Irriconoscenti, traditori, proditores. Tutti contro di me. Che sono il più grande imperatore della Storia. La Storia dove dentro ci sono le mie storie…
Per Apollo Musagete… e Giove Priapo… e Mitra Mabellona… e Bacco Maimone. Ma che affanno la vita del tiranno, come faranno quelli che verranno e peggio di me saranno?
Sì, parlo spesso in versi, mi viene naturale.
Inizia così il monologo in versi di Stefano Benni che, fra latino classico e maccheronico e romanaccio, ripercorre la vita dell’imperatore forse più emblematico della storia di Roma. Lo scrittore e drammaturgo spiega di aver scelto proprio Nerone come protagonista del suo Kolossal teatrale in tre atti perché è un personaggio dalle mille sfaccettature: tiranno crudele, megalomane, pazzo, ma con una smodata passione per l’arte.
Benni racconta di aver letto il libro di Massimo Fini, Nerone: duemila anni di calunnie, per preparare il suo spettacolo, ma non ha nessun intento di salvare l’imperatore dalla sua cattiva fama. Quello che lo ha attirato è stata la possibilità di mettere sulla scena un uomo complesso, conosciuto spesso per luoghi comuni e che per i suoi eccessi, passioni e stravaganze è un protagonista degno del cinema. Sulla scena troviamo quindi il Nerone bambino, quello adulto, la sua morte, e ascoltiamo dalla sua voce e dalla voce narrante di Benni le sue tante storie, in una commistione di lingue e dialetti, in prosa, in rima e anche rap.
Altra cosa è invece il libro di Fini, dove viene tratteggiata la figura a tutto tondo di un imperatore visionario, esibizionista e crudele, ma che è stato un grande uomo di stato. Il giornalista vuole mettere in luce come Nerone sia stato un unicum non solo nella storia di Roma. Proprio questo suo pensare “in grande”, infatti, lo ha portato a provare a modellare il mondo e lo stato sulla base della sua immaginazione.
Ma chi era davvero Nerone? Difficile rispondere a questa domanda, ma il fatto che ancora, quasi duemila anni dopo la sua morte, si parli di lui, studiando le fonti, condannandolo, rivalutandolo, comunque cercando ancora di capire qualcosa in più della sua vita, ci dimostra come questa figura sia stata interessante ed eserciti, nel bene e nel male, il suo fascino su di noi.
E allora ci viene voglia di leggere Tacito che regala al tiranno alcune fra le più belle pagine degli Annales. Nerone che arriva alla corte di Claudio e diventa imperatore spinto dalla madre Agrippina, i delitti di lei sono la premessa per quelli di lui. Uccide Britannico e poi anche la stessa madre e da quel momento in poi scivola velocemente giù in un’escalation di violenza senza più freni e remore. L’uccisione di Ottavia, quella di Seneca, le persecuzioni del Senato, prima di arrivare alla caduta. Tacito tratteggia un personaggio quasi da tragedia, descrivendone in particolare i momenti drammatici, la follia, i delitti.
Da questo quadro ne viene fuori un ritratto di Nerone allo stesso tempo grandioso e troppo umano, segnato da un destino secondo il quale al centro di tutto ci sono le conseguenze non procrastinabili della nostra stessa libertà. Gli dei sono i garanti del nostro arbitrio.
Un Nerone quindi pazzo, tragico, prigioniero della sua storia ma allo stesso tempo un uomo che sceglie. In questa contraddizione forse l’eterno fascino sulla letteratura e su di noi lettori.
Per approfondire
- Riaprono finalmente i musei dopo la pandemia e al British Museum di Londra sta per aprire una grande mostra su Nerone con più di 200 oggetti, tra manoscritti, sculture, gioielli e manufatti: un racconto che va dall’ascesa al potere e passa per tutta la sua vicenda politica, in un momento di profondo cambiamento sociale all’interno dei vasti possedimenti dell’Impero Romano.
Leggi qui la presentazione della mostra a cura di Artribune e visita il sito del British Museum per ulteriori informazioni. - Leggi il monologo completo di Stefano Benni: https://www.stefanobenni.it/monologo-di-nerone-tiranno-incompreso/
Scopri l’opera
HOMO SUM CIVIS SUM
LE LODI DI NERONE Leggi il testo del proemio del Bellum civile di Lucano: si tratta di un testo molto ambiguo dove vengono tessute le lodi dell’imperatore Nerone. La difficile interpretazione è dovuta al fatto che sono presenti tutti i motivi collaudati della laudatio, ma il tono sembra beffardo. Prova a evidenziare nel testo i passaggi che rappresentano il repertorio collaudato delle dediche e quelli in cui il tono appare invece ironico.
INTELLETTUALI E POTERE Leggi la scheda Connessioni-Intellettuali e potere che partendo da testi di Seneca e Tacito offre uno spunto di riflessione sul rapporto di filosofi, storici e scrittori con i regimi autoritari. Da qui si può partire anche per un confronto in classe sui rapporti tra intellettuali e potere ieri e oggi.