Per concludere questa piccola carrellata non poteva mancare Ulisse: “Ora brucio con tre punte in una di tre cantiche”: Ulisse fra Aeneis ed Infernum. Non si tratta del πολύτροπος omerico ma dello scelerum inventor virgiliano, che, assieme al personaggio evocato da Macareo nelle Metamorfosi ovidiane, ha dato spunto all’Ulisse dantesco.
Invero l’idea dell’approfondimento è nata un po’ “al contrario” rispetto alle altre, direi dallo “spin off” al nucleo originario. Mi è capitato infatti di dover trattare l’Ulisse dantesco e i suoi influssi nella letteratura italiana soprattutto di fine Ottocento, inizio Novecento. Ne sono scaturiti una presentazione in slide e un articolo pubblicato sulla rivista “Ideas” 7 (2021), liberamente scaricabile da internet, che fornisco appunto nei materiali. In essi si segue l’evoluzione della figura dell’eroe caratterizzato dalla sete di conoscenza in autori quali Graf, ispiratosi a Tennyson, D’Annunzio, Pascoli, Gozzano e Saba. Al fascino della sua irrequietezza, tuttavia, non è rimasta immune nemmeno la musica leggera, come attestano cantautori quali Guccini, Claver Gold e Murubutu.
Nella proposta centrale, invece, si prende in esame il personaggio descritto nell’Eneide di Virgilio e interpretato dalla sua esegesi, che, come detto, ha delle caratteristiche decisamente meno positive: nel secondo libro compare infatti come l’artefice dell’inganno del cavallo, ma viene presentato nel falso racconto di Sinone, che invero ne costituisce una sorta di alter ego, come un nemico personale, falso e malevolo. Nel terzo, invece, lo cita Achemenide, senza rancore, come infelix: nelle peregrinazioni dopo la caduta di Troia Enea si trova in prossimità dell’isole dei Ciclopi e salva il Greco dimenticato dai compagni sul posto, dopo l’accecamento di Polifemo.
Ovidio nelle Metamorfosi rivisita secondo il suo stile il personaggio, emulando sicuramente l’Eneide, ma nella prospettiva di un’innovazione anche del codice epico. Così Ulisse, che parla in prima persona nell’armorum iudicium contro Aiace, non rinnega la sua sagace eloquenza ed anche la sua capacità ingannatoria: sono queste le doti fondamentali che hanno sostituito la virtus muscolare dei nuovi eroi. Nel racconto di Macareo, poi, Ulisse appare come l’ultor, colui che ha liberato i compagni dalla bestialità cui li aveva condannati la maga Circe, ma, di fronte alle ancipites vias preconizzate dalla maga stessa prima della partenza (e forse alla base del viaggio divergente cantato da Dante), anche Macareo ha rinunciato alla sete di avventura dell’Ulisse omerico, per cercare un porto sicuro.
Obiettivi
Nell’ambito delle competenze di latino:
- In un’opera fondamentale del periodo augusteo, l’Eneide virgiliana, analisi di un personaggio secondario che tuttavia ha influenzato la letteratura successiva, per esempio la Divina Commedia di Dante.
- Prima ripresa dell’opera e del personaggio in un autore quasi coevo, Ovidio: punti di contatto e differenze in una presentazione di Ulisse che a sua volta ha influito sulla figura dantesca.
- Excursus sulla letteratura tecnica latina tardoantica, Servio e Tiberio Claudio Donato che solitamente non vengono trattate nella programmazione.
- Utilizzo dei commentari in latino per comprendere meglio il testo di Virgilio.
- Nell’ambito delle competenze digitali: reperimento di fonti on line tramite motori di ricerca e utilizzo corretto delle fotografie disponibili sul web.
- In un’ottica di una didattica integrata, tramite lo “spin off”: approfondimento della figura di Ulisse in Dante e nella letteratura italiana fra fine Ottocento e prima metà del Novecento.
Da scaricare
- “Ora brucio con tre punte in una di tre cantiche”: Ulisse fra Aeneis ed Infernum.
- Ulisse: fandi fictor, Prometeo o uomo? (le slide fanno riferimento all’articolo sotto citato)
- Torzi, L’Ulisse dantesco fra Aeneis e Infernum, in “Ideas” 7 (2021), pp. 1-32