa parte dello Structural Approach, sviluppato da Miguel e Spencer Kagan, modalità di lavoro cooperative che privilegiano la predisposizione di strutture definite di lavoro, in grado di garantire una efficace interdipendenza positiva e responsabilità individuale. Il Roundtable simuiltaneo è una struttura veloce per valorizzare le risorse di tutti i componenti del gruppo, impegnati nella ricerca della soluzione al problema, della quale ciascuno sarà individualmente e collettivamente responsabile.

Descrizione dell’attività: l’attività comprende un primo momento di lavoro individuale nel quale si chiede di riflettere su tre situazioni problematiche diverse in successione, mettere in relazione le informazioni fornite, operare inferenze e arrivare a proporre una ipotesi di soluzione per ciascuna. Segue la fase di lavoro nel piccolo gruppo, dove ogni ipotesi individuale viene condivisa, argomentata e, in seguito al confronto di gruppo, si arriva insieme ad elaborare una sintesi conclusiva da argomentare nella fase finale nel grande gruppo. 

Svolgimento: si formano gruppi da tre componenti e si consegna a ciascuno una scheda diversa ( A,B,C), ogni scheda presenta una situazione problematica aperta a più soluzioni. Ogni componente legge attentamente e interpreta la situazione presente nella propria scheda, veicolata anche dal linguaggio visivo, mette in relazione i dati forniti e propone una ipotesi di soluzione scegliendo liberamente tra più possibilità effettive. Per evitare tempi morti di attesa, le tre schede vengono fatte girare contemporaneamente; ogni scheda pone un quesito diverso, ciascun alunno scrive la sua proposta di soluzione, passa il foglio al compagno/a a destra, prende la seconda scheda dal compagno di sinistra e continua cosi fino a che non ha dato tutte e tre le risposte.

Le schede quindi ruotano contemporaneamente intorno al tavolo. Per evitare che ciò che ha scritto un alunno influenzi chi riceve successivamente il foglio, si può chiedere che l’ipotesi di soluzione venga scritta nel primo spazio in fondo, che poi verrà ripiegato lungo la linea tratteggiata per coprire la risposta stessa. Chi riceve successivamente la scheda può quindi leggere la domanda, ma non la precedente risposta. Al termine all’interno del piccolo gruppo, si condividono le ipotesi proposte, argomentandole e confrontandosi su di esse per poi redigere insieme una scheda di sintesi finale (scheda D) con le soluzioni ritenute più coerenti ed efficaci dal gruppo, per risolvere le tre situazioni problematiche proposte.

Valutazione formativa

Durante questa unità di lavoro, l’insegnante attiverà un processo di valutazione costante, monitorando tutte le fasi realizzative e basandosi su diversi elementi: le osservazioni di ciò che ciascuno elabora nella fase individuale, ma anche come affronta i diversi compiti sia da un punto di vista emotivo sia comportamentale. La valutazione prenderà in considerazione non solo le competenze logico-matematiche specifiche ma anche l’autonomia di lavoro, la capacità di affrontare una situazione nuova mobilitando risorse personali e di collaborare con i propri compagni e le proprie compagne. Verrà anche valorizzata e sostenuta la capacità di argomentare le proprie scelte e di operare una riflessione metacognitiva sul proprio operato, attraverso conversazioni e il completamento di schede di autovalutazione.

Differenziare per includere

Valorizzare ciascuno

Gli alunni e le alunne che compongono le nostre classi sono tutti diversi, con interessi, passioni, esigenze, peculiarità, stili di apprendimento del tutto differenti. Eppure nella didattica tradizionale si continuano ad imporre le stesse modalità procedurali, gli stessi tempi e si richiedono gli stessi prodotti a ciascuno, senza un’effettiva differenziazione, eccetto per coloro con bisogni educativi speciali. La differenziazione didattica non può e non deve avere solo lo scopo di semplificare l’apprendimento ma dovrebbe valorizzare ciò che ciascun alunno è in grado di fare. 

