25 novembre
I numeri non definiscono un fenomeno, ma aiutano a interpretarlo. E su questo tema i numeri sono allarmanti, in Italia e nel mondo. Dall’inizio dell’anno al 27 ottobre 2024 sono stati registrati 257 omicidi in Italia, con 94 vittime donne, di cui 80 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 50 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
I dati mettono in luce quanto il fenomeno della violenza sulle donne sia ampio, diffuso e strutturato. E quanto sia importante educare, sensibilizzare e informare su un tema che riguarda tutte e tutti, nessuno escluso.
Di seguito, spunti, materiali, approfondimenti, consigli di lettura, progetti e molto altro per trattare l’argomento in classe.
Live streaming Martedì 19 Novembre, ore 18:30
Come sensibilizzare le/gli adolescenti al tema? Come riconoscere e intervenire tempestivamente sulle prime manifestazioni di violenza in contesti giovanili? Le psicologhe Giorgia Ortu La Barbera e Annalisa Valsasina in dialogo con Beatrice Cristalli, consulente editoriale, linguista e autrice del recente Dizionario per boomer, esplorano le diverse forme di violenza di genere e propongono spunti pratici per costruire una cultura del rispetto e della consapevolezza.
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Nel 2013 il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione di Istanbul, redatta nel 2011 dal Consiglio d’Europa e ha impegnato l’Italia nella prevenzione e nella lotta alla violenza contro le donne. Ad agosto 2013, è stato approvato un decreto-legge, ribattezzato “legge sul femminicidio”, che ha modificato le norme sui maltrattamenti contro i familiari e introdotto nuove aggravanti per i reati commessi dai coniugi o ex coniugi. La nuova legge ha previsto l’inasprimento di alcune pene e ha stabilito che i governi devono periodicamente approvare piani di azione contro la violenza sessuale e di genere.
Dal 2013 in poi si sono susseguiti numerosi provvedimenti legislativi, tra i quali la legge n. 69 del 19 luglio 2019 nota come Codice Rosso e la n. 168 del 24 novembre 2023 che raccoglie “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”.
Il provvedimento, composto da 19 articoli, si pone l’intento di
Per approfondimenti sul quadro normativo in Italia vi consigliamo il sito del Governo italiano e della Camera dei deputati nelle parti dedicate a questa problematica.
Per avere una panoramica sulla realtà europea sul tema invee di consiglia questa pagina della Commissione Europea .
Proprio perchè la violenza sulle donne appare come un fenomeno sistemico e non episodico serve una rivoluzione culturale, una strategia di prevenzione che agisca sul piano giudiziario, ma soprattutto su quello della formazione. Su questo fronte il Dipartimento per le Pari Opportunità e molte altre realtà (fondazioni, associazioni, centri antiviolenza, case di accoglienza, organi di stampa, aziende…) offrono un contributo fondamentale in termini di attività di sensibilizzazione, informazione e supporto sul territorio.
Il Dipartimento per le Pari Opportunità affronta il tema con un approccio che si basa sulle “tre P”: prevenzione, protezione e sostegno delle vittime, perseguimento dei colpevoli. A queste viene aggiunta una quarta “P”, quella delle politiche integrate con azioni dedicate a combattere il fenomeno.
Il Dipartimento ha promosso il numero Anti Violenza e Stalking 1522, un servizio multilingue, attivo 24h che accoglie, con operatrici specializzate, tutte le richieste in arrivo.
Guarda lo spot “1522. Non sei Sola”
Una società libera dalla violenza e dagli stereotipi di genere è una società migliore: con questo obiettivo il Dipartimento sostiene campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nelle singole Regioni.
All’attività del Dipartimento si affianca quella di una una rete di fondazioni e associazioni che promuovono la diffusione di buone pratiche per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. Qualche esempio:
Il Movimento Non Una di meno nasce in Argentina nel marzo 2015 e nella denominazione ricalca i versi della poetessa messicana vittima di femminicidio S. Chávez Ni una mujer menos, ni una muerta más (Né una donna in meno, né una morta in più). In Italia il Movimento dal 2016 ha fatto propri gli stimoli provenienti dal collettivo argentino e si impegna, con approccio militante, in attività di mobilitazione e sensibilizzazione.
La fondazione Una Nessuna Centomila promuove la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne utilizzando linguaggi artistici come la musica, il teatro, il cinema ed entrando nelle scuole con iniziative educative sull’affettività. Ne fanno parte volti e artisti noti, da Fiorella Mannoia a Paola Cortellesi a Gino Castaldo
Nata nel 1989, Differenza Donna è una grande associazione con un ampio ventaglio di iniziative volte a modificare la tradizionale percezione culturale nei confronti del genere femminile. Con lo slogan “A scuola di genere” promuove una serie di interventi nelle scuole e presso i luoghi di aggregazione giovanile per far emergere la necessità di un apprendimento del genere.
La Fondazione Doppia Difesa è stata costituita nel 2007 dalle fondatrici Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, con l’obiettivo di aiutare chi subisce discriminazioni, abusi e violenze, ma non ha il coraggio, o le capacità di intraprendere un percorso di denuncia. Promuove attività di comunicazione attraverso campagne sociali, articoli di stampa, rubriche tematiche, interventi pubblici.
Valore D è la prima associazione di imprese in Italia che dal 2009 promuove l’equilibrio di genere e una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel Paese. La sua storia ha inizio grazie alle manager di dodici aziende virtuose e al progetto comune di valorizzare le figure femminili ai vertici delle aziende. L’associazione promuove l’importanza dell’indipendenza economica delle donne come elemento di emancipazione e tutela dalla violenza.
