Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
“Big Bang! All’inizio fu la materia, e questa materia fu idrogeno, anche perché possiede la struttura chimica più semplice che si possa immaginare: un protone e un elettrone. A 14 miliardi di anni da quell’evento, ancora oggi, la materia dell’universo è composta per il 71% da idrogeno. Da lui discendono tutti gli elementi chimici, per fusione nucleare nelle stelle.
Ma è anche l’elemento più leggero e sulla Terra, come sulla maggior parte dei pianeti rocciosi a bassa gravità, non ce n’è traccia. O meglio, lo troviamo legato ad altri elementi, come l’ossigeno nell’acqua e il carbonio nel metano. La sua semplicità lo rende un ottimo strumento per stoccare elettroni, ma dato che non lo si trova libero sulla Terra, se lo si vuole usare occorre produrlo apposta. Una volta risolti i problemi per produrlo e impiegarlo comodamente, l’idrogeno può diventare uno stoccaggio di energia rinnovabile che attiva un favoloso “ciclo dell’acqua energetico” con emissioni zero: dall’acqua all’idrogeno per accumulare energia rinnovabile, dall’idrogeno all’acqua per utilizzare l’energia raccolta e trasportata a destinazione d’uso.
Come tutti gli accumulatori di energia, può essere pericoloso se tale energia si libera improvvisamente. Quindi… “maneggiare con cura”. L’efficienza di conversione dei sistemi a idrogeno, la sicurezza, gli investimenti necessari per modificare le tecnologie energetiche sono i principali scogli verso lo sviluppo di una “economia dell’idrogeno”. Ciò nonostante, negli ultimi vent’anni sono stati fatti passi da gigante e comunque, probabilmente, nel lungo periodo, sarà l’unica opzione possibile, sia per la gestione delle risorse naturali terrestri sia per l’espansione dell’uomo nel cosmo. Sembra fantascienza? no, non lo è; è solo Scienza”.
Relatore
Andrea Fieschi, nato il 4 settembre 1966, si è laureato in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Milano nel dicembre 1992, con tesi sperimentale nell’ambito del dipartimento di Chimica Fisica, sotto la guida dei relatori Prof. Carrà e Prof. Rota. Ha iniziato a lavorare presso Federchimica nel 1993, occupandosi del coordinamento del programma Responsible Care, il programma volontario di responsabilità ambientale dell’industria chimica. Dal 2002 è Direttore di Assogastecnici, Associazione Nazionale delle imprese produttrici di gas tecnici, speciali e medicinali, che aderisce a Federchimica. Nel 2005 ha fatto parte della Piattaforma Nazionale Idrogeno e Celle a Combustibile. Dal 2012 al 2016 è stato rappresentante delle Associazioni nazionali presso il Board dell’Associazione Europea EIGA. Nel 2015 è stato fra i promotori della nuova iniziativa Mobilità Idrogeno Italia, per la realizzazione del Piano Nazionale delle Infrastrutture per la mobilità a Idrogeno, coordinando il gruppo di lavoro 1 “Standard, sicurezza, autorizzazioni e accettabilità sociale” e partecipando al Comitato di Indirizzo Strategico. Approfondisce costantemente i temi della Sicurezza, partecipando costantemente all’attività del Comitato Sicurezza Gas, fin dal 1995. Dal 2021 è Segretario del Gruppo Idrogeno Vettore Energetico nell’ambito di Federchimica/Assogastecnici.