Cosa differenziare

La differenziazione didattica si basa sulla necessità di attivare e perseguire una didattica per competenze con l’obiettivo di far emergere il talento di ciascuno, attraverso percorsi che siano in grado di stimolare e avvicinare lo studente ad un apprendimento vivo e attivo. Nella pratica didattica in classe la differenziazione è possibile in tre ambiti: contenuti, processi, prodotti.

Conoscere gli alunni in profondità

Per poter progettare percorsi differenziati è necessario però conoscere in modo approfondito i propri studenti. L’insegnante, infatti, deve aver chiaro non solo lo stile cognitivo e il metodo di apprendimento di ciascuno, ma deve anche conoscere interessi, curiosità, talenti, punti di forza, fragilità, potenzialità e bagaglio personale. Proprio grazie a queste informazioni il docente sarà in grado di valutare la prontezza all’apprendimento, lavorando sulla zona di sviluppo prossimale e, agganciando i percorsi didattici alla vita degli alunni.

Il ruolo del docente

Il docente non è più un dispensatore di conoscenze, ma diventa un regista che gestisce e accompagna i processi, affiancando ciascuno e incoraggiando la riuscita di tutti. L’insegnante inoltre sarà il primo esempio di competenza in azione perché nella quotidianità didattica dovrà far vedere ai propri alunni come procedere proprio come un artigiano che attraverso l’apprendistato cognitivo mostra, accompagna, affianca e sostiene ciascuno nell’apprendimento cooperativo e vero.

Esempi di attività differenziate

    1. Stazioni di lavoro. La classe viene suddivisa in tavoli di lavoro dove gli alunni possano lavorare insieme e confrontarsi mettendosi in gioco però su attività diversificate. Ciascuna stazione infatti propone attività distinte che richiedono abilità diverse e strategie cognitive mirate in base a ciascuna proposta. L’obiettivo è anche quello di “imparare facendo”, dunque la progettazione delle attività deve tener presente della parte pratica e applicativa del sapere. 
    2. Tabelle di scelta. Vengono proposte agli alunni delle tabelle che contengono molte e varie attività inerenti ad uno stesso argomento oppure molto diverse tra loro. Gli alunni potranno mettersi al lavoro sull’attività che preferiscono e, rendendo l’attività piacevole e vicina ai propri interessi, alle proprie modalità di apprendimento o ai propri bisogni formativi. 
    3. Centri di apprendimento. La modalità didattica dei centri di apprendimento viene utilizzata per il rinforzo e sostegno specifico degli apprendimenti. La classe viene suddivisa in gruppi cooperativi dove gli alunni attraverso l’utilizzo di specifiche attività come ad esempio progetti, giochi, manufatti, si mettono alla prova per consolidare le proprie abilità in un contesto cooperativo e di aiuto reciproco tra pari.
    4. Centri di interesse. Quando si lavora per centri di interesse gli alunni hanno la possibilità di scegliere in autonomia ciò su cui lavorare in base ai propri interessi e alle proprie passioni. La classe viene infatti suddivisa in zone attrezzate all’interno delle quali sia possibile allenarsi o esercitarsi utilizzando materiali e risorse di studio per approfondire specifici argomenti. In questo caso la motivazione personale e la scelta favoriscono l’attivazione di un clima positivo.

Lavorare applicando la differenziazione didattica è sicuramente complesso e richiede una competenza attiva dell’insegnante, che continuamente si mette in discussione e prova nuove strade per rendere la giornata scolastica efficace e piacevole. Allo stesso tempo è davvero impegnativo costruire legami con tutti i nostri studenti mostrando sensibilità per le loro differenze e realizzare percorsi didattici cuciti su misura per la specificità che ciascuno di loro ha. Ma c’è una certezza, quella che gli studenti lavorino meglio in un contesto in cui si sentano presi in considerazione, apprezzati e sostenuti. E se non sappiamo da dove cominciare, la prima cosa da fare è studiare, e la seconda è cominciare e provare sul campo. 

