Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
Cosa c’entra la meteorologia con l’arte? Perché un’insegnante di letteratura inglese dovrebbe parlare di tempo? A parte le possibili battute e lo sguardo fuori dalla finestra, l’idea di questo lavoro nasce dalla volontà di condividere un percorso interdisciplinare coinvolgendo materie umanistiche e scientifiche, una proposta di lavoro e al contempo un possibile percorso di cittadinanza da proporre agli studenti della secondaria di secondo grado.
Muovendo dal Trecento quanto il cielo con Giotto si fa azzurro, la meteorologia diventa un modo per rappresentare la realità, il qui e ora. La prospettiva aerea di Leonardo da Vinci che ci accompagna in luoghi misteriosi, acquatici e rocciosi, il Settecento con gli artisti Romantici: Turner e Constable. Poi, basterebbe andare al 1816, l’anno senza estate, al cielo che cambia colore in tutto il mondo a causa dell’eruzione del vulcano Tambora. Così gli artisti rimasero colpiti da questo accadimento, cieli con tonalità mai viste prima che entreranno nelle opere dei grandi del tempo: da Friedrich a Monet e Degas.
Dalle nebbie di Avalon al crudelissimo Aprile, dalla tempesta shakespeariana alle nuvole di Wordsworth, passando attraverso piccole glaciazioni e romanzi distopici, anche la letteratura inglese ha avuto un rapporto privilegiato con la meteorologia. Tra piogge torrenziali, fango, nevicate e cuori nelle tenebre. Una galoppata a rotta di collo tra gli autori più amati e quelli, forse, meno conosciuti ma che hanno forgiato il sentire occidentale.
Meteorologia come sentimento e simbolo di mutamento, protagonista nelle opere surrealiste e in quelle contemporanee con un obiettivo nuovo: provocare, far riflettere sui temi attuali, sul cambiamento climatico e sul futuro del pianeta.
Relatori
Cristina Prandi consegue la Laurea in Lingue e Letterature Straniere a presso l’università di Torino, e un Master in Didattica e Programmazione. Dal 1993 insegna lingua e letteratura inglese presso un liceo classico, scientifico e linguistico dove ricopre anche la mansione di responsabile della sezione ESABAC e di funzione strumentale per la didattica. Teacher trainer in Metodologia e Didattica della Lingua Inglese per USR Piemonte, con la passione per le nuove tecnologie e la didattica innovativa, da anni tiene corsi agli insegnanti dei vari ordini di scuole.
L’Arch. Davide Vero è PhD in “Architettura. Storia e Progetto” presso il Politecnico di Torino ed è docente di storia dell’arte presso il MIUR, attualmente Liceo “G.B. Bodoni” di Saluzzo (CN).
È stato visiting scholar presso École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), inoltre ha condotto attività di didattica e di assistenza a corsi di composizione architettonica, storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino.
Durante la sua carriera ha partecipato a progetti di ricerca internazionali con università come l’EPFL, la Tsinghua University di Pechino e l’Universidad de Buenos Aires (UBA). Inoltre, Davide Vero è autore di pubblicazioni scientifiche nell’ambito dell’architettura e degli studi urbani, del paesaggio e del patrimonio culturale.