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Culture Action. Idee giovani, cultura attiva. Un laboratorio per la cittadinanza attiva

Speciale R-edu Civica
di Stefania Rossi e Laura Colombo

Secondaria di 2° grado - ARTE

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Uno degli obiettivi primari dell’insegnamento della storia dell’arte è motivare gli studenti a un approccio di partecipazione attiva alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico quale stimolo alla conoscenza e all’apprendimento: conoscere la natura e la storia del patrimonio nel proprio territorio per tutelarlo e valorizzarlo.

È evidente che un approccio pedagogico di questo tipo presuppone l’esistenza di una reale sinergia tra la scuola e le istituzioni culturali del territorio, non ultimi musei e operatori museali. Laddove la sinergia funzioni i risultati possono avere reali ricadute non solo sulla specifica formazione di alcuni gruppi di studenti, ma sulla valorizzazione del territorio in termini di interesse culturale e sulla frequentazione di musei, accademie, biblioteche e luoghi deputati alla conservazione del patrimonio da parte di gruppi sociali di molteplici origini.

I modi attraverso i quali queste sinergie possono realizzarsi sono molti, tutti prevedono un coinvolgimento degli studenti in un’ottica non di passiva acquisizione ma di attiva partecipazione e produzione.

A questo proposito vogliamo parlare di un’iniziativa molto interessante, un laboratorio culturale, che ha avuto come teatro il museo milanese Poldi Pezzoli e come protagoniste alcune classi del Liceo Artistico “Umberto Boccioni” e del Liceo Classico “Cesare Beccaria” di Milano.

Ci faremo illustrare l’esperienza dalla dottoressa Stefania Rossi, responsabile della Promozione e Comunicazione istituzionale del Museo Poldi Pezzoli di Milano, ideatrice e curatrice del progetto, e da Laura Colombo, docente di storia dell’arte e coautrice di alcuni corsi di storia dell’arte per la scuola secondaria di II grado, Opera e Dialogo con l’opera, la quale ha partecipato al progetto con alcune classi del suo istituto.

D: Dottoressa Rossi, come si chiama questa iniziativa e quali sono i suoi obiettivi principali?

SR: L’iniziativa si chiama Culture Action idee giovani, cultura attiva e ha come obiettivo quello di far conoscere ai giovani le preziose collezioni del Museo Poldi Pezzoli, portandoli a ideare iniziative e attività idonee a coinvolgere i coetanei per poi passare a chiamare all’azione tutti i giovani cittadini per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico milanese.

D: Da che cosa è nata questa necessità?

SR: La valorizzazione del patrimonio culturale è un pilastro fondante per la costruzione di una società pacifica e democratica, i cui protagonisti sono i cittadini. Il progetto nasce dalla volontà di approfondire il contenuto dell’articolo 9 della Costituzione relativo alla valorizzazione del patrimonio artistico e di dar seguito alla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa, stipulata nell’ottobre 2005 e ratificata dall’Italia il 1 ottobre 2020. La Convenzione sottolinea il valore dell’eredità culturale per la società (art. 2: “la comunità di eredità-patrimonio è un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future”).

D: Chi sono i protagonisti di questo percorso formativo e laboratoriale?

SR: Questo percorso formativo mi ha vista impegnata in prima persona in una attività di progettazione e coordinamento condivisa con i ragazzi del Gruppo Giovani del Museo Poldi Pezzoli insieme agli studenti di due classi del quarto anno del Liceo Artistico Umberto Boccioni e del Liceo Classico Cesare Beccaria di Milano, nell’a.s. 2019/2020, in presenza sino a febbraio e da marzo a dicembre con le modalità della didattica a distanza.

D: Quali sono le fasi in cui è stato suddiviso il processo?

SR: Le diverse fasi formative strutturate per moduli e con lavoro in team degli studenti hanno riguardato lo studio dell’articolo 9 della Costituzione, l’approfondimento della Convenzione di Faro, lo studio dell’istituzione museale Poldi Pezzoli, l’attività di promozione del museo e delle sue attività presso un pubblico di coetanei portata avanti dal Gruppo Giovani del Museo. Questo progetto è fondato infatti, su un processo collaborativo molto interessante tra i ragazzi liceali e quelli universitari, così da assicurare un’ottica particolare, giovane e nuova all’iniziativa.