Per approfondire

  • D’Alonzo, L. (2016). La differenziazione didattica per l’inclusione. Metodi, strategie, attività – Trento: Erickson. 
  • Demo, H. (cur.) (2015). Didattica delle differenze. Proposte metodologiche per una didattica inclusiva – Trento: Erickson.
  • D’Alonzo, L. (2019). Ognuno è speciale. Strategie per la didattica differenziata. Milano – Torino: Pearson
  • Tomlinson, C. A., & Imbeau, M. B. (2012). Condurre e gestire una classe eterogenea – Roma: LAS
  • Tomlinson, C. A. (2006). Adempiere la promessa di una classe differenziata: strategie e strumenti per un insegnamento attento alla diversità – Roma: LAS

Per iniziare: un piccolo spunto operativo

Liberi di scegliere

Spesso i paradossi possono essere molto utili per vedere che cosa non funziona e apportare le giuste correzioni. È un paradosso, per esempio, la differenza tra il modo tutto italiano di intendere “il controllo” dei bambini e delle bambine nel contesto scolastico e quanto avviene nel Nord Europa. Non è un mistero, infatti, che nei Paesi che spesso usiamo come riferimenti positivi, si consentono spazi di autonomia molto più ampi. Gli alunni e le alunne possono andare a scuola o tornare a casa da soli, possono non avere gli occhi degli adulti addosso durante l’intervallo e sono sollecitati a cavarsela il più possibile da soli.

Si tratta di un paradosso perché diamo per scontato che non ci siano condizioni oggettive tali da giustificare trattamenti così diversi. Anzi, in tempi di prove Invalsi siamo addirittura orientati alla costruzione di un sistema di valutazione comune con costanti confronti internazionali. E si tratta, per di più, di un paradosso consistente perchè lo stesso concetto di successo scolastico esce molto ridimensionato, senza un adeguato sviluppo dell’autonomia personale.

In attesa di un dibattito su questi temi e, magari, di modifiche legislative adeguate, dobbiamo tenere comunque in considerazione alcuni aspetti fondamentali:

  • quando gli alunni e le alunne percepiscono di poter gestire in prima persona le situazioni che le riguardano (locus of control interno), i loro apprendimenti crescono significativamente;
  • uno dei motori più efficaci del successo scolastico è “aver chiaro” il proprio funzionamento durante l’apprendimento (strategie, modalità preferenziali, organizzazione delle informazione);
  • autonomia e sviluppo della conoscenza di sé sono strettamente connesse: senza occasioni di lavoro in autonomia, non si creano le condizioni necessarie alla ricerca personale. 

Date queste premesse, la domanda più ovvia è: come posso organizzare la mia classe per favorire la crescita dell’autonomia pur nei limiti ricordati sopra? Una delle esperienze più significative è rappresentata da quella che si può definire “didattica aperta” e che può essere praticata anche solo in alcuni momenti della settimana o della giornata.  Per esempio,  si possono prevedere alcuni momenti settimanali nei quali:

  • i bambini e le bambine sono divisi in gruppi di lavoro;
  • ciascun gruppo è caratterizzato da una diversa proposta operativa, da un diverso argomento o anche da una diversa disciplina;
  • ciascun componente della classe sceglie quale tipo di lavoro svolgere, ovvero a quale gruppo aderire, e poi relaziona alla classe;
  • la scelta avviene sulla base di preferenze o di necessità personali e viene discussa pubblicamente nella classe;
  • la rotazione dei diversi componenti nei gruppi va a completare un quadro di insieme: al termine della turnazione, tutti i bambini e tutte le bambine avranno completato ciascuna delle diverse proposte.

Nella nostra esperienza, le ore di didattica aperta sono le più entusiasmanti, per la classe. Sono quelle ore in cui ciascuno può decidere cosa fare, o come farlo, o con chi. Questo ovviamente richiede un cambio di passo importante per l’insegnante. La parte più consistente del suo lavoro avviene prima di entrare in aula, nella preparazione e organizzazione dei materiali, delle consegne, delle risorse per i vari gruppi. Una volta avviata la lezione, invece, la sfida principale per il docente è quella di “fare un passo indietro”: di non condizionare le scelte degli alunni, di lasciarli liberi di provare, di cambiare, di sbagliare, di imparare. Con gli altri e con le altre. 

