ANAFIBJ è l’acronimo di Associazione Nazionale Allevatori di Razza Frisona Italiana, Bruna e Jersey ed è l’organismo che gestisce i libri genealogici delle 3 razze elencate. L’associazione è guidata dalla Commissione Tecnica Centrale (CTC), l’organo decisionale in cui vengono stabiliti i criteri e gli obiettivi da raggiungere in termini di miglioramento genetico del patrimonio zootecnico della razza Frisona allevata in Italia. La razza Frisona Italiana attualmente conta 1 130 734 capi iscritti al Libro genealogico distribuiti in 9.952 aziende zootecniche (ANAFI, 2021).
Tutti i soggetti iscritti vengono sottoposti ai controlli funzionali della produttività (gestiti da AIA – Associazione Italiana Allevatori) durante i quali avviene la raccolta dei dati fenotipici al fine di elaborare ed aggiornare gli indici genetici stimati (EBV) dei riproduttori e dei candidati riproduttori. Oltre alla rilevazione del fenotipo, a partire dal dicembre 2011, a tutti i riproduttori e candidati riproduttori, viene effettuato il test genomico per determinare l’indice genomico diretto (DGV). L’indice genetico finale che viene pubblicato è il GEBV ovvero il risultato del DGV combinato con l’indice tradizionale EBV. Questo aumenta l’attendibilità del dato pubblicato e favorisce un maggior progresso genetico, riducendo l’intervallo di generazione.
La pubblicazione degli indici genetici avviene periodicamente tre volte l’anno e, nello specifico, l’uscita dei dati aggiornati è nei mesi di aprile, agosto e dicembre. Le classifiche dei migliori riproduttori del ceppo italiano della Frisona sono pubblicate in ordine decrescente di PFT. Il PFT è l’indice unico di selezione della razza Frisona Italiana; letteralmente PFT significa indice genomico di Produttività, Funzionalità e Tipo. Il PFT mescola, con diversi pesi, i caratteri rilevati oggetto di selezione. Per esempio, per la produzione, è importante la quantità di proteina prodotta per lattazione (PRTkg), con un peso selettivo molto alto, pari al 33%, e che, da solo, vale ⅓ del PFT. Gli indici morfologici sono rappresentati dall’indice Tipo, formato da caratteri che descrivono la struttura generale dell’animale, l’Indice Arti e Piedi (IAP) e l’Indice Composto Mammella (ICM). IAP e ICM combinano caratteri legati alla morfologia degli arti e degli unghioni posteriori e alla morfologia della porzione secernente della mammella e dei capezzoli.
A completare la valutazione di un riproduttore ci sono anche due importanti indici economici:
- l’Indice Economico Salute (IES);
- l’Indice Caseificazione e Sostenibilità Parmigiano Reggiano (ICS-PR).
L’indice IES si basa su una stima di costi e ricavi che si affrontano nell’arco dell’intera carriera produttiva di una bovina. Gli indicatori utilizzati per il calcolo di questo indice sono i ricavi derivati dalla vendita del latte e i costi legati all’intera carriera delle bovine (alimentazione, cure sanitarie, fattori fisiologici legati alla salute e al benessere). L’indice viene espresso in euro (€) dove, il valore attribuito al riproduttore, riporta l’utile netto medio per l’intera carriera produttiva delle figlie del riproduttore rispetto alla media di popolazione.
L’ICS-PR, invece, è un indice studiato per quegli animali che producono latte destinato alla caseificazione di formaggi a pasta dura a lunga stagionatura (per esempio Parmigiano Reggiano e Grana Padano). Questo indice, a differenza del precedente, prende in considerazione caratteri produttivi (kg di proteina), caratteri funzionali (per esempio fertilità, cellule somatiche, longevità) e caratteri morfologici (legati alla morfologia della mammella e alla locomozione). Anche questo indice viene espresso in euro (€) di utile netto relativo all’intera carriera produttiva delle figlie del riproduttore in positivo o negativo rispetto alla media di popolazione.
L’attenzione della selezione per il miglioramento genetico degli animali da reddito, è sempre più orientata a rendere i sistemi produttivi più efficienti e rispettosi del benessere animale e dell’ambiente. Lo conferma il fatto che sono stati elaborati nuovi indici, pubblicati a dicembre 2022, quali l’Indice Benessere, l’Indice Efficienza Azotata, l’Indice Età al Primo Parto e l’Indice Lunghezza della Gestazione (Fabris et al., 2022).
In conclusione, la vera sfida del futuro, è quella di ottenere animali che siano integrati in un sistema produttivo sostenibile, in quanto attori principali di un flusso circolare di biomasse non commestibili per l’uomo. Gli allevamenti zootecnici sono essenziali per mantenere attivo il delicato agro-ecosistema esistente e produrre, nel contempo, alimenti ad altissimo valore biologico (Cassandro, 2022). Si stima, infatti, che un drastico calo del numero di animali allevati, possa causare problemi ambientali su larga scala.