La prima fase di formazione degli allievi si è svolta con visite in presenza e virtuali al museo, lezioni on line, testi e materiali di documentazione sull’articolo 9 della Costitu- zione. Sono avvenuti anche incontri, in presenza e on line, con professionisti che hanno spiegato ai ragazzi le disposizioni di legge relative ai beni culturali e al diritto d’autore con approfondimenti in tema di tutela e valorizzazione.

Un momento di formazione degli studenti all’interno delle sale del Museo Poldi Pezzoli


D:
 La interrompo per chiederle di spiegarci che cosa è il Gruppo Giovani del Museo Poldi Pezzoli.

SR: Il Gruppo Giovani è stato costituito dalla sottoscritta, in accordo con la direzione del Museo, per favorire una partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita del museo, da intendersi non solo come luogo di conservazione e studio delle collezioni, ma come laboratorio culturale innovativo. Nel 2016 ho accolto le richieste di ragazzi universitari che si sono candidati spontaneamente a collaborare con la casa museo. Ho voluto dare fiducia a questi ragazzi, in primis ascoltandoli e poi indirizzando le loro proposte per creare così insieme un programma specifico rivolto al pubblico giovane. L’idea è quella di individuare strategie per potenziare iniziative culturali che possano realmente avvicinare i giovani al museo e al patrimonio artistico milanese.

L’obiettivo del gruppo è infatti quello di far conoscere il museo ai loro coetanei e più in generale di sensibilizzarli al valore delle realtà culturali creando consapevolezza e senso di appartenenza.

Il programma dei primi anni di attività è stato tanto intenso quanto soddisfacente e i risultati lo dimostrano: oltre mille ragazzi sono venuti al Museo aderendo con entusiasmo e interesse alle proposte ideate e realizzate con grande impegno dai “giovani del Poldi” partecipando a serate speciali dove la visita guidata delle collezioni del museo è stata accompagnata da diverse attività quali contest fotografici, giochi a premi e musica. L’attività, inoltre, è uscita dal museo per diffondersi in città: visite guidate a mostre, istituzioni milanesi e una bicicletta tra le case museo in occasione di Milano Green City.

D: Riprendiamo la descrizione dell’esperienza Culture action, dopo la prima fase di formazione, abbiamo una seconda fase.

SR: Esattamente, siamo passati all’attività laboratoriale. Gli studenti dei licei partecipanti al progetto, affiancati dal Gruppo giovani nella modalità dell’educazione peer to peer, hanno fornito il proprio apporto con le specificità disciplinari dei loro curricoli (discipline artistiche, linguistico-espressive e storico-sociali) per redigere un manifesto civico, in forma cartacea e digitale, che indica per punti le priorità e le modalità con cui valorizzare il museo nel contesto del patrimonio culturale della città. 

Questa fase si è tradotta, dal punto di vista operativo, in una serie di workshop interattivi e in una suddivisione degli studenti e dei ragazzi del Gruppo Giovani in diversi team di lavoro. Un gruppo si è occupato di letteratura, creando una visita dedicata a Dante Alighieri in occasione del Dantedì; un altro alla creazione di un percorso fotografico con focus sulle fotografie storiche presenti nel Museo; un gruppo ha affrontato le tematiche relative al diritto dei beni culturali e altri ragazzi del team “digital” hanno sviluppato la versione “mobile” del sito del Gruppo Giovani. Molte di queste iniziative verranno inserite nel palinsesto degli eventi culturali del Comune di Milano (Milano PhotoFestival, Dante Day, Green Week 2021), ed è in programma, per i prossimi anni, l’arricchimento dei contenuti in altri ambiti (ad es., ambiente, turismo, moda…).

D: Possiamo spiegare meglio la metodologia del lavoro messa in atto?

SR: Per la realizzazione della CULTURE ACTION, abbiamo deciso di applicare una metodologia innovativa fondata su una sperimentazione costante e un apprendimento continuo che ha fatto da guida in tutte le fasi di realizzazione del progetto.

Nel corso di questi mesi di lavoro i ragazzi hanno potuto confrontarsi in presenza e poi in virtuale, prototipando volantini, poster, sito web e costruendo, un tassello alla volta, la struttura di Culture Action. Hanno sempre lavorato in team creando diverse sinergie e attivando contatti che hanno portato alla realizzazione di un progetto culturale nuovo, vivo e sempre in costante sviluppo.