A fine lezione, poi, l’insegnante dovrà occuparsi di tirare le fila e capire come è andato il lavoro di ciascun alunno e di ciascuna alunna, ascoltare le motivazioni delle loro scelte, restituire un feedback costruttivoUna fase, questa finale, importantissima: è dai loro racconti, infatti, che emergeranno tante informazioni utili per conoscere più a fondo tutte le differenze presenti in classe. Informazioni sulle dinamiche relazionali, certo, ma anche sui diversi stili di apprendimento, sulle loro preferenze, sulla loro consapevolezza di sé.

Biodiversità, un tesoro da proteggere

Il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, un’occasione per riflettere con bambini e bambine su cosa sia la biodiversità e su come fare per preservarla.

Ecologia e biodiversità

L’ecologia è la scienza che studia il rapporto tra gli esseri viventi e l’ambiente e quindi gli ecosistemi, che sono preziosi serbatoi di biodiversità. Il termine “biodiversità” si riferisce alla varietà della vita:

  • all’interno di un ecosistema;
  • tra le specie;
  • genetica.

Per varietà genetica si intende la varietà tra individui di una stessa specie ed è questa la più importante da preservare, in quanto la capacità di adattamento è fondamentale per la sopravvivenza e la nascita di nuove specie.

Perdita della biodiversità

Oggi stiamo assistendo alla 6a grande estinzione. Dal momento della comparsa della vita sulla Terra ad oggi si sono verificate già 5 estinzioni di massa (tra cui la più famosa, quella dei dinosauri) con la perdita del 98% delle specie viventi, e allora perché quella in corso appare così preoccupante?

Le motivazioni che dovrebbero spingerci ad agire più responsabilmente nei confronti delle altre forme di vita e del nostro pianeta sono molteplici:

  • innanzitutto l’estinzione in corso è l’unica causata da una sola specie (e non credo ci sia bisogno di specificare che si tratta di quella umana);
  • secondariamente sta avvenendo molto più velocemente delle precedenti;
  • infine la nascita di nuove specie che possano sopperire alla perdita delle “vecchie” è resa difficile sia dalla velocità del cambiamento, sia dalla penuria di nuovi habitat in cui svilupparsi: l’uomo ha infatti alterato i tre quarti delle terre emerse e i due quarti degli oceani.

Conservazione della biodiversità

La buona notizia e il messaggio di speranza che dobbiamo passare a bambine e bambini è che le soluzioni per proteggere e ripristinare la biodiversità ci sono!

Conservare e ampliare le aree protette* è una di queste ma non è sufficiente, perché gli animali che le abitano hanno bisogno di spostarsi rischiando di venire uccisi attraversando aree non protette. Per questo motivo è necessario creare una rete ecologica il più estesa possibile prevedendo dei corridoi ecologici (come piccoli boschi, canali erbosi, corsi d’acqua, sovrappassi e sottopassi per la fauna), aree sparse (le cosiddette stepping stones) e aree paranaturali.

A scuola possiamo cambiare il mondo, insieme!

Il problema ci appare di vasta portata e potrebbe indurre in ragazzi e ragazze un senso di impotenza; in realtà ciascuno di noi, per quanto piccolo sia, può fare qualcosa di concreto nella vita di tutti i giorni.

E allora perché non sfruttare la Giornata Mondiale della Biodiversità per proporre ai nostri alunni e alle nostre alunne una semplice attività in cui impegnarsi per fare così un dono al nostro pianeta e a noi stessi?

Alcune idee: ridurre l’utilizzo dei dispositivi elettronici (tv, smartphone, tablet…), ricordarsi di spegnerli sempre completamente evitando la modalità stand-by (la classica “lucina rossa”), recarsi a scuola a piedi, in bicicletta o in autobus, chiedere ai genitori di spostarsi con i mezzi pubblici piuttosto che in automobile, comprare meno vestiti o giocattoli inutili, inventare nuovi utilizzi per quelli che diventerebbero dei rifiuti (contenitori vuoti, ritagli di carta, avanzi di cartone…), bere acqua del rubinetto anziché acquistarla in bottiglie di plastica, preferire la doccia al bagno per consumare meno acqua, mangiare meno carne, ridurre gli sprechi, …

