Donna, vita, libertà. Queste tre parole sono divenute globale espressione di solidarietà dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane donna uccisa dalla polizia iraniana, simbolo e sintesi della lotta di tutte le donne per la propria dignità.
Ancora oggi appare lunga la strada verso società davvero libere, con un occhio rivolto ai diritti, alle rivendicazioni di pari dignità tra tutti gli esseri umani, alla possibilità di esprimere sé stesse/i, in ogni momento e in ogni luogo.
La creazione di una cultura che crede nell’uguaglianza, nelle pari opportunità, nell’inclusione, nella pluralità parte dalla scuola.
Questi materiali, rivolti a tutti i cicli scolastici, offrono spunti di riflessione, condivisione e dialogo per dare visibilità e valore ai tanti volti dell’universo femminile.
Perché il nostro mondo sia davvero per tutte e per tutti.
Rizzoli Education è consapevole della responsabilità legata alla produzione di materiali didattici. Il Manifesto, creato in collaborazione con Erickson e Irene Biemmi, riprende i principi ispiratori e le linee guida che coinvolgono tutte le fasi di lavorazione dei nostri testi.
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La sezione del sito propone un ventaglio di articoli, video, schede informative, approfondimenti, spunti, lesson plan per portare il tema delle pari opportunità nella tua classe.
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In Sorridoimparo in classe, il primo ciclo Fabbri-Erickson con la direzione scientifica di Daniela Lucangeli, la Storia di classe terza di Elena Bottoni racconta la Preistoria con un nuovo approccio che rispetta i criteri di parità di genere e dà voce a tutte e tutti: donne, uomini, bambine e bambini, disabili.
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Educare alla pluralità e alla parità di genere è fondamentale se si vuole contribuire davvero a costruire una società sostenibile. Approfondiscono questo tema Irene Biemmi, ricercatrice di Pedagogia generale e sociale presso l’università di Firenze ed Elena Bottoni, autrice della storia di classe terza del primo ciclo Fabbri–Erickson Sorridoimparo in classe.
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Anna Sarfatti, autrice di libri per bambini, impegnata nella ricerca di strumenti per promuovere la cultura dei diritti, racconta la storia di donne resistenti, di ieri e di oggi, che hanno difeso e difendono i valori della democrazia.
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È possibile trasformare la scuola in un laboratorio di parità? Partendo da questo interrogativo è nato Obiettivo parità, il progetto volto a contrastare gli stereotipi di genere nei corsi Fabbri-Erickson per la scuola primaria, coordinato scientificamente da Irene Biemmi, ricercatrice di Pedagogia generale e sociale presso l’università di Firenze.
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Proponiamo tre materiali legati all’antologia Lettura Oltre di Rosetta Zordan, che dedica particolare attenzione alla parità di genere attraverso letture, video, attività.
La lotta per l’emancipazione femminile e il diritto di voto nei paesi europei e in America.
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Il divario di genere è un fenomeno trasversale non legato a particolari culture, religioni o nazioni. È diffuso in quasi tutte le nazioni, anche se in un modo più o meno marcato, che dipende dal Paese e dal contesto socio–culturale.
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Il quattordicenne Fausto impara dalla nonna che in una relazione di coppia il rispetto è fondamentale
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In La storia a colori di Barbara Biggio, la storia delle donne viene trattata come parte integrante della storia sociale e politica delle varie epoche ed è stata curata da tre storiche: Silvana Bianchi, Elena De Marchi e Monica Di Barbora.
Le tre storiche/coautrici Silvana Bianchi, Elena De Marchi e Monica Di Barbora si confrontano su come fare storia delle donne a scuola non significhi appesantire la storia tradizionale, ma integrare nell’insegnamento una pluralità di sguardi.
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In Assi in matematica di Erickson, ogni capitolo racconta con un graphic novel la storia della matematica: particolare attenzione viene dedicata al contributo che le donne hanno dato allo sviluppo della matematica, superando pregiudizi e disuguaglianze.
In Effetto storia, il nuovo corso di storia triennio di Valerio Castronovo, la nuova rubrica “Il racconto delle donne” ha lo scopo di portare alla luce il ruolo delle donne nella storia. Non solo donne di potere o celebri, ma anche la vita femminile attraverso la quotidianità, il lavoro, il processo di emancipazione.
