News Primaria

I Giusti tra le nazioni

Eroi silenziosi al servizio del prossimo

di  Giuditta e Ginevra Gottardi

Scarica l'articolo in PDF

Il 27 gennaio di ogni anno ricorre l’anniversario del Giorno della Memoria, una giornata dedicata a non dimenticare quanto successo durante la Seconda Guerra Mondiale. Quest’anno abbiamo deciso di affrontare l’argomento ricordando tutte quelle persone che nel loro piccolo si sono prodigate per salvare gli altri, nello specifico ci riferiamo ai Giusti tra le nazioni. Questo termine è stato utilizzato a partire dal secondo dopoguerra per indicare tutte quelle persone di origine non-ebrea che, senza trarre nessun guadagno personale, hanno messo a rischio la propria vita per salvare almeno un ebreo dal genocidio nazista.

Dal 1962 l’Yad Vashem, l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, ha utilizzato questo termine per conferire un’onorificenza ufficiale a tutti coloro che hanno salvato gli ebrei conferendo una medaglia, un certificato d’onore e l’iscrizione del nome del Giusto all’interno del Giardino dei Giusti del museo dell’Yad Vashem a Gerusalemme. Il 1° gennaio 2022 l’Yad Vashem ha riconosciuto 28.217 Giusti fra le nazioni provenienti da 51 diversi paesi del mondo. Tra questi, 766 sono gli italiani che sono stati insigniti di questa onorificenza.

Ma cosa fa di una persona un eroe? Con questa domanda Peter Sís, autore del libro Nicky & Vera, si è interrogato su quali siano i valori che rendono una persona un vero eroe. In un suo viaggio a Praga scopre la figura di Nicholas Winton, un uomo inglese di origini ebree (Nicholas Winton per le sue origini non è inserito nella lista dei Giusti tra le nazioni) che nel 1938, quando i Sudeti vennero invasi dalle truppe naziste, cercò un modo per salvare il più alto numero di persone possibili.

Il suo sforzo si concentrò sull’esportazione dei bambini in quanto il governo inglese permetteva la migrazione dei minorenni sul suo territorio purché ci fosse una famiglia inglese disposta ad accoglierli e che i bambini avessero la disponibilità economica (cinquanta sterline) per poter tornare nel loro paese di origine una volta terminata la guerra. Nicholas Winton cominciò a viaggiare tra la Cecoslovacchia e l’Inghilterra per trovare famiglie affidatarie e per preparare i documenti necessari che spesso si trovò a falsificare.

Prima dell’invasione totale della Cecoslovacchia e della chiusura dei confini Winton riuscì a salvare 669 bambini. Winton non raccontò mai a nessuno quanto aveva fatto. Negli anni ‘80 quando sua moglie trovò in soffitta la documentazione che attestava quanto aveva fatto, organizzò un incontro tra Winton e i bambini sopravvissuti. Questo evento è immortalato in un coinvolgente video della BBC Peter Sís nel suo libro Nicky & Vera riesce a raccontare con estrema delicatezza il viaggio di un eroe che, come tanti altri, si è adoperato per salvare le persone in difficoltà.

Nel 2003 la onlus italiana Gariwo la foresta dei Giusti ha inaugurato il Giardino dei Giusti di tutto il mondo dove poter ricordare tutti gli uomini e le donne che hanno avuto a che fare con ogni tipo di genocidio e non solo quello della Shoah. Un luogo quindi per ricordare tutti coloro che si sono battuti per le ingiustizie e i crimini contro l’umanità. 

Oggi con questo progetto vorremmo ricordare tutti i Giusti del mondo.

Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:

  • prima parte: lettura espressiva della storia;
  • seconda parte: presentazione del lavoro;
  • terza parte: video tutorial con i passaggi per realizzare il pop-up del Giardino dei Giusti.

Video

MATERIALI AGGIUNTIVI

Scarica il template

LE AUTRICI

Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.

Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.

Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.