Se, come crediamo, l’intelligenza di studentesse e studenti non è un dato immutabile, ma piuttosto un elemento modificabile grazie a stimoli sempre nuovi, allora potremo orientare in questa direzione l’insegnamento della storia nella Scuola secondaria di primo grado.
La storia, come sappiamo, richiede metodo, capacità di esplicitare i nessi causa-effetto, padronanza del lessico specifico. Nella pratica didattica quotidiana essa si rivela quindi un efficace strumento per pensare. Non è un caso, del resto, che nell’insegnamento di questa disciplina si possa utilmente ricorrere a pratiche come il problem solving o lo studio di casi.
Una tra le principali difficoltà che devono affrontare gli insegnanti ai giorni nostri (ma forse, questa, è una questione propria dell’insegnamento in ogni epoca) è quella di riuscire a motivare studentesse e studenti. Che però, oggi più che mai, appaiono iperstimolati dal mondo – reale e virtuale – che li circonda. Iperstimolati a un punto tale da risultare spesso distratti, confusi, in difficoltà nello scindere gli aspetti più importanti da quelli di secondo piano.
La sfida dell’insegnante
La sfida dell’insegnante, oggi, appare duplice: da un lato creare le condizioni favorevoli all’apprendimento di ragazze e ragazzi e dall’altro fare in modo che questo apprendimento sia durevole e non transitorio.
Il suggerimento è quello di lavorare soprattutto con immagini e parole che abbiano un contenuto semantico denso e che sappiano coinvolgere e includere. Occorrerà dunque agire sia sul piano tematico sia sul piano emotivo, con l’intento di trasformare gli stimoli in reale occasione di apprendimento.
Trasformare gli stimoli in apprendimento
Accanto al profilo storico offerto dal libro di testo, si può pertanto lavorare su più livelli: analizzando immagini (che hanno valore visivo e di fonte iconografica), impiegando realia (che hanno un valore aggiunto di tipo esperienziale), riflettendo sul lessico (che è chiave per veicolare concetti), soffermandosi sul nesso tra passato e presente (che offre spunti di attualità e di educazione civica, avvicinando la storia a studentesse e studenti).
Vediamole più da vicino:
- immagini: devono essere immagini significative e di forte impatto, in grado di veicolare un evento, un concetto, un’epoca; si devono prestare ad essere analizzate ed interpretate in quanto fonti. Possono essere miniature medievali così come fotografie di inizio Novecento.
- realia: sono oggetti di uso comune, legati alla vita quotidiana, che rimandano a concetti e vocaboli; fanno comprendere che “tutto è storia”, mostrando aspetti tipici di una determinata cultura; stabiliscono legami con la storia personale e con la storia del territorio; coinvolgono i sensi secondari di studentesse e studenti, come per esempio il tatto. Si pensi ad alcuni elettrodomestici ormai fuori commercio degli anni Settanta e Ottanta.
- lessico: occorrerà selezionare parole capaci di attraversare il tempo, in modo tale da poterne osservare i cambiamenti di significato avvenuti con il mutare delle società umane; se ne potranno analizzare aspetti come l’etimologia, il significato nel contesto storico, l’uso effettivo nella lingua attuale. Si pensi a termini come “confine”, “repubblica”, “progresso”.
- nesso passato-presente: va individuato su fenomeni con effetti di lunga durata, avendo però sempre la premura di esplicitare le differenze tra ieri e oggi; aiuta a superare l’idea che la storia si occupi solo di fatti lontani, giacché – come diceva Marc Bloch – «la massima virtù dello storico è la facoltà di apprendere ciò che vive». Si pensi al tema “Consenso e propaganda”, che può essere affrontato a partire dall’epoca di Ottaviano Augusto sino ai giorni nostri.
A conclusione ricordiamo che tutte queste piste di apprendimento possono essere valorizzate da un lato dall’impiego di strumenti digitali e software didattici, dall’altro dal ricorso a strategie di insegnamento quali la flipped classroom, il cooperative learning e il debate.
Per approfondire
- M. Bloch, Apologia della storia o mestiere di storico, Einaudi, Torino 2009 (1a ed. italiana 1950)
- R. Feuerstein, R.S. Feuerstein, L. H. Falik, Y. Rand, Il Programma di arricchimento strumentale di Feuerstein, Erickson, Trento 2008
- Le umanistiche Live: intervento del 28/10
- Per risorse utili per la Didattica Digitale Integrata, inclusi i Lesson Plan di Storia
- Sito del Museo del Novecento di Mestre
- Istituto Luce