Quando si diffusero le calcolatrici tascabili, si disse che ragazzi e ragazze avrebbero perso la capacità di fare calcoli mentali e si aprì un dibattito sull’opportunità di vietarne l’uso a scuola. Poi arrivò internet, e con esso la possibilità di accedere a un’infinità di informazioni con pochi clic; anche allora si temette che gli studenti avrebbero delegato ai motori di ricerca la maggior parte del loro lavoro scolastico.
Oggi è l’Intelligenza Artificiale a preoccupare dal momento che è utilizzabile con applicazioni che si installano gratuitamente su dispositivi di uso quotidiano e dunque di facile accesso. Si teme che studenti e studentesse possano fare un affidamento eccessivo su questi strumenti per risolvere problemi complessi o prendere decisioni. Tuttavia, come è accaduto con le calcolatrici e internet, l’AI offre anche un’opportunità per migliorare l’apprendimento e potenziare le capacità degli studenti, a patto che venga utilizzata in modo equilibrato e consapevole.
Di Intelligenza Artificiale si è iniziato a parlare da diversi decenni. A partire dagli anni Ottanta sono state sviluppate le sue prime applicazioni in ambito industriale. E oggi l’AI rappresenta uno dei principali ambiti di interesse della comunità scientifica informatica, con temi di ricerca come il Machine Learning, l’elaborazione del linguaggio naturale, l’AI Generativa (di cui ChatGPT è un esempio) e la robotica. Le aziende informatiche stanno investendo sempre di più in questo settore e i progressi tecnologici, che sono sotto gli occhi di tutti, stanno rivoluzionando interi settori produttivi, l’economia e, in generale, moltissimi ambiti che riguardano la vita quotidiana.
È per questo motivo che nel libro di testo di scienze per la scuola secondaria di primo grado Orientamento Scienze, vengono brevemente descritte le più rilevanti applicazioni nei vari ambiti delle scienze dell’Intelligenza Artificiale, sottolineando sia le potenzialità sia i rischi legati al suo utilizzo. Questo approccio bilanciato è fondamentale per preparare le nuove generazioni a un futuro in cui la tecnologia sarà sempre più integrata nella vita quotidiana.
Ad esempio, un ambito in cui l’IA sta dimostrando il suo potenziale, con applicazioni anche nella didattica, è la conservazione della biodiversità. Strumenti come iNaturalist e altre applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, facilitano l’identificazione di flora e fauna a partire da una semplice fotografia. Alcune app sono invece in grado di riconoscere gli uccelli dal loro canto, offrendo un supporto prezioso a ricercatori e appassionati della natura. Nel libro di testo Orientamento scienze vengono presentate diverse applicazioni per dispositivi mobili (smartphone e tablet) che, attraverso l’analisi di immagini, consentono il riconoscimento in tempo reale di animali, piante e funghi. Questi strumenti stanno rivoluzionando il modo in cui studiamo e proteggiamo la biodiversità, rendendo la scienza più accessibile a tutti (fig. 1).
Tuttavia, è fondamentale considerare anche i limiti di queste tecnologie. Un caso emblematico è rappresentato dall’impiego dell’AI per classificare i funghi: sebbene utile, questo strumento è rischioso se applicato al riconoscimento di specie velenose o commestibili. Un errore di classificazione, infatti, potrebbe avere conseguenze gravi, perfino letali (fig. 2). L’IA, infatti, non è infallibile e la sua efficacia è strettamente legata alla qualità dei dati su cui viene addestrata: se questi sono incompleti, distorti o non rappresentativi della realtà, anche i risultati prodotti dall’AI saranno inaffidabili.
Nell’unità del libro dedicata all’energia e alle sue trasformazioni, si fa notare che i Large Language Model (LLM) utilizzati in molti sistemi di intelligenza artificiale sono altamente energivori e che il loro consumo energetico ha un impatto significativo sull’ambiente. Perciò si sta lavorando per rendere queste tecnologie più efficienti, riducendo la loro impronta ecologica senza comprometterne le prestazioni.
Anche alcuni esercizi proposti nel testo sono strutturati suggerendo l’uso di applicativi di Intelligenza Artificiale. Un esempio è l’intervista immaginaria a un animale o a una pianta, realizzata con l’ausilio di un chatbot, un tipo di software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Inserendo il prompt “Immagina di essere un seme di ciliegio” e ponendo domande mirate, si può ottenere una risposta dettagliata e suggestiva (fig. 3). Il seme descrive le condizioni ideali per germogliare e le difficoltà che potrebbe incontrare, come il clima sfavorevole, i parassiti o le malattie.
Questo tipo di esercizio non solo rende l’apprendimento più coinvolgente, ma aiuta a sviluppare capacità di analisi e verifica delle informazioni. È fondamentale, infatti, sottolineare che le risposte fornite dall’AI potrebbero contenere inesattezze: per questo motivo, studenti e studentesse sono invitati a valutarne l’attendibilità, confrontandole con fonti affidabili e approfondendo la ricerca.
In conclusione, l’intelligenza artificiale può essere una risorsa straordinaria per rendere la didattica più appassionante e personalizzata, grazie alla sua capacità di generare contenuti e di rispondere a domande in modo dinamico e vario, superando i limiti dei tradizionali motori di ricerca, che forniscono una singola risposta statica. I chatbot basati su AI permettono, infatti, conversazioni interattive che si sviluppano tenendo conto del contesto e di ciò che è stato detto in precedenza. Qui sotto un esempio di domande e risposte fornite da ChatGPT.
L’intervista a un seme di ciliegio
L’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma la sua forza risiede nella capacità di chi la usa. Spetta all’insegnante guidare studenti e studentesse verso un approccio critico e creativo, che consenta di sfruttarla al meglio, senza farsi travolgere e mantenendo sempre alta la guardia sull’attendibilità e sulla qualità dei contenuti generati.
Per approfondire
- Alfano, Boccardi, De Masi, Forni, Orientamento Scienze, Fabbri Editori, 2025
- L’IA per concetti chiave: dal prompt al bias un percorso per una consapevolezza informata
- Da testo a immagine: fare attività in classe con l’Intelligenza Artificiale
- Creare video con l’Intelligenza Artificiale: spunti per la classe