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Che Storia! | La nuova Educazione civica e l’insegnamento della storia

di  Giovanni Casalegno

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Le nuove indicazioni

Le nuove  Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica uscite con il Decreto ministeriale n. 183 del 7 settembre 2024 sono già operative per l’anno scolastico 2024/2025 appena cominciato e fanno riferimento agli obiettivi stabiliti dal Ministero. Nello specifico sono stati ritoccati i nuclei tematici che dovranno essere la base per l’insegnamento della materia.

È rimasto invariato il monte ore annuale minimo che continua ad essere di 33 ore, da svolgere in maniera interdisciplinare, attraverso tre nuclei concettuali, all’interno dei quali i singoli istituti e le singoli classi creeranno specifici percorsi di apprendimento.

I tre nuclei sono:

  1. Costituzione
  2. Sviluppo economico e sostenibilità
  3. Cittadinanza digitale

Essi sono articolati in 12 competenze, distribuite sui tre nuclei.

La conoscenza e la riflessione sul testo costituzionale è “il primo e fondamentale aspetto da trattare”. Oltre ai principi della Costituzione, è prevista la conoscenza e la riflessione sull’ordinamento dello Stato, delle Regioni, degli Enti territoriali, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. In particolare, viene affermato, ci si deve soffermare sul concetto di legalità, inteso in senso ampio (dalle leggi nazionali ai regolamenti scolastici), sulla conoscenza degli elementi fondanti l’appartenenza alla propria Nazione (attraverso la conoscenza dell’Inno e della storia della Bandiera nazionale), alla proprio civiltà, sia locale sia internazionale. 

Nel secondo percorso vengono proposte allo studente riflessioni sul mondo del lavoro, sull’educazione alimentare, sulle dipendenze da sostanze e dal gioco, sull’educazione finanziaria. Nel terzo percorso sulla cittadinanza digitale ci si deve soffermare sulle novità che questo ambito genera di continuo, dal tema della privacy alla tutela dei dati, dal cyberbullismo alla novità di rilievo introdotta nelle nuove Linee guida, ossia l’Intelligenza artificiale.

Le occasioni per le ore di storia

La disciplina storica è la materia che più si presta per un discorso pluridisciplinare. Infatti, viene esplicitamente affermato che “l’insegnamento dell’educazione civica aiuta gli studenti a capire la storia intera del Paese”. Proponiamo qui, per fare qualche esempio, tre percorsi di massima che puntano direttamente alla connessione tra l’educazione civica e la disciplina storica.

  1. Le competenze legate al nucleo concettuale della Costituzione (n. 1-4) sono tutte legate alla storia. Per esempio l’obiettivo che punta all’individuazione di fattori generale e personali che “contribuiscono ad alimentare il senso di appartenenza alla comunità locale e alla comunità nazionale” può essere lo spunto per un modulo dal titolo: “Cittadino della mia città e dello stato: come diventarlo, quali pratiche scolastiche e personali attivare per sentirmi parte integrante della scuola, della mia città e della nazione?” Tale modulo può essere svolto partendo da un questionario proposto a livello di classe o classi, e discusso sulla base dei risultati e concluso individuando i punti critici emersi. (classe terza)
  2. Nella competenza 5 si parla di obiettivi legati allo sviluppo economico sostenibile: ci si può collegare a argomenti della prima e seconda rivoluzione industriale, sia vista in chiave internazionale, sia nazionale e locale, e mostrare come tale sviluppo economico nel passato fosse del tutto estraneo alle problematiche oggi invece urgenti della sostenibilità. (classe quarta)
  3. I primi obiettivi della prima competenza digitale (n. 10) riguardano l’analisi e il confronto tra le fonti, che utilizziamo per comprendere il presente. Un argomento di storia che si presta a questo confronto è il conflitto israelo-palestinese, che può essere affrontato nella sua dimensione storica e in quella di più stretta attualità, mostrando le diverse interpretazioni date agli eventi. Infatti lo scontro politico e mediatico è qui talmente alto da richiedere un’analisi veramente approfondita delle fonti in gioco. Non basta più aggrapparsi alle vecchie categorie per interpretare in maniera almeno plausibile la realtà. (classe quinta)