È una domanda che sorge spontanea non solo in ogni studente che apra per la prima volta un manuale di storia dell’arte, ma in ogni persona che si trovi davanti a un libro che intenda raccontare i caratteri e le vicende delle diverse culture artistiche che hanno accompagnato la storia dell’umanità.
L’espressione artistica, ciò che genericamente chiamiamo “Arte”, è il risultato di un insieme di fattori, ricordi, esperienze individuali, sentimenti collettivi, credenze mitologiche o religiose, aspettative, idee, intuizioni, che dalla mente, in cui prende una prima forma, attraverso una serie di mediazioni linguistiche, espressive, stilistiche si trasferisce, impiegando i materiali più diversi e le più diverse tecniche, in un oggetto che rappresenta la forma visibile dell’idea iniziale.
Un disegno, un dipinto, una fotografia, un’architettura, un graffito, una scultura, un vaso, un gioiello, un tappeto, insomma un’immagine, una volta terminata l’attività creativa dell’artista, entra a far parte del nostro quotidiano e trasmette da individuo a individuo, da società a società, quell’insieme di valori, di invenzioni e di idee che sono, appunto, le civiltà. Poiché queste immagini, queste forme, hanno un aspetto, una struttura, una modalità che parlano anche alla nostra sensibilità estetica esse spesso diventano nel sentire comune “Arte”, così come sono percepiti anche una poesia, un testo letterario, un film, un’opera teatrale, una canzone, un concerto, un video, una danza.
La storia dell’arte si occupa di manufatti, dall’architettura agli oggetti, che hanno caratterizzato e accompagnato le diverse civiltà, ma non si tratta solamente di testimonianze che vengono incasellate in uno schema cronologico poiché, se è vero che il percorso storico è fondamentale per comprendere le diverse dinamiche creative e gli interscambi culturali, è pur vero che le espressioni artistiche sono un bacino infinito di idee, di formule e di modelli, e gli artisti, ovvero gli individui che per talento, capacità, invenzione creano sempre nuove formulazioni visive, continuano, attraverso il tempo, a guardare al passato per creare il futuro, talvolta lo accolgono, modificandolo, talvolta lo imitano, talvolta lo rifiutano, proponendo alternative, ma il mondo delle immagini e delle forme è sempre vitale, presente, utile per comprendere i nostri percorsi e soprattutto la realtà contemporanea.
I manufatti delle civiltà umane, dalle architetture alle opere d’arte, hanno significati e ragioni propri, così come hanno proprie ragioni storiche, ed è per questo che si studia la storia dell’arte, ma ogni epoca, ogni civiltà guarda al patrimonio del passato con i propri occhi e con la propria cultura. In altre parole ogni opera d’arte è, contemporaneamente, una testimonianza storico-culturale inserita nel tempo e nella storia e un oggetto che si rinnova con significati e valori diversi ogni volta che lo si guarda.
Viviamo circondati da immagini, dai video ai film, dalla pubblicità al web, impariamo, dunque, a guardarle con interesse, a capirne l’origine, il senso, la funzione, capire da dove vengono le forme, i modelli e quali possono essere i significati che vi possiamo scoprire: fare questo percorso significa avere le chiavi per decifrare linguaggi sconosciuti, aprire orizzonti nuovi, comprendere i modi in cui l’essere umano nel corso della storia ha cercato di rispondere ai sentimenti e alle paure primordiali, come ha cercato di raccontarsi e di trovare un modo per eternare, al di là della vita individuale, la propria visione del mondo.
Per approfondire
Il Prof. Valerio Terraroli, autore della nuova Storia dell’arte di Sansoni per la scuola, Con gli occhi dell’arte, ha tenuto su questo tema una lezione, che puoi rivedere qui.