Questa metodologia innovativa ha garantito la partecipazione attiva dei giovani cittadini con un piano operativo che considera, per ciascuna tematica e per ciascuna fase di lavoro, linee di azione e interventi studiati, ideati, condivisi e testati tra i giovani sotto la guida della sottoscritta e di esperti arrivando così a creare un format replicabile in altri contesti scolastici e museali.

Il volantino realizzato per l’iniziativa “Culture Action” con il contributo degli studenti

D: Mi sembra di capire, da quello che lei dice, che questa iniziativa fa parte di un contesto più ampio e organico di attività del museo indirizzate ai giovani?

SR: Esattamente, da diversi anni il Museo propone un ventaglio di iniziative finalizzate a sensibilizzare tutti i giovani cittadini attraverso la valorizzazione diretta e attiva del proprio patrimonio artistico. Queste iniziative vengono proposte dal Gruppo Giovani del Museo Poldi Pezzoli. I ragazzi hanno sempre nuove idee e numerose sono le iniziative che si sono svolte sia all’interno del museo, con visite guidate a tema seguite da aperitivi o da giochi, sia per la città di Milano, con visite a mostre e musei, biciclettate culturali per le vie del centro o “facendo rete” con altri gruppi di giovani. Tutte queste iniziative, così come la Culture Action, sono pensate dai giovani per i giovani! 

D: A questo punto chiedo alla professoressa Colombo che ha guidato alcune classi del liceo Boccioni in questa esperienza, qual è stato l’atteggiamento degli studenti verso un approccio così diverso rispetto a una parte della disciplina, quella legata alla tutela e valorizzazione del patrimonio, sentita sempre come un po’ ostica, più teorica e polverosa?

LC: I ragazzi, una volta che hanno preso consapevolezza del ruolo che la scuola e l’istituzione museale affidava loro, ossia quella di divenire in prima persona “mediatori” del patrimonio culturale presso i loro coetanei, si sono messi in gioco pienamente, mobilitando risorse conoscitive, assumendosi responsabilità, dimostrando spirito di iniziativa nell’affrontare situazioni nuove. 

Determinante è stato il partenariato scuola-museo nella progettazione di un “compito di realtà” a loro misura, pensato cioè su quei saperi costruiti nella scuola ma ancora poco agiti in situazioni concrete.

Nell’ideazione del manifesto come call to action per il patrimonio i ragazzi non solo hanno applicato conoscenze e sviluppato abilità ma anche, coordinandosi operativamente con il gruppo di lavoro, hanno imparato a gestire se stessi e le relazioni con gli altri.

D: Se dovesse fare un bilancio di questa esperienza dal suo punto di vista di docente che cosa potrebbe dire ai colleghi che leggeranno questa intervista?

LC: Percorsi educativi incardinati su progetti di valorizzazione del patrimonio culturale con le realtà istituzionali del territorio, musei, enti locali, fondazioni e associazioni sono straordinarie opportunità per creare nei ragazzi quel senso di appartenenza alla propria comunità che è il presupposto indispensabile per una reale tutela dei nostri beni culturali, sono inoltre modalità didattiche molto efficaci per rendere lo studente consapevole del proprio processo di apprendimento, della costruzione della propria conoscenza.

Ideazione e progettazione:
Stefania Rossi – Museo Poldi Pezzoli

Educazione al patrimonio culturale in ambito scolastico:
Laura Colombo per il Liceo Artistico “Umberto Boccioni” di Milano
Silvana Trussardi per il Liceo Classico “Cesare Beccaria” di Milano

Tutoring progettazione parte figurativa frontespizio del manifesto civico:
Marina Zanelotti- Liceo Artistico “Umberto Boccioni” di Milano

Per approfondire

  • Il museo può agire d’intesa con la scuola anche alla creazione di percorsi per lo sviluppo delle competenze trasversali e per l’orientamento nella scelta del futuro professionale attraverso la conoscenza della propria collezione.
    https://museopoldipezzoli.it/teens/
  • Per chi è interessato all’approfondimento sul tema del museo come luogo per lo sviluppo di una educazione consapevole al patrimonio consigliamo la bibliografia di approfondimento sulla pagina web del MODE (Museo Officina dell’Educazione) dell’Università degli Studi di Bologna
    http://www.doc.mode.unibo.it/patrimonio-culturale-bibliografia