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La basilica di S. Maria Maggiore: scrigno di fede e arte, ultima dimora del pontefice defunto

di  Elisabetta Marchetti

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La basilica di S. Maria Maggiore: scrigno di fede e arte, ultima dimora del pontefice defunto

Tra le sette chiese principali della Città Eterna, la Basilica di Santa Maria Maggiore si erge maestosa sul colle Esquilino, testimone di secoli di storia, devozione e arte. Fondata secondo la tradizione nel 432 d.C., poco dopo il Concilio di Efeso che confermò il titolo di Theotokos (Madre di Dio) a Maria, la basilica rappresenta il più antico santuario mariano dell’Occidente.

Un capolavoro stratificato nei secoli

Santa Maria Maggiore è una delle quattro basiliche papali di Roma, accanto a San Pietro, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura. È l’unica a conservare ancora la struttura paleocristiana originaria, pur arricchita nei secoli da interventi di epoche successive: dal mosaico absidale del XIII secolo ai soffitti lignei dorati commissionati da Papa Alessandro VI, fino alla scenografica facciata barocca di Ferdinando Fuga.

Al suo interno si possono ammirare i celebri mosaici del V secolo lungo la navata, che raffigurano episodi dell’Antico Testamento, un capolavoro di narrazione biblica visiva. La basilica custodisce anche la Salus Populi Romani, icona mariana bizantina particolarmente cara alla devozione dei romani e ai pontefici.

L’ultimo desiderio di un papa

In una scelta carica di significato simbolico e spirituale, papa Francesco recentemente scomparso ha espresso il desiderio di essere sepolto proprio nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Secondo fonti vaticane, il pontefice – noto per la sua profonda venerazione mariana e per aver visitato frequentemente la basilica all’inizio e alla fine di ogni viaggio apostolico – avrebbe richiesto di riposare accanto alla “Madre della Chiesa”, come segno di umiltà e affidamento.

Si tratta di un evento di grande rilevanza storica: è infatti uno dei rari casi in epoca moderna in cui un papa non viene sepolto all’interno della Basilica di San Pietro. Una decisione che rispecchia la personalità del pontefice, attento al valore della tradizione, ma anche incline a scelte semplici e cariche di spiritualità.

Una basilica viva, tra liturgia e arte

Oggi, Santa Maria Maggiore continua a essere un punto di riferimento per pellegrini e turisti, ma soprattutto un centro liturgico attivo. Vi si celebrano quotidianamente messe e solenni liturgie, spesso presiedute da cardinali e, non di rado, dal papa stesso. È anche sede di importanti reliquie, tra cui quella che la tradizione identifica come la culla di Gesù, conservata nella cripta sotto l’altare maggiore.

Con la notizia della sepoltura del papa appena defunto, la basilica si prepara ad accogliere una nuova pagina della sua millenaria storia, diventando ancora una volta crocevia tra spiritualità, memoria, fede e cultura.

 

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