Libri e albi illustrati

Per concludere, vi consiglio alcuni testi che è possibile visionare con bambini e bambine per introdurre/approfondire l’argomento:

  • Tu puoi salvare il mondo di Angela Green, Salani Editore;
  • Terra di Giancarlo Macrì, edizioni NuiNui;
  • Sopra e sotto di Patricia Hegarty, Editoriale Scienza;
  • Dal ramo al mare di Shelley Moore Thomas, Giralangolo;
  • Uffa che caldo! di Luca Mercalli, ElectaKids;
  • 10 cose che posso fare per aiutare il mio pianeta di Melanie Walsh, Editoriale Scienza;
  • Ambiente Rodari, Einaudi Ragazzi.

Speciale Coronation Day

The coronation of Charles III and his wife Camilla as king and queen of the UK and the other Commonwealth realms in Westminster Abbey in London continues the long tradition, dating back to its roots in 973 AD, of formally investing the new monarch with regalia and crown. The most recent coronation took place on 2 June 1953 when Charles’s mother, Elizabeth II, was crowned Queen more  than year after her accession to the throne on  the death of her father King George VI.

 The other royal houses of Europe have abandoned the coronation ceremony leaving the British Royal family to be the last to keep the tradition alive. A coronation is a purely symbolic formality as it does not signify the start of the monarchs reign which commences at the moment of the preceding monarchs death, thus maintaining the legal continuity of the monarchy itself.

The ceremony itself has remained largely unchanged for the past thousand years with the sovereign being presented to the people, then swearing an oath of uphold the law and the Church and then being crowned. It is an extremely rare opportunity to see a royal family in all its pomp and circumstance taking part in it’s most important rite.

 

I festival da non perdere a maggio

MACERATA RACCONTA

Martedì 2 – domenica 7 maggio 2023 – Macerata

i mostri

Con un programma che si rinnova di anno in anno ispirandosi ogni volta a un tema diverso, sempre di estrema attualità, gli eventi del festival sono tutti gratuiti e pensati con cura per incontrare un pubblico eterogeneo appartenente a tutte le fasce di età. Una settimana con 50 appuntamenti a ingresso libero, con ospiti straordinari. Un programma che offre appuntamenti per tutte le età e con una sezione dedicata alle scuole. 

Il tema di questa dodicesima edizione è “I MOSTRI”: quegli esseri straordinari che con il loro “mostrarsi” ci invitano a varcare la soglia dell’ignoto, per abbandonare le nostre certezze e diffidenze e accrescere le nostre conoscenze e abilità.

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina https://www.macerataracconta.it/wordpress/edizione-2023/.

 

EMPOLI LEGGENDA FESTIVAL

Giovedì 11 – domenica 14 maggio 2023 – Empoli

La sesta edizione del festival aprirà le porte ad alunni e studenti e a un pubblico di ogni età, con l’obiettivo di regalare giornate e serate da vivere insieme nel segno della cultura e dell’incontro. In particolare, sono oltre cento le classi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che hanno aderito a questa edizione di Leggenda e che incontreranno autrici e autori in orario scolastico durante i giorni del Festival.

Leggenda è e rimane teatro d’incontro fra scrittori, artisti, educatori, librai e lettori-ascoltatori, per promuovere la lettura, fino dalla più tenera età, come indispensabile tecnologia “fantastica” per sognare mondi possibili, promuovere l’ascolto come attitudine all’incontro con l’altro e l’altrove e consolidare la formazione degli insegnanti e degli educatori con percorsi innovativi, laboratori e incontri con esperti.

Leggenda, sia come laboratorio permanente artistico ed educativo, sia come Festival prioritariamente rivolto alle nuove generazioni (0-14 anni), vuole essere un grande ed appassionato invito ad un ascolto multisensoriale dei libri, all’esplorazione delle loro storie che ci permettono magicamente di viaggiare nel tempo e nello spazio fino ben oltre i confini della nostra immaginazione. Un invito, perché come ci ricorda Gianni Rodari… il verbo leggere non sopporta l’imperativo.

