Il mese della gentilezza
Novembre è il mese in cui si celebra la Giornata mondiale della gentilezza, una giornata in cui posare lo sguardo sulle piccole azioni e su quanto queste possano avere una portata davvero enorme. A scuola è davvero importante parlare di gentilezza, praticarla, renderla visibile e farla nostra: il mondo ne ha tanto bisogno. Ma da dove cominciare? Basta una giornata per riflettere su qualcosa di così importante?
Il buon esempio
Se io come insegnante, ogni giorno, tratto gli altri con gentilezza, raccolgo le carte a terra, mi prendo cura dello spazio dell’aula e parlo con pacatezza, anche gli alunni impareranno a farlo, e non perché ho detto loro che è giusto così, ma perché attraverso l’esempio quotidiano ho seminato buone pratiche.
A scuola ci troviamo ogni giorno di più di fronte a situazioni complesse, delicate e particolari, e quindi ancora di più risulta necessaria l’empatia, la riservatezza, il rispetto e la cura. Ritengo fondamentale agire con responsabilità, verso ciascuna richiesta che ogni giorno ci aspetta, dalle azioni in classe, agli impegni collegiali, al dialogo rispettoso con chiunque incontriamo.
Proprio nelle modalità in cui ci presentiamo, in cui agiamo, nel rispetto reciproco verso tutti e ciascuno, si dimostra il valore di un insegnante e la sua capacità di lasciare un segno significativo. E in tutto questo, ciascuna azione deve esser volta a combattere qualsiasi forma di pregiudizio, di stereotipo, insegnando a coltivare il dialogo, a partire dai piccoli litigi tra alunni, per seminare il rispetto e il valore di ogni persona.
Albi illustrati
Alcune storie sanno parlare al posto nostro, con un linguaggio che sa arrivare al cuore di bambini e bambine senza troppe parole. A volte basta davvero solo la lettura per innescare piccoli cambiamenti, ma è bello anche dare tempo per la condivisione di pensieri, di esperienze, di sensazioni. Alcuni albi che in questi giorni possono accompagnare le nostre riflessioni sono:
- La via della gentilezza, Terre di Mezzo Editore;
- Spino, Camelozampa;
- Orso Acchiappafarfalle, Logos;
- La gara delle coccinelle, Terre di Mezzo Editore.
Buone pratiche
-
- Il barattolo dei pensieri gentili. Per stimolare la scrittura di pensieri gentili, si invitano i bambini e le bambine a riempire il barattolo con pensieri gentili, con frasi rispettose e belle che vengono lette ogni giorno a voce alta. Possono essere scritte per ringraziare qualcuno, per far notare qualche bel gesto o semplicemente per ricordarci di essere gentili.
- Il muro dei complimenti. In una parete della classe, in una bacheca o in un cartellone dedicato, ci può essere uno spazio dedicato ai complimenti. Ogni volta che qualcuno nota un compagno o una compagna che fa qualche bel gesto, qualche bella azione, o sente parole belle, sguardi e sorrisi, può andare a complimentarsi, scrivendolo su un biglietto. Rendere visibile la gentilezza, genera gentilezza.
- L’angolo degli abbracci. A volte nella frenesia del lavoro e della quotidianità ci dimentichiamo di quanto sia importante l’affetto, con quell’abbraccio o quella carezza che scaldano il cuore e ci danno l’energia giusta per affrontare la giornata. Quando qualcuno si sente un po’ triste, stanco, senza energie, può recarsi all’angolo degli abbracci, così chi lo vede, sa che quel qualcuno ha bisogno di un bell’abbraccio di ricarica, e può andare a darglielo.
La gentilezza dovrebbe diventare il nostro modo di agire quotidiano, e i nostri alunni e le nostre alunne dovrebbero riconoscere in noi una modalità di comportamento, di comunicazione e di sguardo gentile e delicato. Spetta a noi seminare, nella speranza di creare un mondo migliore.
“Con la gentilezza si può scuotere il mondo”. Gandhi