Le schede si aprono con una citazione e sono accompagnate da video realizzati da specialiste: la medievista Enrica Salvatori, la docente di letteratura e storia di genere Maria Serena Sapegno, la professoressa Anna Però.
La Storia è tra di noi, il nuovo corso di storia per il biennio di Andrea Cazzaniga, ospita la rubrica Femminile plurale, dedicata alla storia di genere e alle protagoniste del nostro passato. L’attenzione alla condizione femminile e ai suoi cambiamenti è parte integrante della storia sociale e politica delle varie epoche e civiltà, ma trova poi uno spazio ulteriore di approfondimento e riflessione in questa specifica rubrica, che valorizza il ruolo delle donne e ricostruisce la società nel suo insieme.
Il nuovo corso di Antonio Brancati, La nuova storia in 100 lezioni, dedica ampie schede alla storia di genere; viene data particolare attenzione alla vita delle donne comuni, spesso dimenticate dalla storia “ufficiale”.
In MilleDuemilaTrenta di Valerio Castronovo, la nuova edizione aggiornata e potenziata dello storico corso di Castronovo, la rubrica Storie di donne a cura di Enrica Salvatori promuove la valorizzazione di tutti i momenti in cui la storia delle donne è stata significativa.
“La storia di genere indaga il passato ponendo attenzione al rilievo che ha l’identità di genere nelle relazioni sociali, familiari e di potere, nelle norme, nel funzionamento delle istituzioni e nella cultura. Non è quindi semplicemente “storia di donne”, ma un approccio alla ricostruzione storica che guarda alla società nel suo insieme, a tutte le sue componenti tenendo conto di un soggetto – le donne – spesso dimenticato o obliterato dalla predominanza di una storia al maschile.” Con queste parole Enrica Salvatori spiega perché ha senso valorizzare la “storia di genere”. Con questo spirito sono state pensate tutte le rubriche “Storie di donne” di cui diamo alcuni esempi.
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I corsi Dialoghi tra storia e futuro e Le trasformazioni della storia, Antonio Brancati e Trebi Pagliarani affiancano la narrazione storica a numerosi approfondimenti su mentalità, culture e storia di genere. In particolare i video di Michela Ponzani – docente di storia contemporanea all’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, autrice e conduttrice televisiva di programmi culturali per Rai Storia – ci portano alla scoperta della società e della mentalità di donne e uomini attraverso dieci secoli di storia.
Sempre Michela Ponzani racconta di Sante ad ogni costo. Chi sono le sante anoressiche? Si tratta di giovani monache che cercarono di avvicinarsi a Dio attraverso sacrifici estremi del corpo, digiuni, privazioni e penitenze. Ma dietro la mortificazione del corpo si nascondeva spesso un’adolescenza segnata da violenze e traumi.
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Il percorso di educazione civica dedicato alla donna, che si trova all’interno del volume Laboratorio del corso Il nuovo Latina arbor, traccia un quadro della condizione femminile nella società romana. Attraverso la lettura di testi latini e le attività vengono proposti spunti di riflessione fra ieri e oggi.
Qual era la condizione giuridica della donna nella società romana di età repubblicana e imperiale? Che ruolo era affidato alle matrone all’interno della società? Quali furono le donne, nella storia di Roma, che uscirono dagli schemi rivendicando ruoli considerati rigorosamente “maschili”? Per queste donne si può parlare propriamente di “emancipazione”?
Il webinar propone un percorso didattico, pensato per una seconda o terza liceo, che si concentra sulla figura di tre madri (Cornelia, Agrippina e Olimpiade) destinate a esercitare un’influenza determinante sulla vita dei propri figli.
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Vengono trattate alcune figure femminili dell’immaginario antico che parlano del ruolo che la donna aveva in quelle società, a cavallo tra fantasia e realtà.
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Il live propone percorsi suggestivi ma al contempo operativi, che riguardano temi cruciali legati alla storia delle donne, in ambiti cronologici differenti: dal medioevo al Novecento.
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La presenza femminile nella realtà economica medievale, tutt’altro che marginale e sporadica, era in realtà fatta di imprenditrici e operaie salariate, merciaie, tessitrici, albergatrici, donne medico e persino manovali nei cantieri edili.
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La storia, soprattutto quella antica, è stata raccontata e scritta quasi esclusivamente da uomini. Ma a farla hanno contribuito fortemente anche le donne, celebri o non celebri.
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Parità di genere e multicultura
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