Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
L’espressione cancel culture è nata in anni recenti negli Stati Uniti per denominare la tendenza da parte di individui e gruppi sociali a limitare o ostacolare, anche in forma organizzata, la propagazione di visioni della storia espresse in varie forme. Le forme di protesta più tipiche sono l’abbattimento o la richiesta di rimozione di statue collocate in spazi pubblici, il danneggiamento e lo sfregio di opere raffiguranti personaggi storici o celebri di cui si chiede la rimozione dalla “memoria” collettiva. All’origine spesso vi si riconosce l’affermazione di narrazioni storiche dominanti, talvolta anche di tradizioni inventate, che non vengono più considerate accettabili.
Il rapporto tra narrazione dominante e suo rifiuto può costituire un ottimo punto di partenza per operare in un ambito di Public History. In questo webinar parleremo quindi di:
- narrazioni imposte o condivise;
- cancel e conservative culture.
Relatrice
Enrica Salvatori, professoressa associata di Storia Medievale all’Università di Pisa. Insegna Storia Medievale e Storia Pubblica Digitale, quest’ultima disciplina nel corso di laurea magistrale di Informatica Umanistica. E’ inoltre direttrice del Laboratorio di Cultura Digitale della stessa Università. Opera nel direttivo dell’Associazione Italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale e dell’Associazione Italiana per la Public History (AIPH).