Sul sito dell’UNESCO, nella pagina dedicata alla Giornata Mondiale degli Insegnanti si legge:
“Con l’adozione dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “Istruzione di qualità”, gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030 sull’educazione. Il loro impegno infatti è fondamentale per fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile.“
Nel suo discorso in occasione della Giornata degli Insegnanti di quest’anno il Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova ha lanciato il tema dell’anno “Insegnare in libertà, dare maggiore potere agli insegnanti” e ha ribadito:
“Gli insegnanti costituiscono un fondamento essenziale della forza a lungo termine di ogni società – essi forniscono ai bambini, ai giovani e agli adulti le conoscenze e le competenze necessarie per soddisfare le proprie potenzialità. (…) Essere un insegnante accreditato (…) significa anche avere la libertà di sostenere lo sviluppo di curricula nazionali e l’autonomia professionale per scegliere i metodi e gli approcci più adeguati che permettano un’educazione più efficace, inclusiva ed equa.”
Come sappiamo tale libertà nel metodo e nell’approccio didattico è presente anche nel contratto nazionale ed è una delle cose che rende la nostra scuola così ricca di approcci e modalità di insegnamento.
Ma il tema della libertà è sicuramente un tema che possiamo provare a estendere ai nostri studenti. Célestin Freinet, John Dewey e Maria Montessori sono stati tutti promotori di una didattica attiva che vedeva il bambino al centro della propria azione educativa. Tale visione si è concretizzata nei gruppi di lavoro collaborativo di Freinet, nel learning-by-doing di Dewey e nei centri di apprendimento montessoriani. Ma il bambino, per essere davvero libero di apprendere, deve aver prima di tutto ben chiaro il perché sia importante apprendere, il cosa sia importante apprendere e il come apprendere.
Per poterlo fare occorre aiutarlo a coltivare fin dall’inizio della scuola primaria abilità quali l’autonomia e l’autovalutazione. Quest’ultima soprattutto va ampiamente esercitata mediante riflessioni e percorsi metacognitivi che aiutino lo studente a riflettere sul proprio percorso. Per fare ciò nelle nostre classi proponiamo momenti di riflessione durante i quali ragionare su quanto fatto e su quanto resta da fare, ma soprattutto su quanto ognuno dei bambini ha la percezione di conoscere. Fatto il punto della situazione riserviamo alcune ore della settimana per svolgere attività di recupero e rinforzo, momenti durante i quali le attività sono organizzate in stazioni e gli alunni possono decidere su quali competenze concentrarsi e quali obiettivi darsi a breve, medio e lungo termine.
Il libro che abbiamo scelto questo mese per accompagnare l’azione didattica è “Mary Poppins” di Pamela L. Travers, illustrato da Lauren Child e edito da Rizzoli. Una storia che vede la protagonista arrivare con il vento dell’est e fermarsi il tempo necessario perché Jane e Michael siano in grado di proseguire da soli.
Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:
- prima parte: lettura espressiva della storia;
- seconda parte: presentazione del lavoro;
- terza parte: video tutorial con i passaggi per realizzare la bussola dell’autovalutazione.
Video
Materiali
Le autrici
Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.
Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.
Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.