Lo scopo supremo che viene assegnato all’insegnamento della storia nella letteratura internazionale è espresso con vari concetti: coscienza storica, pensiero storico, cultura storica. I tre concetti non sono alternativi, sono integrabili. Ma a fondamento sia della coscienza sia del pensiero dobbiamo pensare che ci sia la cultura storica. Dunque, le domande da porsi sono varie:
- Che cosa si intende per cultura storica di alunni di scuola secondaria di I grado?
- Di quali conoscenze è formata la loro cultura storica?
- Con quale selezione di conoscenze si forma la loro cultura storica?
- Con quale didattica si forma tale cultura storica?
L’articolo cerca di dare risposte a queste domande.
Che cosa si intende per cultura storica di alunni di scuola secondaria di I grado?
La maggioranza degli insegnanti ha verificato e verifica tuttora il sapere storico acquisito dagli alunni e dalle alunne mediante le interrogazioni e i test rivolti a controllare la padronanza di nozioni (date dei fatti, nomi di personaggi, riferimenti spaziali, definizioni di concetti…), insomma il pulviscolo delle informazioni presenti nel testo storiografico manualistico. La presentazione degli argomenti e la verifica dell’apprendimento fatta in tal modo respinge studentesse e studenti che confessano che le principali difficoltà del loro rapporto con la storia insegnata consistono proprio nella memorizzazione delle nozioni e nella mancanza di significato dei fenomeni storici studiati.
Prendiamo la definizione che il dizionario Treccani dà di “cultura” e vediamo come utilizzarla per formarci una idea della cultura storica da formare con le conoscenze proposte nei tre anni della scuola secondaria di I grado.
“Cultura. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo.”
Ecco, si tratta di insegnare le conoscenze storiche in modo che diventino elemento costitutivo della personalità degli alunni, del loro pensiero, del loro modo di considerare il mondo come mondo generato storicamente. Che caratteristiche devono avere le conoscenze storiche insegnate per concorrere alla formazione della cultura storica così intesa?
Quali conoscenze possono formare la cultura storica così intesa?
Innanzitutto quelle che possono dare conto dei rapporti tra passato e presente. Sono le ricostruzioni di processi di trasformazione che hanno prodotto effetti che si protraggono fino ai giorni nostri sono sufficienti due esempi:
1. la diffusione della carta dalla Cina – dove era stata inventata nel II secolo a. C. – verso occidente per opera degli arabi;
2. La invenzione e la diffusione dell’orologio meccanico dal XIII secolo in poi.
Altre conoscenze possono riguardare stati di cose, contesti come, ad es., caratteristiche della civiltà. Ma in questo caso è importante che apprendano a mettere in connessione le caratteristiche in modo da applicare il ragionamento ai nessi tra le caratteristiche delle civiltà presenti oggi sul pianeta.
Infine, possiamo attribuire un forte potenziale formativo alle conoscenze che permettono di sviluppare i concetti fondanti della storia e della geografia, che gli alunni potranno applicare alla comprensione di fenomeni attuali (si pensi alle questioni relative ai rapporti tra clima, ambiente, territorio e tecnologia).
Quante conoscenze formano la cultura storica di alunni e alunne della secondaria?
Bastano poche conoscenze opportunamente selezionate, ma trattate in processi di insegnamento e di apprendimento impostati in modo da promuovere le abilità e le competenze a usarle per comprendere le caratteristiche del mondo attuale e le storie che vi si stanno svolgendo.
Si immagini che possano essere insegnate a regola d’arte 6 conoscenze storiche ogni anno. Alla fine del triennio gli alunni disporranno di 18 conoscenze rilevanti e significative e grazie ad esse potranno rendersi conto del vantaggio cognitivo ricevuto e saranno disposti ad interessarsi alla Storia e ad acquisire altre conoscenze lungo la loro vita.
Gli insegnanti non dovrebbero di pensare che tutti i capitoli del manuale vadano spiegati e assegnati come oggetti di apprendimento. Le indicazioni per il curricolo non l’impongono, anzi incoraggiano a selezionare conoscenze in rapporto con gli obiettivi formativi e i traguardi di competenze assunti nella programmazione.
Quali sono i criteri per connettere le conoscenze selezionate in un sistema o in un sapere sistematico? Il primo criterio è che ciascuna delle conoscenze contribuisce alla comprensione del mondo attuale. Il secondo criterio è che tutte insieme inducono a pensare il mondo storicamente. Il terzo è che tutte alimentano il pensiero storico critico.
Con quale didattica si forma tale cultura storica?
- Innanzitutto occorre introdurre ogni conoscenza proposta in modo che risulti il rapporto col presente. Agli alunni e alle alunne deve apparire chiaro che la conoscenza storica tematizzata ha un rapporto col mondo attuale.
- In secondo luogo, conviene tematizzare la conoscenza in modo che siano evidenti il periodo e lo spazio nei quali il fenomeno si è realizzato.
- In terzo luogo, si tratta di comunicarla giovandosi di buoni testi storici che permettano la trasposizione didattica efficace e coinvolgente.
- La quarta mossa del processo di insegnamento deve consistere nel mettere in correlazione la conoscenza trattata in nesso con le altre che sono state insegnate o che verranno insegnate, affinché i processi di apprendimento generino il sapere sistematico che dà fondamento alla cultura storica.