Il dibattito
Ogni anno, quando si avvicina la data del 27 gennaio gli insegnanti si chiedono quale sia la giusta via per parlare in classe della Giornata della Memoria, soprattutto con i più piccoli. Da una parte si sente la necessità di far ricordare, di coltivare nei bambini e nelle bambine un pensiero critico che sappia fare la differenza, senza ripetere gli errori del passato. Dall’altra parte però spaventa sempre affrontare questi temi così profondi e toccanti e non ci si sente mai abbastanza preparati a farlo.
Delicatezza
Nell’affrontare queste tematiche è necessario che, qualsiasi tipo di attività si progetti, il tutto sia accompagnato da una grandissima delicatezza. Per coltivare il rispetto è necessario anche mostrare rispetto, senza banalizzare o utilizzare materiali poco significativi.
Dialogo e ricerca
Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, davanti al tema della Shoah si pongono e ci pongono tante domande. È fondamentale che l’insegnante sia preparato, abbia fatto ricerca sulle tematiche storiche e sappia inquadrare la situazione in una cornice ampia e non riduttiva rispetto alle “vittime”. È infatti fondamentale dare alle classi anche informazioni più ampie sulle vicende, dando la possibilità di allargare lo sguardo e provare a capire la storia delle persone. Non bastano i numeri delle vittime, dobbiamo avvicinare i nostri alunni e le nostre alunne alle vite di chi ha vissuto in quel periodo.
Lo sguardo
Spesso si è portati a dare un’impronta pessimistica alle attività della Giornata della Memoria, concentrandosi sulla strage e sulle vittime. Certamente è fondamentale raccontare con delicatezza la drammaticità, ma altrettanto importare è far vedere la speranza, raccontando come nel buio più totale ci sia stato qualcuno capace di accendere una piccola luce.
Percorsi possibili con gli albi illustrati
Le storie, se scelte con consapevolezza e per la giusta età, sanno parlare ai bambini meglio di noi, sanno raccontare storie difficili con parole semplici, dando spunti per il dialogo e lasciando una traccia vivida.
Albi illustrati sull’accettazione della diversità
- Vietato agli elefanti. Lisa Mantchev. Giunti
- Intrusi. Alfredo Soderguit. Terre di mezzo.
- La cosa più importante. Antonella Abbatiello. Fatatrac
Albi delicati sulla guerra
- Flon-Flon e Musetta. Elzbieta. Edizioni Aer
- Perché? Nikolai Popov. Nord-Sud Edizioni
- Il soldatino. Cristina Bellemo, Andrea Antinori. Zoolibri
Albi illustrati sul potere, sulle regole ingiuste
- Il piccolo ghirighiri. Babalibri
- E la regina disse. Bellemo, Brillo. Fatatrac.
- Il muro. Macrì, Zanotti. Nuinui
Albi illustrati sui Giusti tra le nazioni
- Il cavaliere delle stelle. La storia di Giorgio Perlasca. Cognolato Luca, Del Francia Silvia. Lapis
- Il gelataio Tirelli. Tamar Meir. Gallucci
Albi illustrati sulla Shoah
- Il volo di Sara. Farina, Possentini. Fatatrac
- La bambina del treno. Farina, Simoncelli. Edizioni Paoline
- Rosa Bianca. Innocenti. La margherita
- Otto. Autobiografia di un orsacchiotto. Tomi Ungerer. Mondadori
- Tutte le mamme di Renata Piatkowska, Giuntina
Albi illustrati sulla speranza nella Shoah
- La città che sussurrò. Elvgren, Santomauro. Giuntina
- L’inizio. Carballeira. Danowski. Kalandraka
Un libro particolarmente interessante e che apre percorsi interdisciplinari molto validi è Friedl e i bambini di Terezín che racconta la storia di Friedl Dicker-Brandeis, artista ebrea che attraverso l’arte cercò di migliorare la vita dei bambini deportati. I disegni dei bambini sono ancora oggi disponibili al Museo di Praga e in rete è possibile recuperarli per mostrarli alla classe.