Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
Esiste un uso pubblico della storia richiamato dalla toponomastica così come dal calendario civile. I riferimenti a protagonisti ed eventi del passato nella denominazione dei luoghi si incrociano con la rilevanza che viene data ai fatti del tempo trascorso attraverso le ricorrenze che sono incorporate nel calendario istituzionale della Repubblica italiana. Non si tratta di un procedimento neutro, rivelando semmai quali siano le diverse, e a volte configgenti, stagioni della memoria pubblica. Che a loro volta sono depositarie di sensibilità civili e politiche che mutano nel tempo.
In questo webinar Enrica Salvatori e Claudio Vercelli ci parleranno di:
- Come le strade delle nostre città, campagne o montagne raccontino storie. Comprenderle è un ottimo metodo per indagare il proprio territorio e per conoscere meglio le comunità che lo abitano o lo hanno abitato. La Public History vuole non solo comprendere le ragioni della titolazione delle strade della propria città, andando a ricercare l’origine dei nomi, ma anche discutere entro la comunità presenze e assenze.
- Perché riflettere su come si ricorda il passato, ovvero sul come ci si adoperi per definire quali siano gli elementi di rilevanza nella coscienza pubblica, sia non tanto un esercizio rivolto a ciò che fu bensì un’indagine sulle modalità prevalenti attraverso le quali si determina il senso condiviso di appartenenza ad una comunità nazionale.
- Quale possa essere l’utilità di questi elementi nella didattica della storia.
Relatori
Claudio Vercelli, storico contemporaneista, è docente a contratto all’Università Cattolica di Milano. Svolge attività di ricerca e didattica presso l’Istituto di studi storici Salvemini e il Centro studi Piero Gobetti di Torino. È autore di numerose pubblicazioni.
Enrica salvatori, professore associato di Storia Medievale all’Università di Pisa. Insegna Storia Medievale e Storia Pubblica Digitale, quest’ultima disciplina nel corso di laurea magistrale di Informatica Umanistica. E’ inoltre direttrice del Laboratorio di Cultura Digitale della stessa Università. Opera nel direttivo dell’Associazione Italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale e dell’Associazione Italiana per la Public History (AIPH).