L’aula come casa
Alcune ricerche inglesi dell’Università di Salford hanno dimostrato come l’apprendimento aumenti in modo significativo se l’aula in cui bambini e bambine passano le giornate è bella, colorata, vivibile. Ciò vale ancor di più per la fascia di età della scuola primaria, dove l’aula di classe viene considerata il luogo più importante e significativo e viene vissuto come una vera e propria casa.
Proprio per questo le nostre aule dovrebbero essere accoglienti, allegre e progettate per il benessere di tutti. Spesso come insegnanti ci troviamo di fronte ad ostacoli insormontabili, come la dimensione dell’aula, vincoli di progettazione, materiali e risorse mancanti. Nonostante tutto però, è davvero possibile con piccole modifiche e pochi materiali fare la differenza.
Piante e verde in classe
Ancora una volta la ricerca ci viene in aiuto, dimostrando attraverso vari studi come le piante in classe siano un valido alleato per l’apprendimento; sia perché purificano l’aria e contribuiscono ad un clima più sano, sia perché stimolano il cervello e innescano meccanismi di benessere. Se poi abituiamo i bambini a prendersi cura delle piante e dei fiori all’interno della classe avremo un ulteriore beneficio in termini di responsabilità.
Materiali curati e ben fatti
Cartelloni, regole, foto, elaborati.. Quanti materiali abbiamo di solito appesi alle pareti? Per un’economia dello spazio e per un giusto equilibrio estetico, è necessario anche fare attenzione a ciò che vogliamo esporre, cercando da una parte di essere essenziali e ruotare i materiali, e dall’altra di scegliere materiali curati e armoniosi che non disturbino l’attenzione e la concentrazione. Anche il corridoio è uno spazio che contribuisce alla bellezza, e si possono ad inizio anno strutturare con gli alunni azioni di progettazione e pianificazione. Come in tutte le cose, quando gli alunni vengono coinvolti e diventano partecipi, i risultati sono migliori, sia in termini di resa, che di apprendimento.
Ambiente flessibile
Come chiaramente dimostrano le ricerche di Indire è fondamentale che la scuola si muova verso spazi flessibili dove al centro sia messo l’alunno, e l’apprendimento sia il fulcro dell’azione didattica. Ripensare le nostre aule unendo i banchi a isole, preparando diversi angoli di lavoro destrutturati, prevedere materiali a disposizione di tutti, significa fare già un passo verso la trasformazione del vecchio modello trasmissivo.
Angoli di classe da ricavare
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- Angolo della lettura. Il luogo destinato alla lettura può avere cuscini e tappetini, ma anche semplici pezzi di stoffa colorata, tanti libri a disposizione, cartelli con buone pratiche di lettura, fogli e cartelloni dove poter fissare e condividere belle parole, frasi interessanti, spunti e pensieri sui libri letti.
- Agorà. È lo spazio della conversazione, della condivisione, delle riunioni, un luogo dove ci si guarda tutti in faccia. Può essere composta da divanetti, ma anche da panche di legno o semplicemente dai tappetini colorati puzzle.
- Angolo dei materiali. Tutti abbiamo scatole colme di matite e materiali recuperati dalle precedenti classi. Il tutto può essere organizzato in vaschette, scatole, porta penne e messo a disposizione di tutti. Gli alunni avranno così un luogo dove tutto è a disposizione, saranno invogliati a condividere i materiali ma allo stesso tempo impareranno ad averne cura.
- Angolo di giochi didattici, attività extra e sfide. Una parte della classe dovrebbe sempre essere destinata ai giochi didattici, ai materiali che solitamente presentiamo per rendere efficace e ludico l’apprendimento. Piuttosto che mettere via in scatole dentro agli armadi, se lo spazio lo consente, è molto utile tenere il tutto a portata di mano, a disposizione di tutti in tutti i momenti della giornata.
Ricordiamoci sempre che l’aula deve essere uno spazio vissuto, un vero e proprio “luogo” progettato e amato da insegnanti e alunni, deve essere come casa. È necessario partire dalle piccole cose, per arrivare alle grandi rivoluzioni: iniziamo dal nostro ambiente quotidiano e proviamo a creare l’aula migliore possibile con quanto a nostra disposizione. Già aveva iniziato Mario Lodi, che nella sua piccola scuola aveva tolto la cattedra per lavorare in cerchio con i ragazzi.