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Leggere ad alta voce gli albi illustrati: che magia!

di  Benedetta Bellotti (maestra_benni)

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Ogni volta che entravo in classe con un nuovo albo illustrato, sapevo di avere tra le mani un oggetto capace di sprigionare una magia incredibile.

Chi ha vissuto l’esperienza di leggere un albo illustrato ad alta voce, anche solo una volta, sa di cosa parlo. Negli anni ho avuto il privilegio di esplorare a fondo la storia degli albi illustrati, scoprendone le caratteristiche tecniche e narrative. Ma con questo articolo vorrei portarvi a scoprire le vere “meraviglie” che questi tesori possono portare nelle aule della scuola primaria, quando li leggiamo ad alta voce.

Oggi, leggere ad alta voce in classe è una vera sfida: c’è la corsa a raggiungere obiettivi di competenze, le scelte didattiche dei colleghi, le valutazioni… Tutto sembra spingere a ridurre il tempo per questi momenti che, in realtà, dovrebbero essere quotidiani. Alcuni credono che questa attività appartenga solo alla scuola dell’infanzia. Ma riservare un “momento di lettura ad alta voce degli albi” significa gettare i semi di futuri lettori appassionati e cittadini consapevoli. Leggere ad alta voce è un regalo che facciamo agli alunni: un tempo di condivisione, inclusione e scoperta, dove parole e immagini si intrecciano per creare qualcosa di speciale.

Nel 2003, due importanti studiosi, Serafini e Giorgis, hanno stilato tredici ragioni che sottolineano l’importanza della lettura ad alta voce:

  1. Aumenta i punteggi dei test standardizzati;
  2. Introduce i lettori a nuovi titoli, autori, illustratori, generi e strutture testuali;
  3. Crea un senso di comunità, condividendo i pensieri sui libri e creando spazi di discussione e relazione;
  4. Porta a riconoscere posizioni di “discussione non univoche”;
  5. È un momento di puro piacere;
  6. Connette gli studenti a nuove conoscenze;
  7. Spinge gli studenti a cercare significati non banali, anche distanti dalle interpretazioni più immediate;
  8. Aumenta l’interesse per la lettura indipendente;
  9. Permette l’accesso a libri che i lettori potrebbero non riuscire a leggere da soli;
  10. Fornisce dimostrazioni di lettura orale e fluidità;
  11. Aiuta i lettori a comprendere il legame tra la lettura a scuola e la lettura nella vita;
  12. Fornisce modelli potenti di scrittura che gli studenti possono mettere in pratica;
  13. Mostra “le cose che fanno i lettori competenti”.

Tra tutti questi punti, due sono quelli che mi colpiscono di più: il terzo e il quinto.

Il terzo perché la lettura ad alta voce permette di creare una comunità di lettori in classe. Ciò che accade quando si ascoltano le parole e si osservano le immagini è una vera e propria “negoziazione di significati”. Pensateci: quanti albi illustrati famosi conoscete che riportano su qualche manuale una spiegazione su cosa significhino davvero? Pochissimi, perché gli albi di qualità sono pieni di significati nascosti. Scoprire con i nostri alunni il legame tra immagine, testo e grafica è infinitamente più stimolante che limitarsi a conoscere l’interpretazione pensata dall’autore o dal critico.

In classe, possiamo fare un lavoro profondo e appassionante: domandarci perché l’autore abbia omesso una parola che appare evidente dalle immagini, discutere se il finale sia in linea con il resto della storia, o ancora riflettere sul motivo della scelta di un particolare font o risguardo. Queste discussioni non sono solo affascinanti, ma preparano i ragazzi alla lettura silenziosa e personale. Attraverso il dialogo, mostriamo ciò che sappiamo e impariamo dagli altri. Più leggiamo ad alta voce, più vedremo migliorare la comprensione, arricchirsi il vocabolario e crescere l’attenzione e l’apprendimento. Senza dimenticare che diventeranno anche più tolleranti verso opinioni diverse dalle proprie.

Il quinto punto, il “puro piacere”, è forse quello a cui tengo di più. I bambini, anche se piccoli, capiscono subito quando un adulto sta facendo qualcosa che ama. E se percepiscono che la lettura è un piacere, saranno curiosi di provarlo anche loro. A volte, è bene leggere semplicemente per il piacere di farlo, senza altri scopi. Ascoltare una bella storia, lasciarsi trasportare dalle illustrazioni… senza fretta, senza obiettivi nascosti.

Quindi, leggiamo ad alta voce, spesso. Cerchiamo di difendere questi “momenti sacri” dalle nostre giornate frenetiche e vedremo emergere tanti benefici. Provare per credere!