Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
La recente vicenda della figura di Cupido comparsa sul fondo di un celebre olio del pittore olandese Johannes Vermeer, in seguito a un restauro, porta alla nostra attenzione un tema fondamentale, quello del contributo che il restauro può dare non solo alla conservazione delle opere d’arte, ma anche alla loro conoscenza e al loro studio.
Parliamo di:
- Il restauro, come disciplina finalizzata alla conservazione delle opere d’arte, ha avuto, nel corso del Novecento, un’imponente evoluzione di tipo tecnologico e scientifico, e, al contempo, una definizione dei propri metodi e delle proprie finalità ancora in evoluzione. Parliamo di questo attraverso alcuni esempi.
Relatori
Valerio Terraroli, docente presso l’Università di Torino di Storia dell’arte contemporanea e Storia delle arti decorative (tra il 2001 e il 2012) e, dal gennaio 2013, di Storia dell’arte contemporanea, Storia della critica d’arte e Storia delle arti decorative presso l’Università di Verona. Qui dirige il Centro di ricerca “Rossana Bossaglia” per le arti decorative, la grafica e le arti dal XVIII al XX secolo (dal 2015). Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Brescia Musei dal 2015, membro del Comitato Scientifico del Collegio Universitario Luigi Lucchini di Brescia dal 2013; Socio dell’Ateneo di Salò; Socio dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia. Svolge intensa attività di curatela di mostre ed eventi culturali sia in Italia che all’estero. Attivo anche come curatore di interventi culturali di natura divulgativa per il pubblico nel territorio nel quale vive e insegna (Lombardia, Veneto). È autore per Rizzoli Education del nuovo libro di testo di Storia dell’arte per la scuola secondaria di secondo grado, Con gli occhi dell’arte.
Monica Molteni svolge presso l’università degli Studi di Verona gli insegnamenti di Storia delle tecniche artistiche e Storia del restauro. La sua attività di ricerca concerne principalmente le tecniche artistiche e la storia del restauro, studiate sia sulla base della letteratura artistica e delle fonti documentarie, sia utilizzando le metodologie di diagnostica non invasiva del centro LANIAC, di cui è responsabile scientifico. Fra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano la monografia sulla riscoperta ottocentesca degli affreschi del Duomo di Verona (Per la storia del restauro a Verona. Pietro Nanin e la riscoperta ottocentesca degli affreschi del duomo, Treviso 2016) e il contributo su Paolo Veronese (Il “Martirio di San Giorgio” e la Pala Marogna fra storia e conservazione, in Paolo Veronese. Nuovi studi e ricerche, a cura di F. Magani, G. Falezza e C. Scardellato, Venezia 2019.