La scuola, come luogo di educazione e formazione, svolge un ruolo di primo piano nel promuovere lo sviluppo di competenze relazionali basate su valori come il rispetto, la parità di genere, l’ascolto, la mediazione non violenta dei conflitti.
E l’intervento educativo dei docenti, che accompagnano quotidianamente la crescita di ragazzi e ragazze, rappresenta lo strumento più efficace per contrastare ogni forma di violenza e promuovere relazioni positive e paritarie tra le cittadine e i cittadini del futuro.
Di seguito approfondimenti e spunti per promuovere e organizzare in classe attività di divulgazione e sensibilizzazione sul tema attraverso percorsi didattici anche interdisciplinari, legati ad esempio a storia dell’arte.
Con questa Direttiva il Ministro dell’Istruzione e del merito invita le scuole a promuovere percorsi progettuali finalizzati alla cultura del rispetto, all’educazione alle relazioni e al contrasto della violenza sulle donne attivando progetti, percorsi educativi, attività pluridisciplinari e metodologie laboratoriali che coinvolgano le famiglie oltre che gli studenti.
Il corso forYOU di Formazione su misura, l’ente formativo di Mondadori Education e di Rizzoli Education, propone una seconda edizione e un programma aggiornato con nuove risorse didattiche, grazie al contributo di voci autorevoli come Irene Biemmi, Roberta Bruzzone, Giuseppe Burgio, Alberto Pellai e Vera Gheno. Nel corso vengono forniti ai docenti di ogni ordine e grado, modelli e strumenti per integrare gli studi di genere alla prassi didattica quotidiana, con l’obiettivo di sviluppare relazioni efficaci e positive dentro e fuori le mura scolastiche.
Per celebrare la ricorrenza del 25 Novembre e per innescare una ulteriore riflessione sul tema, Artribune propone di affidarsi alle opere d’arte, andando alla ricerca di quelle in cui vengono raccontate e mostrate storie di donne violentate, oltraggiate e uccise dagli uomini.
Perché si celebra il 25 Novembre? Qual è il simbolo della violenza contro le donne? Approfondimenti, attività didattiche, informazioni per trattare l’argomento in classe.
Patrizia Romito, Docente di Psicologia sociale all’Università degli Studi di Trieste dove tiene numerosi corsi monografici sulla violenza contro le donne e i minori, traccia un’analisi del fenomeno, accompagnata da una lista di letture sul tema.
Approfondisci leggendo il documento introduttivo del suo corso Violenza contro le donne.
Può accadere a chiunque di essere vittima di una relazione violenta e di non riuscire a riconoscerla. Il video Riconoscere la violenza a cura del Dipartimento per le Pari Opportunità sollecita a imparare a scorgere i primi segnali di una relazione malata per poterla prevenire e contrastare in tempo.
Guarda il video Riconoscere la violenza, Dipartimento Pari opportunità.
Come si costruiscono i legami amicali e affettivi durante l’adolescenza, la fase della vita in cui l’incontro con l’altro e l’altra fa da cardine per lo sviluppo della propria identità? Il Rapporto Le Ragazze Stanno Bene di Savethechildren in collaborazione con IPSOS raccoglie i risultati di un lavoro di ricerca che esplora il tema degli stereotipi e della violenza di genere interpellando direttamente gli adolescenti.
Il report del 2023 raccoglie i dati di 112 centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio nazionale, gestiti da Associazioni che aderiscono a D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza). Il lavoro di monitoraggio e analisi del report ha un duplice scopo: verificare le caratteristiche dei centri e dei servizi e delle risorse da loro offerti e raccogliere dati sulle donne accolte, sulle violenze subite, nonché sull’autore della violenza.
Cara Giulia di Gino Cecchettin con Marco Franzoso (Rizzoli)
L’11 novembre 2023 Giulia Cecchettin è stata uccisa dal suo ex fidanzato. L’umanità di Giulia, ennesima vittima di femminicidio, rivive nel ricordo del padre Gino Cecchettin, che trova le parole per ricordare chi era Giulia e cosa ha imparato da lei.
Tutta la vita che resta di Roberta Recchia (Rizzoli)
La vita di prima e la vita dopo: la storia d’amore di Marisa e Stelvio, la notte di violenza sul litorale e la morte di Betta, il sopravvivere della cugina Miriam e un’inaspettata via di salvezza. Una storia con protagonisti vivi, autentici.
Non farti fottere di Lilli Gruber (Rizzoli)
Per generazioni di ragazzi, il porno è ormai la principale forma di educazione sessuale. La giornalista indaga i percorsi professionali, le storie di sfruttamento e violenza, i meccanismi economici e le implicazioni sociali di un fenomeno cresciuto fino a raggiungere dimensioni colossali.
Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa di Michela Marzano (Rizzoli)
La scrittrice racconta le vicende di Anna, insegnante, che da bambina è stata molestata e da allora ha continuato a subire gli uomini per l’incapacità di dire no. Marzano descrive le riflessioni di Anna che cerca di far luce sui propri comportamenti e le reazioni della sua classe di giornalismo di fronte al tema del #MeToo e del consenso femminile.
Altri suggerimenti:
C’è ancora domani, di Paola Cortellesi
La regista dedica il suo film alle storie di donne che hanno vissuto l’immediato dopoguerra e hanno “costruito” il Paese, affrontando a testa alta le fatiche quotidiane e una società che chiude gli occhi di fronte alla violenza domestica, fisica e psicologica.