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Sull’attualità della storia del costume nella moda contemporanea

di  Angela Paffumi

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All’insegnamento della Storia del Costume nei corsi di fashion design, non sempre è riservato lo spazio che le spetterebbe, considerata l’influenza che esercita sulla moda contemporanea e sui vari aspetti dell’organizzazione sociale, dei ruoli, dell’apparire, del riconoscere e del farsi riconoscere, della creatività e del lusso. 

La conoscenza della Storia del costume e della moda, in particolare nell’ambito scolastico, si presta notevolmente a facilitare numerosi collegamenti con discipline dell’ambito storico-umanistico, filosofico, tecnologico e socio economico. 

Per chi si applica allo studio della moda, sia sotto l’aspetto della progettazione, sia sotto l’aspetto dell’esecuzione pratica, sono continui e inevitabili i riferimenti al passato, non soltanto prossimo ma sovente anche remoto, che coinvolgono direttamente la realtà professionale di studio e di lavoro.

Aspetti didattici

I vantaggi didattici sotto il profilo dell’interdisciplinarietà sono davvero rilevanti: partendo dall’analisi di una sfilata di moda, o di costumi storici di un periodo particolare, si possono innescare percorsi di conoscenza, che stimoleranno una vasta gamma di interessi e curiosità, di comparazioni, di scoperte di analogie stilistiche spesso trascurate o sottovalutate.

Partiamo da un evento storico. Il 1789 segnò profondi cambiamenti nella vita sociale e politica della Francia e ben presto gli eventi rivoluzionari causarono ripercussioni visibili anche nel campo dell’abbigliamento. Le differenze sociali, espresse attraverso l’abbigliamento furono rimarcate in occasione della convocazione degli Stati Generali (nobiltà, clero e terzo stato).

I rappresentanti del terzo stato (cioè della borghesia), al contrario dei nobili e degli alti ordini clericali che sfoggiavano abiti dai colori vivaci con preziosi ornamenti,  a causa delle norme di corte relative agli aspetti cerimoniali, dovevano indossare il dimesso abito nero tipico degli avvocati e dei professionisti. Dopo la Rivoluzione, all’abbigliamento alla francese, identificato sempre più con l’Ancien Régime, simbolo di un ordinamento sociale non più rispondente alle nuove esigenze, la moda inglese, prediletta da chi professava ideali progressisti e democratici,  rappresentava una valida alternativa. La nuova discriminazione sociale e le differenze di ceto si espressero non più sull’esibizione del lusso e del superfluo, poiché gli abiti erano ormai simili per forma e colore, ma sul capo ben confezionato, attraverso la qualità del tessuto, la raffinatezza del taglio dell’abito e degli accessori.

Confronti con l’attualità

Le ultime sfilate di Haute couture per la Primavera/Estate 2025, ancora una volta, hanno riportato prepotentemente in evidenza stili del passato.  Due notissime griffe quali Dior e Valentino, hanno proposto reinterpretazioni dove passato e presente, seppure con modalità differenti, tornano prepotentemente a mescolarsi e la cui “interpretazione” richiede una indiscutibile conoscenza dei vari richiami stilistici e formali, possibile tramite la conoscenza  della Storia del Costume e della Moda .

 Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, propone quali elementi centrali della sua collezione, crinolina e panier e le citazioni continuano fino al costume della metà del 1800. Naturalmente la funzione di questi accessori viene profondamente modificata: non solo la struttura è messa in primo piano, ma offre spunti per  ricami elaborati e applicazioni preziose che contribuiscono a creare un efficace inno alla primavera.

Alessandro Michele, direttore creativo di Valentino, con la sfilata Vertigineux, restando fedele alla sua modalità operativa,  manifesta un’evidente richiamo filosofico (“vertigine” intesa come lista, elenco, inventario di oggetti, fenomeni o persone). La collezione così sfugge a una qualsivoglia classificazione: l’intreccio di epoche, stili e culture rende arduo il compito. Il creatore è volutamente disordinato e coinvolge gli spettatori in una carrellata di richiami mescolati: corsetti, pizzo, piumaggi, fiocchi, dinner jacket, plissé, robe à la française, gorgiere e tanto altro.

 

Questo genere di confronti ed altri argomenti che approfondiscono il complesso mondo della moda, si possono rintracciare nel volume Storia della Moda e del Costume.