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Il giovane Churchill: come costruire, grazie all’esercizio dello scrivere, le basi per fare politica

di  Simona Variara, Giulio Manzella

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«Inglese, di 25 anni, alto circa 1,70, corporatura media, cammina curvo, carnagione chiara, capelli brunorossastri, sottili baffi quasi invisibili, parla nel naso, non può dare piena espressione alla lettera “s” e non sa una parola di olandese».

Può accadere talvolta che i documenti falsi non siano meno interessanti di quelli autentici. Il testo soprastante è un manifesto nel quale il governo boero (siamo nel 1899) offrì 25 sterline per riprendere “vivo o morto” un prigioniero di guerra da poco evaso. Si trattava del giovane Winston Churchill, che per tutta la vita ritenne il documento autentico: ma l’esegesi dei caratteri intriseci (la firma del funzionario, non corrispondente al dovuto) ed estrinseci (i caratteri di stampa, diversi da quelli in uso nel 1899) ha oggi dimostrato che si trattava di un falso. Rimangono oscure le ragioni che spinsero gli ignoti autori a produrre il documento inautentico, ma è assodato che proprio da quell’episodio Churchill trasse il propellente (cioè la fama e il denaro) necessario a lanciarlo nella carriera non solo politica ma anche letteraria, quest’ultima coronata dal Nobel conseguito nel 1953.

Il padre, Lord Randolph Churchill, parlamentare alla Camera dei Comuni, era defunto il 24 gennaio 1895. Per superare il trauma, il giovane Winston aveva deciso di emulare la carriera paterna e si era arruolato (come ufficiale, dato il rango della famiglia) in un reggimento stanziato in India. La vita militare doveva essere una parentesi verso altre vette, come Winston scrisse alla madre nell’agosto 1895: «È un bel gioco da giocare, il gioco della politica, e vale la pena di aspettare una buona mano prima di darci dentro davvero […]. Più conosco la vita militare, più mi piace, ma mi convinco anche sempre di più che non è il mio métier».

Durante il servizio, Churchill riuscì a studiare sia alcuni classici della letteratura inglese, sia la legislazione e gli atti parlamentari: la frequentazione di questi documenti lo invogliò ad intraprendere una carriera parallela a quella militare, quella di giornalista specializzato nelle corrispondenze di guerra. Nel contempo partecipò a due campagne militari, acquisendo fama grazie al coraggio dimostrato e, soprattutto, decidendo di ampliare i suoi resoconti giornalistici e trasformarli in quelli che oggi si chiamano instant book, ossia narrazioni letterarie legate ad avvenimenti di cronaca recente. Così, in una lettera alla madre del gennaio 1898, Churchill descrisse l’imminente uscita del suo primo libro, The Story of the Malakand Field Force, sulla guerra indo-afghana: «La pubblicazione del libro sarà di certo l’atto più rimarchevole della mia vita. Fino a questo momento (ovviamente). Misurerò in base a come verrà accolto la possibilità di un mio eventuale successo nel mondo […]. Se sarà gradito, allora tutto potrebbe andare bene».

Il libro ebbe successo, e ne seguirono altri dello stesso tenore. Churchill decise che era giunto il momento di dimettersi dall’esercito e dedicarsi solo alla scrittura, nell’attesa delle imminenti elezioni. Era in Sudafrica come giornalista, quando fu coinvolto in un combattimento tra Inglesi e Boeri al quale partecipò, venendo catturato e poi riuscendo a evadere. Le modalità della fuga (attraversò quasi 500 chilometri di territorio nemico senza bussola, cibo e armi) lo resero una celebrità mediatica e dal quel momento divenne il corrispondente di guerra più pagato al mondo. I suoi instant book andavano a ruba.

Dall’inizio della carriera giornalistico-letteraria fino al 1901, Winston Churchill guadagnò più di un milione di sterline odierne; i proventi gli consentirono di finanziare la campagna elettorale che, nell’ottobre 1900, lo portò alla Camera dei Comuni; e la popolarità gli procurò un bacino di elettori che da allora lo seguì in 60 anni di vita politica.

Le citazioni sono tratte da:

  • Winston Churchill, Privata e confidenziale. La vita attraverso le lettere ad amici e familiari, (a cura di James Drake e Allen Packwood), Torino, UTET 2024;
  • Andrew Roberts, Churchill. La biografia, Torino, UTET 2020.