Possono le attività musicali inserirsi in un quadro di educazione civica, oppure il docente di musica deve necessariamente ritagliare, all’interno del proprio quadro orario uno spazio espressamente dedicato a questo insegnamento?
Proviamo ad analizzare le attività che fanno parte di una comune ora di musica: fare musica insieme, ad esempio, non è forse un’attività che ha anche il fine di educare alla solidarietà, il cui fondamento è il riconoscimento dell’altro? Suonare insieme, e ancora di più cantare, presuppongono che gli alunni e le alunne sappiano ascoltarsi l’un l’altro, rispettare i tempi, rispettare le regole, non prevaricare sugli altri per desiderio di primeggiare o, al contrario, non nascondere la propria impreparazione confidando nell’impegno altrui. Perché, dunque, non invitare la classe a focalizzare questi aspetti attraverso una discussione guidata o un’attività di riflessione che diventa uno step dell’autobiografia cognitiva degli studenti? Il Brundibar, ad esempio, può essere un ulteriore spunto; partendo dalla narrazione della vicenda storica o, perché no?, anche dall’esecuzione di un brano dell’opera si può, ad esempio, far meditare la classe sul valore di resistenza civile e di strumento di coesione della musica di insieme.
Spesso, inoltre, anche in preparazione del saggio, si scelgono tematiche specifiche, tra cui una delle più ricorrenti è il tema della guerra: tutte le antologie musicali offrono brani su questo argomento. Alcune, fra cui quella del corso Vai con la musica!, offrono anche un’introduzione ragionata e commentata ai brani, che possono spaziare dai canti della Prima Guerra Mondiale, a quelli della Resistenza, alle canzoni pacifiste degli anni Sessanta. Un’altra tematica pienamente in linea con l’insegnamento di educazione civica è quella ambientalista, in merito alla quale non è difficile trovare brani nelle antologie.
Anche l’attività di ascolto può contribuire a sviluppare le competenze di cittadinanza; l’ascolto consapevole della musica di altre culture, così come una particolare attenzione allo studio delle scuole nazionali nell’ambito della storia della musica, può certamente favorire la presa di coscienza del loro valore di espressione del patrimonio culturale di appartenenza.
Solo per citare alcuni spunti, ma ce ne sono molti altri, che si possono ritrovare nelle pratiche didattiche quotidiane già in uso perché, come sottolineano le stesse linee guida “L’educazione civica supera i canoni di una tradizionale disciplina, assumendo più propriamente la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti teorici e per sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari”.