Come riconoscere se ciò che stiamo guardando, ascoltando o leggendo è una notizia vera oppure falsa, generata ad arte per ingannarci? La tecnologia ha indubbiamente accentuato la diffusione di notizie false attraverso i deepfake, termine con cui dal 2017 si indicano i “media sintetici”, ovvero foto, video, testi e audio prodotti e manipolati allo scopo di fuorviare le persone o cambiare il significato di un contenuto pre-esistente.
Diventare migliori “cittadini digitali”
La questione è incredibilmente delicata perché riguarda autenticità e affidabilità di un mare di contenuti e informazioni a cui quotidianamente accediamo nello studio, nella professione, nel mondo dell’educazione e della formazione. In più, i sistemi di intelligenza artificiale sono in costante miglioramento e riuscire a riconoscere se un contenuto sia stato generato da una macchina o da un essere umano diventerà sempre più complesso.
Dunque, che fare? Il professor Hany Farid, esperto in deepfake, in un’intervista al Guardian sollecita tutti noi a diventare migliori “cittadini digitali” e a sviluppare buone abitudini nel nostro rapporto con le informazioni, unendo un po’ di buonsenso a una buona dose di scetticismo quando ci troviamo di fronte a informazioni che appaiono improbabili o scandalose.
I software alleati nella ricerca dell’autenticità
In questa necessità di controllo per fortuna non siamo soli perché la tecnologia ci mette a disposizione alcuni software che hanno come peculiarità proprio quella di rilevare i segni distintivi dell’intelligenza artificiale di tipo generativo e determinare se un testo o un’immagine siano stati creati da ChatGPT o altre intelligenze artificiali. La lista di software è ampia e in continuo aggiornamento, ma vale comunque la pena soffermarci su alcune delle soluzioni più interessanti, nostre alleate nella ricerca di autenticità.
Alleate, appunto: si tratta di sistemi di controllo efficaci, ma la possibilità di errore nella loro valutazione rimane comunque dietro l’angolo. In generale gli strumenti di rilevazione AI considerano questi aspetti:
- la coerenza del testo, che può essere impeccabile dal punto di vista grammaticale, ma con poco senso compiuto se generato da un’AI;
- l’uniformità lessicale che si esprime nella presenza di strutture di frase ripetitive o di modelli predefiniti che non variano;
- la lunghezza e la complessità delle frasi che portano a contenuti più elaborati rispetto a quelli tipicamente prodotti da studenti;
- l’assenza di uno stile di scrittura, ovvero la mancanza del calore e delle sfumature che contraddistinguono la scrittura umana
Consideriamo sempre che tutti i software che ci vengono in aiuto nel determinare se un testo è stato scritto con l’IA danno un responso in termini di probabilità, quindi non mettiamo mai la mano sul fuoco sull’esito della nostra indagine. Di contro quando scopriamo un caso di plagio, la risposta che otteniamo è certa al 100%.
- ZeroGPT
Grazie a una serie di algoritmi è in grado di rilevare se il testo è stato generato da strumenti di intelligenza artificiale, come ChatGPT o Gemini, o dal cervello umano. ZeroGPT confronta il testo in questione con un ampio database di testi generati da AI e testi scritti da esseri umani. Esamina caratteristiche come la struttura delle frasi, la scelta delle parole e la coerenza del testo. Gli utenti possono copiare e incollare il testo sospetto nel sistema di ZeroGPT, che fornirà un punteggio indicando la probabilità che il testo sia stato generato da un’AI.
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- AI Text Classifier
Questo strumento è stato creato da OpenAI, l’organizzazione che ha sviluppato GPT-3, per aiutare a identificare se un testo è stato generato da uno dei loro modelli di intelligenza artificiale. Il classificatore analizza il testo fornito e lo confronta con i modelli di linguaggio di OpenAI. Utilizza caratteristiche statistiche e di stile per determinare la probabilità che il testo sia stato generato da un’AI. Simile a ZeroGPT, gli utenti possono inserire il testo nel classificatore e ottenere un punteggio di probabilità.
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- Noplagio
Tool progettato esclusivamente per il riconoscimento di testi in lingua italiana, un sistema di controllo del plagio veloce e accurato, utilizzato dai docenti per scopi didattici.
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- Scribbr
Software antiplagio che scova le similitudini tra un manoscritto e una grande quantità di contenuti web e testi accademici. Molto utilizzato dagli studenti perché confronta fonti online, giornali e persino tesi e saggi di altri studenti.
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- Copyleaks
Tool che offre una serie di servizi come rilevatore di AI e di plagio e come assistente alla scrittura.
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- Grammarly
Molto diffuso nelle nazioni di lingua anglo-sassone, offre un valido aiuto per la scrittura in inglese. In Italia viene utilizzato in istituti di vario ordine e grado come supporto per migliorare l’inglese scritto e ridurre gli errori.
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- Originality.AI
Originality.AI è uno strumento che combina tecniche di rilevazione del plagio con algoritmi di identificazione dell’AI per fornire un’analisi completa del testo. Basta caricare documenti o incollare il testo direttamente nella piattaforma per ricevere un’analisi dettagliata che include segnalazioni di plagio e probabilità di utilizzo di AI.
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- Turnitin
Turnitin è ampiamente conosciuto per la sua capacità di rilevare il plagio. Recentemente, ha integrato la funzionalità di rilevazione dell’AI nei suoi servizi. Gli utenti possono caricare i documenti sulla piattaforma Turnitin e ricevere un rapporto dettagliato che include potenziali segnali di testo generato da AI.
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Una considerazione finale: gli strumenti di rilevazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale possono fornire indicazioni molto utili, ma è sempre consigliabile combinare i risultati con altre strategie di valutazione per ottenere una conferma più affidabile.
Per approfondire
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