News Secondaria di secondo grado Arte Intelligenza artificiale

Arte e sperimentazione

Da Bill Viola agli artisti contemporanei che utilizzano l’Intelligenza Artificiale

Scarica l'articolo in PDF

La morte di Bill Viola

Il  12 luglio 2024 è morto di Alzheimer l’artista statunitense Bill Viola, uno dei grandi pionieri nella ricerca e nella produzione di videoarte, il linguaggio artistico che si basa sulla creazione e riproduzione di immagini in movimento  attraverso strumentazioni video. 

Nato a New York nel 1951, Bill Viola realizza in 50 anni di carriera installazioni e ambienti visionari, video immersivi e paesaggi sonori, esplorando i grandi temi dell’esperienza umana: la nascita, la coscienza, l’amore, le relazioni, la morte. 

Dopo aver lavorato ed esposto negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta, Bill Viola viene scoperto dal pubblico europeo negli anni Novanta, quando viene scelto per rappresentare il padiglione degli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 1995. Da lì il suo percorso artistico è scandito da mostre importanti, molto amate dal grande pubblico: da quella al Whitney Museum di New York (poi presentata a Los Angeles, Amsterdam, Francoforte, San Francisco e Chicago, 1997-2000) all’antologica Rinascimento elettronico del 2017 di Firenze, fino alla celebre esposizione del febbraio-giugno 2023 al Palazzo Reale di Milano.

Qui il video della mostra

Il talento di unire arte e tecnologia, passato e presente

Definito il “Caravaggio della videoarte”, Viola è stato un artista geniale e visionario, capace di contaminare e armonizzare in sintesi perfetta arte e tecnologia, passato e presente

Michelangelo, Pontormo, Leonardo, Mantegna, Rembrandt sono gli artisti che più di altri lo hanno influenzato. Alcune delle sue opere più riuscite sono proprio la trasformazione teatrale e digitale di capolavori del passato, rivisitati attraverso il suo occhio attento ai dettagli, alla luce, alle dinamiche tra le persone. Nelle interviste raccontava di “utilizzare la tecnologia più recente per suscitare le emozioni più antiche”. 

Bill Viola ha saputo insegnare agli artisti della sua generazione e a quelli che sono venuti dopo che arte e tecnologia possono andare d’accordo: era apprezzatissimo per la sua capacità di ripresa, registrazione e montaggio e i suoi video hanno rivoluzionato la storia dell’arte per la resa estetica, i colori, gli effetti sonori. 

Il binomio arte-intelligenza artificiale

Arte e sperimentazione si sono sempre intrecciate.

Oggi è l’Intelligenza Artificiale generativa a rivoluzionare il processo di progettazione creativa e artistica. I computer possono infatti imparare da grandi insiemi di dati e creare nuovi dati che assomigliano a modelli appresi.  Questo significa che l’intelligenza artificiale generativa può creare nuovi testi, nuove immagini, nuova musica. 

In questo senso può  supportare artisti e designer nel creare opere nuove e innovative che superano i confini delle forme d’arte tradizionali oltre che generare contenuti unici e coinvolgenti per i social media, la pubblicità, i siti web e altre piattaforme digitali.

Il discorso è lungo e articolato, perché anche nell’arte e nella creatività l’AI porta con sé grandi opportunità, ma anche rischi e qualche inquietudine.

Artisti di spicco che utilizzano l’intelligenza artificiale

Rimane un dato di partenza: AI e arte possono creare un legame sorprendente e sempre più artisti stanno adottando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie per esplorare nuovi territori creativi.

Qualche nome di spicco?

Mario Klingemann (1970, Bassa Sassonia)

La mente analitica di un programmatore, il fervore creativo di un artista e l’audacia di uno scienziato: questo il suo profilo. Con lo pseudonimo di Quasimondo crea opere d’arte generative concentrando la sua attenzione su aspetti legati all’identità e alla percezione visiva.

Per saperne di più

 

Refik Anadol (1985, Instanbul)

Artista digitale esposto anche al Moma, pioniere nell’uso di algoritmi crea opere che esplorano il concetto di memoria e la relazione tra il mondo digitale e quello fisico. 

Per saperne di più

 

Ian Cheng (1985, Los Angeles)

Artista e cineasta digitale noto per le sue opere d’arte dinamiche e interattive che coinvolgono gli  spettatori. Cheng usa tecniche di programmazione informatica per creare ‘ambienti viventi’ definiti dalla capacità di mutare ed evolvere incessantemente.  

Per saperne di più

 

L’impatto dell’intelligenza artificiale sull’arte riguarda tutti noi

L’impatto dell’AI sul mondo dell’arte e della creatività non si limita ormai ai singoli artisti, ma coinvolge un pubblico generalista; coinvolge, per certi versi, tutti noi, tutti coloro che hanno  le competenze e la curiosità per usare sistemi di AI nel generare immagini. Con conseguenze ancora tutte da esplorare in termini di ridefinizione e tutela di ciò che è arte, artista, diritto d’autore.

Ma la strada è segnata: una dimostrazione l’abbiamo avuta a Bologna, all’ultima edizione di WMF-We Make Future, che ha avuto grande successo con Call for AI Artist, il concorso indetto per supportare i giovani talenti che fanno uso artistico e sociale dell’intelligenza artificiale generativa. Un palcoscenico per dare visibilità ai tanti  creativi, artisti e designer impegnati nella promozione dell’inclusione, dell’impegno sociale e della sostenibilità ambientale proprio attraverso la produzione di contenuti artistici generati con  AI.
Scopri di più

Cosa ci aspetta? L’artista Vincent Smadja, conosciuto come If Only, sembra non avere dubbi: «L’introduzione dell’intelligenza artificiale in ambito artistico e creativo non è una semplice innovazione, è una rivoluzione. Porterà nuove pratiche, ma anche un nuovo mindset soprattutto tra le generazioni più giovani. Ci aspetta un nuovo modo di creare e consumare l’arte».

 

Per approfondire

Intelligenza artificiale e mercato dell’arte:
Vi consigliamo la lettura di questo articolo di Laura Cocciolillo uscito su Artribune: Quanto vale l’AI Art? L’intelligenza artificiale nel mercato dell’arte. L’intelligenza artificiale ha già rivoluzionato il mondo dell’arte. Ma il mercato saprà stare al passo? Alcuni casi studio.
Leggi l’articolo

Suggestioni e sviluppi futuri sull’ergomento:
Per restare informati e approfondire le opinioni degli esperti e vari punti di vista sull’IA leggi anche il numero È ora di ripensare l’IA di Think Magazine