Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
La questione di fondo, rispetto a ciò che è successo negli anni della guerra tra il 1939 e il 1945, rinvia non solo a numeri e vittime bensì a intenzionalità, modalità e criteri operativi. Poiché l’eliminazione della popolazione ebraica in Europa, in quegli anni, non è solo ed esclusivamente un problema della minoranza che ne fu fatta bersaglio ma anche, e soprattutto, un rimando a come le società totalitarie riescano a costruire, intorno a sé, un consenso basato su politiche sia di inclusione che di esclusione. Entrambe su base etnica e, quindi, razzista. In questo incontro ci chiederemo:
- Cos’è un genocidio? Si possono stabilire comparazione tra eventi storicamente tra di loro diversi?
- Dove si colloca la linea di divisione tra un massacro di gruppo e, invece, la distruzione sistematica di massa, voluta non solo politicamente ma – soprattutto – realizzata anche in maniera industriale, di intere collettività, definite secondo un criterio puramente razzista?
- Perché nella storia europea lo sterminio delle comunità ebraiche, durante la Seconda guerra mondiale, costituisce, a tutt’oggi, un punto di non ritorno, rispetto al quale dobbiamo ancora continuare a confrontarci?
Relatore
Claudio Vercelli, storico contemporaneista, è docente all’Università Cattolica di Milano. Svolge attività di ricerca e didattica presso l’Istituto di studi storici Salvemini e il Centro Studi Piero Gobetti di Torino. È autore di numerosi studi, tra i quali Storia del conflitto israelo-palestinese (nuova ed. Laterza, 2020) e Israele. Una storia in 10 quadri (Laterza, 2022).