“Come si fa a instillare nei bambini e nelle bambine la voglia di leggere?”
Questa domanda ci viene posta in continuazione, da genitori e insegnanti, e da sempre la nostra risposta parte da quello che è il nostro vissuto: leggere è un’azione intima tra chi legge e il libro; e una relazione non è fatta di obblighi, ma di rispetto, interesse, emozioni e amore. Come sempre, quando si tratta di relazioni, il nostro modo di agire e comportarci è dato dall’emulazione delle persone che ci stanno vicine: è più facile sviluppare l’amore per i libri se le persone che frequentiamo li amano e leggono a loro volta.
La nostra relazione con i libri è stata promossa fin da piccole dai nostri genitori, che hanno arredato la nostra stanza di libri meravigliosi e ci hanno letto tantissime storie popolando la nostra fantasia di personaggi straordinari. Romanzi, libri di divulgazione, fumetti, pop-up, nulla era bandito se era un libro. Non c’era uscita il fine settimana che non comprendesse un passaggio in una libreria, abitudine che non abbiamo mai abbandonato! Ad aggiungersi al loro esempio il lavoro delle nostre maestre che in seconda elementare hanno organizzato la prima escursione alla Biblioteca Civica di Rovereto. Un luogo fino ad allora sconosciuto e che si è rivelato magico: alte colonne, scaffali carichi di storie, un silenzio interrotto solo dal frusciare dei libri e una magica tessera con cui accedere al prestito.
Dopo questa premessa non possiamo che interrogarci su quali siano i punti in comune tra questi due scenari. Sia a casa che a scuola il libro non ci è stato proposto come oggetto, come “pillola” per imparare e diventare intelligenti. Le persone che ce li hanno proposti erano persone che amavano i libri e credevano nel valore delle storie. Il quadro sarebbe incompleto se parlassimo solo “dell’esposizione ai libri”, infatti sia i nostri genitori che le nostre insegnanti non si sono limitati e limitate a metterci davanti a una grande quantità di libri, hanno anche selezionato e letto ad alta voce per noi brani e romanzi.
Non parliamo dell’ovvia necessità di leggere a un bambino o a una bambina che ancora non sanno leggere, ma al momento della lettura collettiva, in cui qualcuno legge e gli altri ascoltano per scelta condivisa. In questo nostra madre è stata l’attrice principale: ha letto per noi quando non sapevamo leggere, ha letto con noi quando abbiamo imparato, ha letto per noi quando eravamo malate, ha letto per noi quando disegnavamo e coloravamo, ha letto per noi l’estate sedute sul terrazzo a prendere il sole, ha letto a noi fino a quando non abbiamo cominciato a leggere noi per lei; e ancora oggi, quando c’è un po’ di tempo ci ritroviamo per leggere insieme qualche libro che accende il nostro interesse
Le nostre insegnanti, quelle delle elementari prima e quelle delle medie dopo, hanno sempre proposto momenti di lettura condivisa. In seconda elementare abbiamo letto a puntate “Pinocchio” di Collodi, mentre alle medie ci è stato proposto “C’era due volte il barone Lamberto” di Rodari. Quando in terza media abbiamo raggiunto tutti un buon grado di lettura, eravamo noi a leggere per i nostri compagni. Per convincere un bambino o una bambina a leggere, quindi, non basta dire: “Leggi, i libri sono belli!” e nemmeno regalargli libri da leggere da solo o da sola. È l’esempio a fare la differenza. Se l’adulto legge, e legge con passione, l’interesse per questo oggetto crescerà esponenzialmente.
Come insegnanti cosa possiamo fare?
Sicuramente possiamo rendere l’accesso ai libri facile, attraverso visite periodiche alla biblioteca della città o della biblioteca scolastica, ma anche prevedendo uno scaffale biblioteca all’interno dell’aula. Ma questo non basta. Mettere dei libri su uno scaffale o in una scatola non è sufficiente. Ecco alcune idee da mettere subito in pratica:
- A fine lezione, ultimiamo cinque minuti prima, peschiamo tra i libri un volume e leggiamo qualche pagina per interessare i bambini. Intratteniamoli nei momenti destrutturati, come la pausa pranzo con delle letture anziché con un video.