Per maggiori informazioni, consultate la pagina https://www.leggendafestival.it/.

FESTIVAL DELLA FIABA

Venerdì 12 – domenica 14 maggio 2023 – Legnago (Verona)

La bellezza interiore è il tema di questa edizione, che, con un programma di ben 48 eventi, coinvolge tutti gli istituti scolastici del territorio, dal nido alle superiori, e vede il supporto di tutte le associazioni locali, oltre alle scuole di musica e di danza del comune.

Attraverso 8 fiabe classiche e due moderne, la manifestazione scandaglia la luce dell’anima e veicola valori importanti in una società oggi tanto complicata: semplicità, coraggio, fiducia, rispetto, solidarietà.

Teatri, cortili, parchi, piazze, musei, librerie, biblioteche, scuole, Casa di Riposo e centri diurni saranno aperti per 3 giorni per ospitare artisti, esperti, bambini e scuole. 

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina https://www.facebook.com/festivaldellafiabalegnago/.

ARF! Kids

Venerdì 12 – domenica 14 maggio 2023 – Roma

Torna a Roma ARF! Kids, il festival dei fumetti dedicato ai più giovani! Insieme ad autrici e autori di primo livello nel panorama italiano dell’editoria per l’infanzia, per partecipare a laboratori creativi di qualità, a incontri con libri e letture, con la presenza delle librerie Giufà e Ottimomassimo.

ARF! Kids maggio vi aspetta nel cuore di Testaccio, in un’area ad ingresso gratuito all’interno della nuova edizione di ARF!, il Festival del Fumetto di Roma. Più piccoli i lettori, più grande la festa!

ARF! Kids è il luogo dove sprigionare la fantasia tra centinaia di pastelli, pennarelli, personaggi e storie da inventare. Guidate dai migliori talenti dell’editoria per l’infanzia, la creatività e l’immaginazione dei giovanissimi si fanno strada tra i fogli bianchi per trasformarsi in Storie, Segni & Disegni. 

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina https://arfestival.it/kids/.

IL PICCOLO FESTIVAL

Venerdì 26 – domenica 28 maggio 2023 – Ospedaletti (Imperia)

In volo con le parole

Il Comune di Ospedaletti, Città che Legge, organizza la IV edizione del Piccolo Festival, un festival del libro per ragazzi: un programma ricco di appuntamenti, rivolti al grande e al piccolo pubblico, a ingresso libero e gratuito, con stand espositivi di librerie e case editrici. Un festival sul libro e sulla lettura come strumenti di conoscenza, di ascolto, di autonomia e di libertà di pensiero. 

Questa edizione parlerà di fantasia, di lettura e di ascolto, con incontri destinati ai ragazzi e momenti formativi rivolti al pubblico adulto, per i quali verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina https://www.comune.ospedaletti.im.it/turismo/2023/04/19/il-piccolo-festival-2/.

 

MAGGIO ALL’INFANZIA

Maggio-giugno 2023 – Bari, Monopoli e Molfetta

Bosco incantato

Scenari da fiaba, spazi in trasformazione, racconti di contemporaneità, debutti attesi, declinati in oltre 50 appuntamenti in programma per tutto il mese di maggio e a giugno tra teatri e spazi all’aperto di Bari, Monopoli e Molfetta. Le migliori produzioni di respiro nazionale e internazionale di teatro ragazzi saranno in scena durante il Festival Maggio all’infanzia, che per la sua XXVI edizione vede il Bosco incantato come tema portante della rassegna, con la direzione artistica di Teresa Ludovico, la cura del progetto di Cecilia Cangelli, consulenza di Giorgio Testa. Grande novità di un programma che unisce spettacoli, attività all’aperto, laboratori creativi e momenti di formazione per adulti e bambini, è un nuovo Comune che si aggiunge alla ‘famiglia’ del Maggio: Molfetta. Un tassello che accresce il progetto di un festival che vuole farsi spazio di sviluppo di una comunità culturale che crede in un teatro fondato sul territorio e accessibile a tutti, in particolar modo alle nuove generazioni, grazie al continuo sostegno delle amministrazioni locali. 

