Il 15 gennaio 1965, Winston Churchill subì un grave ictus e morì nella sua casa di Londra nove giorni dopo, all’età di 90 anni, la mattina di domenica 24 gennaio 1965. Il suo fu il più grande funerale di Stato nella storia mondiale fino a quel momento, con rappresentanti di 112 nazioni presenti e 350 milioni di spettatori televisivi in Europa. Il presidente del consiglio italiano dell’epoca, Aldo Moro, pronunciò una lunga commemorazione alla Camera dei deputati il 26 gennaio con parole che esaltarono la figura di Churchill come colui che “ormai da tempo appartiene a tutti i popoli. Chi con il suo pensiero e la sua opera illumina ed arricchisce gli ideali umani, non appartiene più solo ad un Paese, ma all’umanità”
Soldato, parlamentare, oratore, scrittore, storico, pittore, una figura che sempre Aldo Moro non esita a definire rinascimentale nella sua ricchezza e interezza.
A 60 anni dalla sua morte la celebrazione di Churchill non può che partire dal ruolo determinante che Winston ha avuto sulla scena politica internazionale durante e dopo la seconda guerra mondiale.
Dopo l’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, il 3 settembre 1939 Gran Bretagna e Francia dichiarano guerra alla Germania. L’offensiva tedesca è inarrestabile e, dopo Danimarca e Norvegia, travolge Belgio, Olanda, Lussemburgo e la stessa Francia. Nel maggio 1940 Churchill viene nominato Primo Ministro e dichiara da subito la volontà di resistere fino alla vittoria convincendo l’opinione pubblica con la forza della sua oratoria. Nel 1943 Churchill incontra Roosevelt e Stalin per concordare la strategia per l’assalto finale e viene deciso uno sbarco in forze dalla Francia settentrionale sulle coste della Normandia. L’operazione, la più vasta operazione militare della storia, inizia nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1944 (il “D-Day”) e dà inizio alla Liberazione dell’Europa Occidentale. Il 7 maggio 1945, dopo il suicidio di Hitler, la Germania firma l’atto di resa incondizionata e la guerra in Europa finisce.
Nel 1945 a Jalta Churchill, Roosevelt e Stalin spartiscono la Germania in quattro zone di occupazione e affrontano il problema dell’assetto postbellico dell’Europa. Terminato il conflitto viene creata l’ONU, un’organizzazione finalizzata alla pace e alla cooperazione internazionale.Con le conferenze di Potsdam (1945) e di Parigi (1946) vengono definite le questioni di Berlino e della Germania e infine ridisegnati i confini dell’Europa orientale a vantaggio dell’URSS e della Polonia.
Ma fin dai primi mesi del 1946 la contrapposizione tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica va crescendo, restringendo i margini per un’effettiva collaborazione tra le potenze vincitrici. Churchill in un discorso tenuto all’università americana di Fulton nel marzo 1946 afferma: “Da Stettino sul Baltico a Trieste sull’Adriatico, è scesa sul continente europeo una cortina di ferro”. Da allora l’espressione cortina di ferro sarebbe stata usata fino agli anni 90 per indicare la linea di demarcazione territoriale e ideologica tra i Paesi dell’Europa Orientale e quelli dell’Europa Occidentale. Rieletto Primo Ministro nel 1951 Churchill si dimette dalla carica nel 1955 rimanendo comunque parlamentare fino al 1964, un anno prima della sua morte.
Scarica il capitolo dedicato a Churchill in inglese per tenere una lezione CLIL.
Churchill fu un grandissimo oratore e molti dei suoi discorsi, delle sue frasi a effetto e delle sue battute sono passati alla storia.
Churchill è Primo Ministro da tre giorni. La situazione è drammatica: Hitler ha invaso Belgio, Olanda e Lussemburgo e minaccia la Francia. L’Inghilterra è divisa tra chi pensa che debba essere sconfitto in guerra e chi teme che il Paese non sia pronto per un conflitto. Il 13 maggio 1940 Churchill pronuncia in Parlamento un discorso breve, ma durissimo. Nel video di HUB Scuola, alcune tra i passaggi più celebri.
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Il 5 marzo 1946 Winston Churchill tiene un discorso al college di Fulton (Missouri) in cui manifesta i suoi timori per una possibile nuova minaccia per la democrazia. Egli ritiene infatti che l’URSS intenda espandere quanto più possibile la propria influenza politica nel mondo, anche a costo di dividere l’Europa con una impenetrabile “cortina di ferro”.
Scarica il brano tratto dal nostro corso Effetto Storia di Valerio Castronovo.
Dagli anni giovanili al suo impegno a favore dell’idea di integrazione europea, la sintesi di una vita straordinaria.
Paolo Mieli dedica una puntata di Passato Presente al grande leader britannico.
Lo storico Emilio Gentile racconta Winston Churchill.
Giulia Guazzaloca, Coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze politiche, sociali e internazionali all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, racconta la figura di uno dei più grandi e carismatici statisti del 900.
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Winston Churchill fu uno scrittore molto prolifico e la sua produzione letteraria comprende saggi storici, reportage, discorsi, un romanzo, racconti brevi.
Tra il 1948 e il 1953 Churchill pubblica i sei volumi de La seconda guerra mondiale, un’opera in cui riversa tutto «il coraggio, l’audacia, il gusto della parola che riscalda il cuore» con cui aveva guidato il Paese nella sua ora più buia.
Nel 1953, Winston Churchill riceve il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua padronanza della descrizione storica e biografica e per la brillante oratoria in difesa dei valori umani”.
Churchill aveva una grande passione per la pittura e fu egli stesso un pittore: è stato calcolato che nella sua vita dipinse più di 500 quadri tra paesaggi, interni, nature morte e ritratti.
Nel 1950 le due Camere commissionano al pittore modernista Graham Sutherland il ritratto di Churchill come omaggio per i suoi 80 anni. L’opera viene apertamente rinnegata dallo statista inglese che non apprezza vedersi ritratto nelle sue fragilità umane.
Lady Churchill nascose il ritratto fatto da Sutherland e detestato dal marito nelle cantine di Chartwell, e incaricò la sua segretaria privata Grace Hamblin di eliminarlo nel cuore della notte e bruciarlo in un luogo lontano.
Al termine della guerra molti antifascisti italiani, da anni in esilio, furono arruolati nel SOE (Special Operations Executive), sezione speciale dei servizi di intelligence inglese sotto gli ordini diretti di Winston Churchill. Questa sezione veniva chiamata “L’esercito segreto di Churchill”.
Esiste una ricca filmografia dedicata a quella che è stata una delle figure politiche più significative del XX secolo.
Gary Oldman (Oscar Miglior Attore) interpreta il Primo Ministro britannico nei primi drammatici mesi della Seconda guerra mondiale.
La pellicola segue le vicende del Primo Ministro britannico, interpretato da Brian Cox, nel giugno 1944, nelle ore che precedono il D-Day.
Film per la tv incentrato sugli anni di Churchill da Primo Ministro durante la Seconda guerra mondiale.
Il film racconta dell’evacuazione di più di 300mila soldati britannici assediati dai nazisti sulla spiaggia di Dunkerque, nel nord della Francia: un atto di eroismo e orgoglio di cui si rese protagonista la Gran Bretagna guidata da Churchill.