- Prevediamo dei tempi stabiliti per leggere. Ad esempio, all’inizio della mattina mentre compiliamo i buoni o aggiorniamo il registro, chiediamo ai bambini e alle bambine di intrattenersi con la lettura di un libro da tenere sempre sotto al banco. Altrettanto facciamo per i “tempi morti”, quando i bambini e le bambine finiscono prima il lavoro e si annoiano, invitiamoli a leggere. Si tratta di dieci, quindici minuti che se dedicati ogni giorno diventano un’ora e un quarto di lettura a settimana. Se moltiplichiamo questo tempo per 33 settimane di scuola abbiamo circa 41 ore di lettura. Con una media di lettura di una pagina ogni tre minuti sono circa 820 pagine che corrispondono a circa 6 – 8 libri di narrativa… ed ecco che in 5 anni di scuola i nostri bambini possono dirsi forti lettori con alle spalle una notevole bibliografia!
- Quando finiscono un libro, chiediamo loro di raccontarcelo, dedichiamo pochi secondi a interessarci a quello che hanno apprezzato nella storia. Commentiamo le loro opinioni. In questo modo alleneremo anche la competenza dell’“ascolto e parlato” e li educheremo alla sintesi e al pensiero critico.
- A partire dalla classe terza primaria proponiamo loro di leggere ogni due mesi un libro per casa, e chiediamo loro di preparare un cartellone, un lapbook o un power point in cui raccogliere le informazioni principali del libro letto e organizziamo un momento collettivo per la restituzione. Un momento in cui possano confrontarsi sui libri letti e consigliarsi a vicenda nuovi libri da leggere. Non sottovalutiamo il “potere” del gruppo dei pari.
- Celebriamo i libri e la lettura con giornate speciali come quella del 23 aprile: Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore.
- Aiutiamo i bambini e le bambine a tenere traccia delle loro letture, utilizzando un taccuino oppure dei segnalibri dove poter scrivere i titoli dei libri letti.
Qualcuno potrebbe obiettare “Ma io non insegno italiano… “
La nostra risposta è la seguente: “La lettura è una competenza trasversale!”
Non importa la disciplina insegnata: se si tratta di una lingua straniera è possibile cominciare la giornata leggendo un libro in lingua straniera, se si insegna storia si potrà leggere un testo divulgativo.
La lettura sarà sempre indispensabile anche per comprendere il testo di un problema e per capire
la consegna dell’esperimento di scienze.
Per noi la lettura è “patrimonio della scuola e dell’intero Consiglio di Classe” e come tale va promossa da tutti indistintamente.
Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo di Italiano, dopo la voce “ascolto e parlato” viene la lettura. La lettura ad alta voce e a bassa voce; la lettura fatta per comprendere, per analizzare, per
condividere. Per questo motivo, dal primo giorno di scuola, consigliamo di veicolare gli argomenti
didattici con delle storie: i nostri migliori alleati in classe sono proprio i libri e non solo gli albi illustrati e di narrativa ma anche i libri di divulgazione. Non serve scegliere una storia lunga o complessa, basta che sia evocativa e, restando in tema, provochi delle emozioni positive che resteranno indelebilmente collegate a quell’esperienza e all’argomento proposto.
Anche quando andiamo a progettare un’unità di apprendimento possiamo utilizzare una storia come filo conduttore e ponte tra discipline e insegnamenti, in modo da creare il terreno per creare connessioni tra i diversi argomenti da approfondire. Infine, spezziamo una lancia per quei libri che parlano di libri, che secondo noi sono i libri per eccellenza quando vogliamo avvicinare i bambini e le bambine a leggere.
Per aiutarvi nella vostra missione per far amare i libri ai vostri alunni e alunne abbiamo deciso di proporre in questo numero la lettura dell’albo illustrato “I Fantastici Libri Volanti di Mr Morris Lessmore” di William Joyce e Joe Bluhm edito da Rizzoli, accompagnando la lettura con la costruzione di uno speciale segnalibro dove i bambini e le bambine possano appuntare i libri che leggeranno in questo anno scolastico.
Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:
- prima parte: lettura e interpretazione della storia;
- seconda parte: presentazione del segnalibro;
- terza parte: video tutorial con i passaggi per realizzare il segnalibro.
Video
MATERIALI AGGIUNTIVI
LE AUTRICI
Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.
Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.
Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.