Per maggiori informazioni sul programma, consultate la pagina https://www.maggioallinfanzia.it/xxvi-edizione/.

Nel mondo della MISURA

Cercate una modalità concreta per presentare le diverse unità di misura, qualcosa che coinvolga attivamente bambini e bambine e permetta loro di apprendere per scopertaSe la risposta è “Sì”, leggete il percorso che ho proposto quest’anno in una classe 4a quasi completamente a digiuno di unità di misura, multipli e sottomultipli.

Primo step: diverse unità di misura

Entrando in classe, bambine e bambini hanno trovato una serie di oggetti e strumenti di misura con la richiesta di raggrupparli secondo un criterio da loro individuato. Insieme a pacchi di pasta, sale, zucchero, bottiglie e bottigliette di succo di frutta, acqua, latte, misurini, righelli, bilance, avevo preparato anche tre cartellini con le marche m, l, g.

La prima scelta operata dai bambini è stata quella di creare 4 raggruppamenti: misure di lunghezza (con il cartellino dei metri), misure di peso/massa (con il cartellino dei grammi), misure di capacità (con il cartellino dei litri) e strumenti di misura. Ho chiesto quindi di spiegarmi le motivazioni delle loro scelte, così abbiamo riflettuto sulla corretta collocazione degli oggetti e, insieme, abbiamo deciso di spostarne alcuni. Li ho poi aiutati a riflettere sul fatto che anche gli strumenti di misura potessero essere distribuiti negli altri 3 gruppi.

Secondo step: multipli e sottomultipli

A questo punto, ho suddiviso anche bambini e bambine in tre gruppi, uno per ciascuna grandezza (lunghezza, peso/massa, capacità) e ho messo a disposizione una serie di cartellini con le marche non soltanto dell’unità di misura fondamentale ma anche di multipli e sottomultipli*. Ciascun gruppo ha scelto i cartellini adatti alla grandezza che gli era stata assegnata e ha proceduto a riordinarli dall’unità più piccola alla più grande.

Avendo già lavorato in precedenza sui numeri decimali, per i bambini è stato molto intuitivo pensare al decigrammo come un decimo di grammo, al centilitro come centesima parte del litro, al millilitro come millesima parte e comprendere che il decagrammo vale 10 grammi, così come l’ettometro 100 metri e il chilometro 1000.

Terzo step: misure diverse o uguali?

Abbiamo poi osservato alcune confezioni di cibo alla ricerca dell’indicazione del peso e ci siamo soffermati in particolare su una confezione di zucchero da 1 kg e su una di sale da 1000 g per confrontarli e decidere quale fosse la più pesante. Anche con l’aiuto della bilancia, bambini e bambine sono arrivati a stabilire che i due pacchi hanno lo stesso peso e questo ci ha permesso di iniziare a comprendere che alcune misure sono scritte in modo diverso ma indicano la stessa quantità

Anche con bottiglie e botticini abbiamo fatto lo stesso lavoro attento di osservazione per scoprire anche in questo caso che 1 l = 1000 ml, 500 ml = 0,5 l e così via.

Quarto step: misure in tabella

L’ultimo passo prima di partire con le equivalenze vere e proprie è stato quello di osservare insieme una tabella che ho riportato su un grande cartellone appeso in classe e che ci ha aiutato a capire che, così come 1 centesimo può essere scritto anche come 0,01 unità allo stesso modo 1 centilitro si può scrivere anche come 0,01 litri o 0,1 decilitri (e così via), ma la quantità non cambia: la capacità, il peso, la lunghezza rimangono gli stessi anche se l’unità di misura può cambiare.

Equivalenze

A questo punto siamo pronti per affrontare il complesso mondo delle equivalenze, ma questa è un’altra storia.

 

*Per quanto riguarda le misure di peso/massa va fatta una precisazione: per portarli al confronto e alla riflessione che mi ero prefissata, ho deciso di partire dal grammo e dai suoi multipli e sottomultipli, introducendo solo in un secondo tempo il Mg e spiegando poi che l’unità di misura fondamentale è il kg.