Contro gli stereotipi di genere nei libri
di testo della scuola primaria
Scuola e famiglia sono i primi ambiti in cui vengono attivati i percorsi di formazione identitaria delle bambine e dei bambini. Una delle domande fondamentali è capire in che modo la scuola possa promuovere un nuovo modo di concepire il rapporto tra i sessi, improntato all’idea di uguaglianza pur mantenendo l’orizzonte della valorizzazione delle differenze. Una componente forte di questa promozione possibile sono i libri scolastici.
Nel suo Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari (2017), Irene Biemmi, docente di pedagogia dell’Università di Firenze e specialista della pedagogia di genere, ha mostrato come i libri di testo siano ancora oggi pericolosamente permeati da stereotipi. Come non rappresentino la realtà che ci circonda, ma continuino a reiterare rappresentazioni stereotipate sia del maschile sia del femminile. Questo, nonostante il progetto POLITE (Pari Opportunità nei Libri di Testo), varato da Editori e Ministero oramai più di vent’anni fa.
Così, Fabbri–Erickson ha deciso di avviare il progetto Obiettivo Parità! Un vero e proprio codice di autoregolamentazione che guida autori e Casa Editrice nella progettazione e nella stesura dei libri. Il progetto consiste in linee guida e griglie di verifica messi a punto da Irene Biemmi e che stabiliscono criteri per le scelte antologiche, per il linguaggio utilizzato, per la scelta delle illustrazioni e delle immagini, che aiutino a realizzare libri liberi da stereotipi di genere. Irene Biemmi coordina il progetto, ne ha la supervisione scientifica e rivede tutti i materiali alla luce dei criteri.
Scopri qui i fondamenti del progetto, un’introduzione ai criteri, la bibliografia essenziale
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