Il 20 novembre è la Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e a noi piace ricordarla con la celebre frase di Malala Yousafzai, attivista per l’educazione delle bambine: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.” Parole di grande ispirazione per chi, tutti i giorni, è in prima linea sui temi dei diritti e dell’educazione.
Una data, questa, che ovviamente non può restare una celebrazione simbolica, ma dovrebbe invitare all’azione e all’impegno in prima persona. Per questo motivo, abbiamo pensato di dedicare questo numero del Primaria Magazine quasi esclusivamente a proposte operative, pratiche e facilmente spendibili. Se, come ha affermato Nelson Mandela, “L’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo”, allora bisogna mettersi all’opera al più presto.
Attività Didattiche per la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
1. Il Muro dei Diritti
Obiettivo: far conoscere ai bambini i principali diritti contenuti nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989 (Qui un link per approfondire il tema).
Materiali: carta colorata, pennarelli, immagini raffiguranti i diritti dei bambini e delle bambine, colla, cartelloni.
Svolgimento: dopo una breve introduzione sui diritti dei bambini e delle bambine, i docenti presentano alcuni dei diritti fondamentali utilizzando immagini e spiegazioni semplici. Ogni bambino riceve un foglio di carta colorata su cui disegna o scrive un diritto che ritiene importante. Successivamente, tutti i fogli vengono raccolti su un grande cartellone, creando un “Muro dei Diritti” della classe.
Al termine, si può organizzare una discussione su come questi diritti si riflettono nella vita quotidiana e su come ciascuno può contribuire a rispettarli e difenderli.
2. La mostra dei diritti presenti e futuri
Obiettivo: stimolare la creatività e l’espressione personale riguardo ai propri diritti e sogni.
Materiali: carta, colori, materiali per decorare (paillettes, glitter, ecc.), cartoncini.
Svolgimento: ogni bambino riceve un cartoncino su cui illustrare uno spazio della mostra, rappresentando i diritti che immagina fondamentali per il proprio futuro. Possono includere elementi come l’istruzione, la salute e la sicurezza, ma anche diritti “nuovi” o non percepiti come tali, come la felicità o il diritto di stare con i genitori disconessi dai telefonini. Una volta completate, le opere vengono raccolte e discusse in classe.
La mostra dei diritti presenti e futuri viene gestita come una vera e propria mostra, con inaugurazione e visita aperta al pubblico.
3. Storie di Vita
Obiettivo: sviluppare empatia e comprensione delle diverse condizioni di vita dei bambini nel mondo.
Materiali: brevi racconti o schede descrittive di bambini provenienti da diverse realtà (paesi in guerra, zone rurali, contesti urbani poveri, ecc.), spazio per il racconto.
Svolgimento: i bambini vengono divisi in piccoli gruppi e ricevono una scheda con la storia di un bambino di varie parti del mondo (spesso presenti anche nei libri di testo). Ogni gruppo legge la storia e prepara una breve rappresentazione pubblica, attraverso un disegno, un testo o una drammatizzazione per descrivere le informazioni raccolte.
Dopo le presentazioni, si apre un momento di riflessione collettiva su come possiamo aiutare e sostenere i bambini che vivono in situazioni difficili, promuovendo la solidarietà e l’aiuto reciproco.
4. Il Diario dei Diritti
Obiettivo: favorire la riflessione personale e la comprensione quotidiana dei diritti dei bambini attraverso la scrittura e l’arte.
Materiali: quaderni o fogli di diario, matite, colori, adesivi, immagini stampate relative ai diritti dei bambini.
Svolgimento: dopo aver parlato in classe dell’importanza di conoscere i propri diritti, l’insegnante consegna a ogni bambino e bambina un “Diario dei Diritti” (è sufficiente un semplice quaderno. Gli alunni e le alunne registrano nel diario quali diritti vengono esercitati giorno per giorno: per esempio il diritto al gioco, all’educazione o alla salute. La registrazione può essere effettuata attraverso una breve riflessione personale, una storia o anche un disegno. L’insegnante precisa che gli elaborati devono essere svolti in modo personale quindi contenere anche pensieri ed emozioni su come ci si sente quando un diritto viene esercitato. Periodicamente, si lascia uno spazio adeguato in classe per condividere alcune delle pagine scritte in modo da favorire il dialogo e la condivisione delle diverse esperienze o opinioni.
Alla fine del progetto, tutti i diari possono essere raccolti e trasformati in un libro collettivo che rappresenta la sintesi dei diritti dei bambini e delle bambine visti attraverso i loro stessi occhi.