Il professore di latino severo e lo studente svogliato
Una figura triste e minacciosa si aggira nelle fiction televisive della domenica sera. È il professore di latino: brutto, antipatico, istericamente tradizionalista, ossessivamente severo, frustrato sul lavoro e nella vita privata. Il suo corrispettivo è lo studente collettivo di latino: in conflitto perenne col docente di cui sopra, svogliato, sempre pronto a copiare la versione da Internet e che non vede l’ora di sbarazzarsi di tutto quel ciarpame ammuffito.
Attenzione, però: il latino è roba da rigattieri solo quando c’è da salvare il proprio figlio dall’esame di riparazione (“suvvia professore, in fondo a cosa gli servirà mai il latino, nella vita…”), mentre diventa bene preziosissimo quando i media gridano in coro che la Cancel culture minaccia Cicerone e Tacito perché sarebbero tutte storie di maschi bianchi morti. Cosa vogliono, questi americani, che sono stati scoperti l’altro ieri?
La storia di un pregiudizio
In realtà, anche questa è una storia di un pregiudizio: ad oggi il dibattito statunitense non ha tanto nel mirino che cosa si studia del passato, quanto come si studiano le civiltà letterarie classiche, soprattutto – dicono alcune voci dell’accademia statunitense – là dove vengano presentate con toni trionfalistici e compiaciuti e, di conseguenza, costituiscano uno strumento utile a suprematismo bianco e imperialismi.
In questo ambito, legittime paiono le richieste di chi vorrebbe lo studio del passato allargato in senso geografico, così come arricchito da prassi didattiche e di ricerca nuove. In effetti, se la civiltà antica che si studia a scuola contiene una pluralità geografica notevole, non è facile però uscire da quel “Roma dice / Roma fa” con cui la si impara. Ci sono imperatori romani che a Roma passarono tre volte e, parlando di letteratura, Apuleio, a cui nessuno negherebbe l’etichetta di “autore di Roma” era di Madaura e a Roma ci va forse in Erasmus, mentre per il resto del suo tempo fu attivo nel suo territorio ed è dunque lecito pensare che i suoi tratti somatici fossero quelli della sua terra.
Apuleio era un alto uomo romano d.o.c.?
In altre parole: quando il professore in classe parla di Apuleio e Pudentilla, in realtà sta raccontando una storia che racconta di terre e persone ben a più vicine a Salima e Rashid che non a Martina e Fabio. Quindi sì, è tempo di demistificare questo film mentale per cui “il romano” è un uomo alto, bruno e muscoloso che gira per i Fori Imperiali con la toga immacolata e la grammatica sottobraccio, pronto a riprendere chiunque non usi correttamente i complementi di luogo con nomi di città e di piccola isola.
Mistificazioni fuori dalla scuola
Attenzione, però: rarissimamente queste mistificazioni arrivano dalle scuole, dove spesso la didattica procede con grande serietà mista ad altrettanto grande realismo. Ben più facile che nascano là dove certe materie, come il latino e il greco, sono blindate tra le mura di scuole private assai costose e rappresentano quindi un elemento importante della costruzione del pedigree delle élite.
Il ruolo dei docenti, non solo del classico, per un antico non d’elite
Proprio per queste ragioni, il dibattito sul latino nella scuola ha bisogno anzitutto del contributo di chi lo insegna non solo al liceo classico, ma anche negli indirizzi diversi, ovvero i luoghi in cui il latino soffre pochissimo per le remore dello studente annoiato di cui sopra e moltissimo per la svalutazione continua di famiglie e dirigenti scolastici, che tollerano la materia a patto che non crei problemi. Per non parlare, poi di chi ritiene la sua presenza ormai temporanea, destinata ad essere falciata dalle prossime riforme o morire per mancanza di inscritti alle sezioni tradizionali. Attenzione, però: quando si spinge per eliminare una cosa che prima veniva offerta gratis a tutti, solitamente questa stessa cosa ricompare a pagamento, appannaggio di chi se lo può permettere.
Di conseguenza, io dico: colleghi, fatevi sentire. Il futuro dell’antico a scuola passa anche e soprattutto da voi, dalla presenza del latino anche in luoghi diversi dal liceo classico.