Quali sono i baci più famosi nella storia?
Nella letteratura un posto d’onore spetta sicuramente ai versi del Carme 5 di Gaio Valerio Catullo in cui l’autore latino invita l’amata Lesbia a sfidare l’inesorabile trascorrere del tempo e le chiacchiere degli anziani più severi per abbandonarsi all’amore e alla gioia di vivere.
Se la morte è la fine di tutto, godiamoci la vita e l’amore, senza curarci di invidie e pettegolezzi. In questo, Catullo sembra contrapporre due diverse stagioni dell’uomo, due modi di essere: quello dei giovani, spontaneo e libero dalle convenzioni e quello degli anziani, guidato dai pregiudizi e meno incline a slanci sentimentali.
L’amore, e in particolare il bacio, sono temi trattati con estrema efficacia non solo nella letteratura, ma anche nelle arti visive con interpretazioni e sfumature che variano a seconda dei secoli e degli artisti.
Timido o passionale, mitologico o surreale il bacio è protagonista nella storia dell’arte di tutti i tempi.
Ne Il bacio di Giuda – dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni (1303-1305)– il bacio è il segno di un tradimento: Giuda bacia Cristo nell’Orto degli Ulivi per rivelarne l’identità ai soldati del Sinedrio e far arrestare il Maestro. Gesù non reagisce, resta immobile, mentre tutti intorno si agitano: si limita a fissare negli occhi Giuda quasi a rivelarci il dramma tutto umano del tradimento di un amico e della sofferenza che quel bacio comporta.
Nel dipinto Il Bacio (1907-1908), Gustav Klimt raffigura due amanti strettamente abbracciati, in un luogo astratto ed etereo, con l’uomo che si china a baciare la donna. Solo i volti, le braccia e i piedi sono mostrati in modo verosimile, mentre il resto dei corpi intrecciati dei due amanti scompare nel decorativismo degli abiti. Come se quel bacio rappresentasse il trionfo dell’amore con il suo potere di trascendere e armonizzare conflitti e differenze tra uomo e donna.
E poi il bacio della foto pubblicata dalla rivista Life e diventata immagine-icona della fine della Seconda Guerra Mondiale. Siamo nel 1945, a Times Square, New York: il marinaio e l’infermiera non si conoscono, ma si abbracciano e si baciano in mezzo alla folla festante perché il Presidente Truman ha appena annunciato che la guerra è finita e la gioia è troppo grande per non farla esplodere in uno slancio spontaneo.
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HOMO SUM CIVIS SUM
In Homo sum, Civis sum, il nuovo corso di Letteratura e Lingua Latina per la Scuola Secondaria di 2° grado di Maurizio Bettini e Mario Lentano, trovi la scheda Connessioni – Baci e abbracci che, collegando letteratura e arte, offre stimoli e spunti di approfondimento per trattare in classe questo tema universale e intramontabile.