Il 1 novembre del 2005, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale della Memoria. La data scelta, il 27 gennaio, è il giorno del 1945 in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Nell’orrore della Shoah, furono molte le donne e gli uomini che si diedero da fare per salvare gli Ebrei dal genocidio.
Per celebrare il giorno della Memoria, quest’anno, vi consigliamo di partire da questi esempi di coraggio. Ne proponiamo tre, ma ovviamente ce ne sono molti altri, per fortuna.
Israel Kalk e la mensa dei bambini. Nel 1939 arrivano in Italia migliaia di profughi ebrei provenienti da Germania, Austria e Cecoslovacchia. Di essi, più di 2000 si fermano nella sola Milano, molti sono bambini. In un parco, Israel Kalk e sua moglie Giorgetta Lubatti incontrano un piccolo gruppo di questi bambini, ai quali offrono una merenda in una latteria vicina. Il giorno seguente, al parco si presenta un gruppo più numeroso di bambini. Il giorno dopo sono ancora di più. Vengono per fare merenda.
È così che, praticamente per caso, nasce la “Mensa dei bambini”, un’istituzione che consentirà ai bambini ebrei di Milano di sfuggire alla fame e sopravvivere tra il 1939 e il 1943.
La storia è raccontata nel recente “Pane e Ciliegie” di Anna Sarfatti (Mondadori, 2020)
Il popolo che disse no. La seconda storia, invece, viene da lontano e precisamente dalla Danimarca. Nel 1943, dopo circa tre anni di occupazione nazista, cominciano a trapelare le notizie di un imminente rastrellamento dell’intera comunità ebraica. Il popolo danese, e con esso il re, i ministri e il parlamento organizzano un’incredibile resistenza. Il governo ostacola i piani tedeschi e mette in allerta le famiglie in pericolo. In quattordici giorni, gli ebrei danesi vengono nascosti e assistiti da persone comuni che mettono a disposizione le proprie case. Dei 7000 ebrei danesi, 6500 riescono a salvarsi raggiungendo la Svezia di notte, a bordo delle imbarcazioni messe a disposizione dai marinai.
La storia è raccontata da Jennifer Elvgren e illustrata da Fabio Santomauro nell’albo illustrato “La città che sussurrò” (Giuntina, 2015) e nel libro per adulti “Il popolo che disse no”, di
Bo Lidegaard (Garzanti)
Villa Emma. Un episodio molto simile è avvenuto in Italia. A Nonantola, in provincia di Modena, l’intero paese ha nascosto e aiutato a fuggire 73 bambine e bambini ebrei e i loro accompagnatori. Si trattava di un gruppo di profughi arrivati da varie parti d’Europa e che riuscirono a scappare anche grazie alle donne del paese. Per simulare una classe in gita scolastica, infatti, vennero cuciti dalle donne di Nonantola una quarantina di cappotti tutti uguali.